Da mesi le preoccupazioni per l’aumento dei prezzi iPhone in USA a causa dei dazi doganali varati da Trump si sono fatte sentire tra gli investitori e in borsa, preoccupazioni che ora vengono notevolmente ridimensionate se non completamente diradate dalle dichiarazioni di Foxconn: il principale costruttore a contratto di Cupertino dichiara infatti che Apple è già in grado di produrre fuori dalla Cina tutti gli iPhone destinati al mercato statunitense.
Le dichiarazioni arrivano da Young Liu, membro del consiglio di amministrazione e responsabile della divisione semiconduttori di Foxconn. «Il 25% della nostra capacità produttiva è al di fuori della Cina e possiamo aiutare Apple a rispondere alle sue esigenze nel mercato statunitense» ha dichiarato il dirigente nei commenti durante una riunione degli investitori svoltasi a Taipei nelle scorse ore.
Liu ha aggiunto che Foxconn sta effettuando investimenti in India, come emerso più volte dalle indiscrezioni nelle scorse settimane e mesi.

Liu offre persino rassicurazioni e un esempio sulla capacità di Foxconn di agire in tempi rapidi, nel caso la situazione lo richiedesse. Se la guerra commerciale tra USA e Cina dovesse peggiorare, Foxconn è in grado di rispondere prontamente ai cambi dei piani di Apple. Per questa ragione il più grande costruttore a contratto al mondo nell’elettronica di consumo ha anticipato la necessità di avere una base negli USA due anni prima che iniziasse la guerra commerciale tra USA e Cina.

Non ci sono dubbi che le dichiarazioni e le informazioni comunicate da Foxconn in queste ore sono state preventivamente autorizzate anche dai piani alti di Apple, una mossa in grado di stemperare apprensioni e preoccupazioni che hanno effetti negativi e ripercussioni anche sulla quotazione del titolo AAPL in borsa.
Come già avvenuto per tutte le generazioni precedenti, si prevede che anche la maggior parte degli ordinavi di produzione Apple per i successori di iPhone XS, XS Max e iPhone XR attesi in autunno saranno gestiti da Foxconn.











