Cambiate il senso che date alla parola “presto” oppure cambiate telefono. È il consiglio, non disinteressato, che Google offre a chi sta nel mondo Apple e sta attendendo da più di un anno un evento che deve ancora accadere: l’adozione dell’Intelligenza Artificiale nei telefoni Apple.
L’occasione per prendersi gioco della rivale di sempre (ma anche alleata di sempre quando di tratta di affari) arriva nel contesto di uno spot per i nuovi Pixel 10, un filmato promozione che non… promuove tanto il telefono quanto si fa beffe di Apple e dei suoi ritardi nel campo dell’intelligenza artificiale.
Il bersaglio è la ben conosciuta Apple Intelligence, quella promessa da Cupertino l’anno scorso insieme all’iPhone 16, quel sistema che doveva rivoluzionare Siri, renderla davvero intelligente, personale, utile ma anche ad un anno dall’annuncio ancora non si vede.
“Presto”… fino a quando?
Lo spot, intitolato semplicemente “Soon” (“Presto”), è a suo modo efficace: una voce narrante dice, con tono sarcastico, che se si compra un telefono per una funzione che “sta arrivando da un anno”, forse è il caso di cambiare la propria definizione di “presto” — oppure, molto più semplicemente, cambiare telefono.
Non si fa mai il nome di Apple, ma il riferimento è inequivocabile. Google si cimenta anche con una piccola raffinatezza da cultori di musica e di storia Apple. Il brano che accompagna lo spot è una versione strumentale di The Next Episode di Dr. Dre, ovvero di qull’artista che ha contribuito non poco all’ecosistema Apple visto che è stato lui a vendere a Cupertino Beats intorno a cui sono stati costruiti diversi prodotti audio.
Apple nel mirino, ma con poca memoria selettiva
Non è la prima volta che Google si diverte a provocare Cupertino. Lo aveva già fatto ai tempi del passaggio a USB-C, con un video ironico sull’assenza di RCS (poi arrivato con iOS 18), e con una pubblicità che equiparava l’iPhone a un cercapersone degli anni ’90.
Più recentemente Google ha sbefeggiato la rivale rispettivamente per iOs 26, per iPhone 16e e persino per un prodotto non ancora rilasciato, iPhone 17 (che ancora non s’è visto).
Destinata a prendere giro la rivale c’è addirittura una sorta di serie Youtube intitolata Best Phone Forever, dove si vedono un Pixel e un iPhone che discutono delle proprie caratteristiche e dove l‘iPhone regolarmente appare come vanamente fiero di cose che il Pixel fa fa anni.
Una pubblicità brillante, ma che finisce per parlare più di Apple che di Pixel
Alla fine, lo spot di Google funziona. È ben fatto, sarcastico al punto giusto e sta facendo parlare di sé. Ma paradossalmente, più che esaltare il Pixel 10 — di cui nello spot non si dice quasi nulla — riporta l’attenzione su Apple.
Un dettaglio non da poco: Google lancerà ufficialmente il Pixel 10 il 20 agosto (con qualche tecnologia mutuata da Apple).L’iPhone 17 arriverà invece intorno al 9 settembre. Tempismo perfetto per cercare di soffiare un po’ di visibilità. Ma i numeri parlano chiaro: il Pixel resta un prodotto di nicchia, mentre Apple — tra ritardi e promesse mancate — continua a muovere l’industria.
Volendo si potrebbe ricordare che, almeno stando ai numeri dell’ultimo bilancio, Apple ha venduto benissimo la gamma iPhone (anche se per esplicita ammissione della Mela parte del “merito” va al rischio dei dazi). Potremmo anche aggiungere “da che pulpito”, visto he Googe da qualche parte a Mountain View ha interi container di prototipi di prodotti e servizi che non hanno mai visto la luce.
Si potrebbe infine indirizzare a Google a rileggersi quel che Cook ha detto e che è testimoniato effettivamente dalla storia: il Mac non è stato il primo computer, l’iPhone non è stato il primo smartphone e l’iPad non è stato il primo tablet, ma oggi sono i prodotti migliori che si possono comprare nella loro categoria. Chissà che non accada anche ai telefoni con Ai che oggi impazzano e che permettono ad aziende come Google di marmaldeggiare.











