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Craig Federighi ribadisce perché Stage Manager è solo per iPad M1

La più grande funzione di iPadOS 16 è anche quella più criticata, Stage Manager rivoluziona la produttività soprattutto su iPad, dove fino a questo momento era possibile affiancare al massimo due app, mentre adesso in primo piano ne finiscono quattro e possono essere riorganizzate e ridimensionate come se fossero finestre del Mac: Craig Federighi, vicepresidente senior dell’ingegneria del software di Apple, ha già parlato di Stage Manager e ora torna sull’argomento.

Una spinta nella convergenza tra le due piattaforme attesa e desiderata da molti, specie da chi ha deciso di usare iPad per lavorare. Ma Stage Manager, nel momento in cui scriviamo, gira solo su tre iPad, quelli cioè che utilizzano il processore M1 di Apple. Specie chi possiede l’ultimo degli iPad Pro 12.9″ con chip Apple serie A ci è rimasto un po’ male perché comunque il tablet è piuttosto potente, così il , Craig Federighi, ha deciso di tornare sull’argomento Stage Manager spiegando le motivazioni che hanno spinto l’azienda a limitare l’accesso al nuovo sistema multitasking.

Intervistato da TechCrunch, dice in sostanza che «una delle maggiori sfide è stata assicurarsi che la funzionalità soddisfasse le aspettative di Apple per quanto riguarda la “reattività interattiva”», nel senso che essenzialmente «ogni app che puoi toccare deve essere in grado di rispondere istantaneamente». Secondo Federighi, gli iPad M1 sono gli unici in grado di soddisfare queste aspettative grazie al maggiore quantitativo di RAM, all’archiviazione più veloce e al supporto per lo scambio di memoria virtuale.

stage manager

Solo gli iPad M1, combinando un’elevata capacità della DRAM con una NAND ad alte prestazioni, consentono al nostro scambio di memoria virtuale di essere super veloce. Ora che è possibile avere fino a quattro app su un pannello più altre quattro pronte all’uso, per un totale quindi di otto app reattive, serve molta memoria, e semplicemente non abbiamo questa capacità sugli altri iPad.

Oltre a questo solo gli iPad M1 possono supportare tutte le funzionalità di visualizzazione esterna grazie alla porta Thunderbolt, di conseguenza – dice – anche le prestazioni grafiche hanno giocato un ruolo cruciale nel prendere questa scelta. «Ci piacerebbe renderlo disponibile ovunque possiamo, ma non volevamo vincolare questa funzionalità in base alle prestazioni hardware. D’altronde stiamo definendo il punto di riferimento per il futuro».

Federighi ha anche aggiunto che Apple sta seguendo molto da vicino il feedback fornito dagli utenti che stanno provando la beta nell’intento di migliorare Stage Manager già da una beta all’altra.

Se volete saperne di più, potete leggere l’articolo riepilogativo sullo Stage Manager dando inoltre un’occhiata alla nostra prova su iPad con iPadOS 16 e quella su Mac con macOS Ventura per approfondire e sfogliare le immagini di esempio. Qui invece trovate il commento sulla rivoluzione che questa funzione si appresta ad apportare nell’uso quotidiano di iPad.

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