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Recensione Wacom Cintiq Pro 16, tavoletta interattiva per professionisti praticamente perfetta

Seppure chi scrive abbia provato numerosi prodotti Wacom negli ultimi anni, sicuramente tutti i più famosi, con questa nuova Wacom Cintiq Pro 16 ammettiamo che la sensazione di sorpresa sia stata palpabile, con grande piacere.

Se siete un professionista che usa Photoshop, o prodotti affini (come vedremo) quotidianamente per lavoro, questo prodotto fa sicuramente per voi, quindi sedetevi comodi perché abbiamo diverse cose da raccontarvi.

Perfetta per tradizione

Com’è tradizione, la scatola dove arriva la Wacom Cintiq Pro 16 è ben realizzata e con una impronta grafica (non potrebbe essere nient’altro, considerato il mercato a cui si rivolge) ben definita: al suo interno però è altrettanto presente la sensibilità per l’ambiente, con profili realizzati in cartone riciclabile.

La confezione ospita la Cintiq, ma diversi altri accessori: l’alimentatore, il cavo USB-C/USB-C, un cavo HDMI per i computer sprovvisti di connettori più moderni, la penna e il relativo portapenne.

Tutto ruota però attorno alla tavoletta grafica interattiva, le cui misure di 410×266 millimetri, per circa 6 millimetri di spessore, la impongono come protagonista sopra la scrivania, a fianco della tastiera, del mouse (che qui diventa opzionale, chi usa prodotti come questi il mouse lo tiene solo per le emergenze) e di tutti gli altri accessori tipici di una scrivania moderna.

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Wacom Cintiq Pro 16, qui all’opera con un MacBook Pro

Anche il peso non è indifferente, circa 1,9 kg che sostano molto fermi a fianco al computer: la posizione più naturale è distesa, con i piedini sul retro che la tengono su con un angolo di circa 30°. Volendo la si può mettere in posizione quasi verticale, ma serve un sostegno esterno opzionale.

La realizzazione è in plastica, ad eccezione del vetro frontale opaco, anche se internamente probabilmente le varie parti sono in metallo (a giudicare dal peso). La forma è abbastanza affusolata, ma la tavoletta si prende bene con le mani senza offrire sbilanciamenti del peso, che è ben distribuito, fattore importante perché è un accessorio che rischia di essere spostato spesso durante il giorno.

Connessioni

Dopo quella che potremmo definire “articolata” esperienza della Wacom One, dove le connessioni erano un compromesso troppo accentuato, qui l’esperienza è migliorata molto, come si addice ad un’ottica pro.

Appena sotto il display, nella parte superiore, trovano posto tre connettori: un HDMI 2.0 per la gestione del segnale video, un connettore USB-C e una porta per l’alimentazione esterna.

Per la connessione con il nostro MacBook Pro abbiamo utilizzato la sola connessione USB-C, che ha trasportato sia il segnale video che quello dati (dato dall’input della penna e delle dita), una soluzione molto più comoda di quella data dall’HDMI, pensato probabilmente per computer più datati.

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Il portapenne è elegante e funzionale, ma non è esclusivo, a lato della tavoletta c’è un anello di stoffa utile per mettere la penna durante il trasporto

I cavi escono dalla parte alta della tavoletta, una soluzione buona ma non perfetta, in quello che è probabilmente l’unica pecca del prodotto: chi usa la tavoletta rasente al display noterà che l’ingombro dei cavi non è indifferente e, soprattutto, impedisce alla tavoletta di stare in posizione verticale, dove può risiedere solo con l’aiuto di uno stand.

Per l’alzata invece sono presenti due piedini pieghevoli, che elevano la parte posteriore di ben 7 centimetri in una unica posizione (un po’ come succede nelle tastiere, ma qui molto più accentuata).

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Nel fondo del portapenne sostano le punte di ricambio

Display da urlo

Il display interno è perfettamente incastrato nella generosa cornice la cui dimensione varia dai 2,6 ai 4 centimetri in base al lato: per come la vediamo noi, però, una cornice così generosa si rende necessaria durante la fase di disegno per posizionare meglio le mani quando si lavora vicino al bordo del display. Se la cornice fosse più sottile lavorare al bordo sarebbe molto più scomodo, perché non avremmo di che appoggiare il palmo della mano.

La dimensione del display, la cui area attiva è di 344 x 194 millimetri, è abbastanza ampia per ospitare un pannello 4K Ultra HD (3.840 x 2.160 pixel), una risoluzione molto importante che farà felici quanti eseguono disegni di alta precisione.

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Un piccolo interruttore meccanico attiva e disattiva l’input tattile

Ma la risoluzione non è l’unico aspetto interessante, per una profondità di 16,7 miliardi di colori (8 bit) con copertura Adobe RGB del 98% (CIE1931), dati che classificano questo pannello come un prodotto assolutamente per professionisti.

Il tutto, unitamente al pannello opaco, comporta una resa davvero interessante per chi lavora soprattutto sul dipinto digitale, sul fotoritocco, sulla produzione fotografica e anche sulla creazione tridimensionale, perché l’accuratezza del colore è uno degli aspetti fondamentali in una scelta come questa.

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Accessori

Anche considerando che la Wacom Cintiq Pro 16 è una tavoletta interattiva che si usa prevalentemente in studio, e che non è pensata per essere messa facilmente nello zaino, appare comunque ovvio che portarla ad una fiera non è molto estraneo.

Ecco che quindi la porta Kensington MicroSaver 2.0 sia la benvenuta (il cavo non è incluso nella confezione) e che può cambiare radicalmente l’uso in pubblico.

Ma l’accessorio più interessante per noi è risultato essere la pulsantiera laterale posizionata appena sotto il display in alto, sia a sinistra che a destra, per essere raggiunte facilmente durante il lavoro.

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La parte dei connettori mostra la porta HDMI, quella USB-C e quella per l’alimentazione.

Grazie ai driver (che si scaricano dal sito ufficiale) tutti gli otto pulsanti (4 per lato) sono liberamente programmabili per svolgere funzioni dedicate al software in uso o anche per attivare funzionalità di sistema o script ad hoc.

I pulsanti fisici si aggiungono alla funzione Menu Radiale, già presente da tempo su diverse tavolette Wacom, una sorta di menu contestuale la cui forma, appunto, radiale, permette una vasta scelta di funzioni ad hoc.

La comodità del Menu radiale è davvero alta, tanto che una delle prime cose che abbiamo fatto è stato associare l’apertura del menu tramite uno dei pulsanti laterali: al menu ci si abitua così in fretta che dispiace non averlo quando si lavora senza tavoletta (ad esempio in viaggio) perché è comodo non solo per le funzioni grafiche specifiche, ma anche per quelle normali del Sistema Operativo e delle altre App.

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Il menu Radiale è straordinariamente comodo, specie se possiamo attivarlo anche da tastiera

Come funziona

Dopo la descrizione iniziale, dove abbiamo raccontato com’è questa Wacom Cintiq Pro 16 dal punto di vista costruttivo, adesso andiamo più in profondità e vediamo come va in una ottica più di produzione.

Abbiamo provato la tavoletta interattiva su diversi Mac, partendo dal Mac mini del 2019 sino ad un MacBook Pro Intel sempre del 2019 finendo con un Mac Studio, con diversi software, osservando subito quello che è un primo dettaglio.

La tavoletta per rendere al meglio ha bisogno di una scheda video discreta sotto il cofano: come display funziona bene anche con un Mac con scheda video integrata, come il Mac mini (che nel dettaglio accompagnava anche un altro monitor LG 27UL850, sempre 4K, di cui abbiamo parlato recentemente per via del nuovo supporto) ma le prestazioni sono un’altra cosa.

Disegnare con la penna evidentemente richiede uno sforzo importante, perché solo sul MacBook Pro e sul Mac Studio il ritardo era praticamente nullo, mentre sul Mac mini la tavoletta mostrava un Lag di circa mezzo secondo, abbastanza fastidioso.

Trattandosi di un device sicuramente professionale, il cui costo non è di certo ininfluente, consigliamo agli utenti di accompagnarlo ad un Mac recente, o in genere ad un computer che abbia una scheda video dedicata, cosa abbastanza ovvia considerati i software con cui viaggia.

A proposito di software, abbiamo provato la tavoletta sia con Photoshop e Illustrator CC 2023 sia con la nuova suite Affinity, recentemente aggiornata. Per quanto riguarda la compatibilità con macOS, nessun problema con Monterey, invece con macOS Ventura qualche imbarazzo iniziale c’è stato, con qualche riavvio che poteva essere risparmiato, anche se alla fine tutto ha comunque funzionato bene.

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Una volta assimilato l’uso della penna, in pratica ci si fa tutto, dal pennello nel fotoritocco alla penna nel disegno, sino alle operazioni più banali come la regolazione di un cursore

In genere la penna Wacom si è dimostrata attenta e molto comoda da usare in tutte le situazioni, ma dati alla mano, il nuovo Affinity Photo 2 si è dimostrato migliore di Photoshop 2023 nel tratto con il pennello, più fluido e intuitivo, anche se serve sottolineare che però dalla parte di Adobe ci sono moltissime opzioni supplementari dei pennelli che sulla suite di Affinity non sono presenti.

La differenza emerge più chiara tanto più il computer è meno capace in termini grafici, perché ovviamente il lag aumenta.

Nel disegno vettoriale invece la differenza non c’è e la penna diventa uno strumento a dir poco straordinario, accompagnando molto bene anche la creazione pura in modo assolutamente paragonabile alla carta (seppure la costruzione dei vettoriali è molto diversa, la sensazione è di usare un pennarello vero).

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Per il posizionamento orizzontale ci sono due piedini integrati, ma per mettere la tavoletta nella posizione desiderata, serve un supporto opzionale

Il peso della tavoletta è importante e quando si disegna diventa un’arma vincente, perché la Wacom Cintiq Pro 16 non si muove mai, oltre al fatto che i pulsanti sono davvero nella posizione perfetta, sia per chi è destrorso che per chi è mancino.

Il touch è presente ma inizialmente disattivato, va attivato manualmente (tramite un interruttore meccanico): può diventare molto comodo in alcuni lavori, in altri è un po’ ridondante e di tanto in tanto si rischia di toccare con il palmo della mano gli strumenti a sinistra (per noi che siamo destrorsi), ma basta usare un Guanto da Disegno (opzionale) e tutto si risolve.

Una curiosità: non sappiamo perché, ma nonostante il display integrato della tavoletta offra una risoluzione 4K, rilevata anche dal modulo Informazioni, il pannello Monitor su macOS dispone la risoluzione massima solo come FullHD.

Nonostante questo, il monitor è davvero ben realizzato e di assoluta qualità, benché non sia HDR, dettaglio che avrebbe fatto lievitare i prezzi in modo importante.

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La fluidità della penna è davvero meravigliosa, tuttavia una scheda video dedicata aiuta molto

Conclusioni

Abituarsi a questa Wacom Cintiq Pro 16 non è difficile, anzi, la sua capacità di adattarsi ai vari ambienti operativi, grafici o meno, è a dir poco straordinaria e, non fosse per il prezzo (pensato per un ambiente di produzione, dove i compromessi non sono ben visti) lo consiglieremmo a tutti, anche a chi non fa grafica.

Ovviamente funziona bene sia come primo, che come secondo display, ma per usare propriamente tutte le funzioni consigliamo il collegamento ad un computer con scheda grafica dedicata e non integrata.

Il prezzo è importante, non lo neghiamo, ma il risultato è eccellente: a parte qualche dettaglio che è assolutamente secondario, è davvero difficile trovare un difetto a questo prodotto, che stupisce di giorno in giorno, offrendo al contempo un valido aiuto per le operazioni grafiche più delicate e un innegabile vantaggio operativo palpabile.

Recensione Wacom Cintiq Pro 16, tavoletta interattiva per professionisti praticamente perfetta

Pro:

• Professionale, precisa, attenta ai dettagli
• Le funzioni accessorie sono indovinate
• Ottima risoluzione

Contro:

• L’altezza non è regolabile
• In verticale necessita di uno stand accessorio

Prezzo:

• 1.499,00 € (Wacom Cintiq Pro 16)
• 9,99 € (Guanto da Disegno)
• 68,99 € (Wacom DTK-1651 Supporto regolabile)

Wacom Cintiq Pro 16 è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it.

REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità d'uso
Prestazioni
Qualità/Prezzo

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