Quante volte è capitato di comprare un volume promettente, metterlo sul comodino con le migliori intenzioni e poi lasciarlo lì, in paziente attesa di un momento migliore? Gli scaffali delle nostre librerie sono pieni di questi testimoni silenziosi di promesse non mantenute, di viaggi letterari rimandati, di esplorazioni della mente e dell’anima rimandate a data da destinarsi. Questa raccolta vuole essere un invito a riscoprire quei tesori nascosti, quei mondi che aspettano solo di essere aperti.
Da classici imponenti che molti hanno acquistato ma pochi hanno davvero affrontato, a gemme contemporanee che meritano più attenzione, questo elenco è un viaggio attraverso storie di crescita, di ricerca, di dolore e di speranza. Non troverete i soliti nomi, le solite raccomandazioni. Piuttosto, ci avventureremo insieme in territori meno battuti, dove la letteratura mostra la sua capacità di sorprendere, di sconvolgere e, soprattutto, di farci sentire meno soli nelle nostre esperienze umane più profonde.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
Che tu sia per me il coltello
Cominciamo subito a metà della lista con David Grossman. Un uomo vede una donna sconosciuta che, in un gruppo, sembra volersi isolare. Yair, commosso da quella che interpreta come un’impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un’implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Accetta, e un mondo privato si crea così fra loro.
In questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l’importanza dell’immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, e gli chiedono con imperiosa delicatezza un’inaspettata svolta interiore.
Romanzo epistolare avvolgente e “impudico”, “Che tu sia per me il coltello” è il ritratto di due persone che, nel condividere la parte nascosta di se stessi, inventano un mondo e il linguaggio per esprimerlo. Un libro che mostra a ognuno di noi quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l’anima (e il corpo) di un altro essere umano.
Ulisse
Un classicone difficilissimo da leggere. In pochi si sono cimentati, ancora meno ci sono riusciti. Eppure, se non lo abbandonate e riuscite ad arrivare sino in fondo, alla maratona finale del monologo di Molly, un unico blocco compatto quasi senza alcun punto e a capo, avrete conquistato una delle vette assolute della letteratura moderna.
Dublino, 16 giugno 1904. È la data scelta da James Joyce per immortalare in poco meno di ventiquattr’ore la vita di Leopold Bloom, di sua moglie Molly e di Stephen Dedalus, realizzando un’opera destinata a rivoluzionare il romanzo. È l’odissea quotidiana dell’uomo moderno, protagonista non di peregrinazioni mitiche e straordinarie, ma di una vita normale che però riserva – se osservata da vicino – non minori emozioni, colpi di scena, imprevisti e avventure del decennale viaggio dell’eroe omerico.
“Leggere l’Ulisse”, scrive Alessandro Ceni nella sua Nota introduttiva, “è come guardare da troppo vicino la trama di un tessuto” dove le parole, che sono i nodi della trama, rivoluzionano. Trascinata da una scrittura mutevole e mimetica, da un uso delle parole che è esso stesso narrazione, la complessa partitura del romanzo procede con un impeto che scuote e disorienta.
Perché “un testo così concepito esige un lettore pronto a traslocarvisi armi e bagagli, ad abitarlo, a starci dentro abbandonando ogni incertezza”. Solo immergendosi senza riserve nella scrittura il lettore potrà uscirne davvero, alla fine, inondato di tutta la luce che questo romanzo concentra in sé.
La casa degli spiriti
Tra alti e bassi, per inseguire quello che probabilmente non avete mai letto. Come in questo caso. Nella splendida tenuta delle Tre Marie, tre generazioni della famiglia Trueba si succedono mescolando passioni, ambizioni, amori e rivalità.
Esteban, il capofamiglia, è un uomo volubile e orgoglioso, focalizzato sulla ricerca del potere politico, ma sono le donne a dare davvero vita alla casa: Clara, la moglie, sente un legame mistico con il mondo degli spiriti e trascorre un’esistenza avvolta nei ricordi; Férula, sorella del proprietario, dedica la sua vita agli altri; la figlia Blanca è innamorata di un servo, Pedro, e per questo amore sfiderà anche l’ira del padre; Alba, la nipote, una bambina e poi giovane donna bellissima e volitiva, dovrà invece affrontare i duri tempi della dittatura, e capire come conviverci.
Le passioni, le lotte e i segreti dei Trueba attraversano un secolo di violenti cambiamenti sociali dentro i quali Allende dà vita a una famiglia i cui legami privati di amore e odio sono più complessi e duraturi delle alleanze politiche che li mettono in contrasto.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Perché non l’avete letto? Perché vi siete fermati al disco? Bologna, 1992. Alex D., diciassette anni, figlio modello di una famiglia come tante, decide di “uscire dal gruppo”, di rompere le regole e gli schemi, di fare un “salto fuori dal cerchio che ci hanno disegnato intorno”. In una parola, cresce.
Lo fa attraverso le pedalate disperate su in collina, la musica furibonda dei Sex Pistols e dei Red Hot Chili Peppers, l’amore di Adelaide, la sofferenza per la perdita dell’amico Martino. Un libro che ha fatto la storia dell’editoria italiana, il romanzo-manifesto di una generazione che racconta smarrimenti e ardori dei diciott’anni, fondendo rabbia e ironia.
On the road
Tanto non l’avete mai letto. Magari l’avete comprato, ispirati da qualche recensione, subito messo da una parte, lasciato per altri momenti che non sono mai arrivati. Ecco la storia, così non avete scuse.
Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell’Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l’Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal.
La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall’amico, che torna negli Stati Uniti.
La canzone popolare
Il desiderio veramente struggente, come non l’avete mai provato. Il Premio Goncourt Nicolas Mathieu ritrae le crepe della società e le ferite dell’anima in una romantica e potente ballata sul tempo che passa, sui piaceri che ci rimangono quando i sogni evaporano, sulle chimere a cui ci aggrappiamo per non essere travolti dalla paura del domani.
Hélène compirà a breve quarant’anni. Ha ottimi studi alle spalle, una carriera stimolante, due figlie. Nata nell’Est della Francia, ha vissuto a lungo a Parigi e, agli occhi degli altri, ha realizzato il sogno di tutte le ragazzine di provincia: andarsene, cambiare ambiente, riuscire. Eppure, tornata sulle colline di Nancy, avverte un’insoddisfazione profonda; ha quasi la sensazione di aver corso invano, di aver sprecato l’esistenza.
Christophe i quaranta li ha passati da poco. Al contrario di Hélène, non ha mai lasciato la cittadina dove entrambi sono cresciuti. Al contrario di lei, ha preferito lavorare con lentezza, restando a far baldoria con gli amici di sempre e rimandando al futuro i grandi sforzi, le grandi decisioni, l’età delle scelte. Oggi abita con suo padre e suo figlio, vende cibo per cani e ha ricominciato a giocare a hockey come quando aveva sedici anni. Si direbbe che Christophe abbia sbagliato tutto. Eppure lui crede che tutto sia ancora possibile.
Questo libro racconta Hélène e Christophe, che si scoprono adulti senza essere davvero cresciuti.
Atti osceni in luogo privato
Marco Missiroli sta in quel bagnasciuga, tra la grandezza della letteratura e il totale anonimato. Perché è così che leggiamo: pochi e per nicchie. Ma se uscite, trovate che questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre.
Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell’immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le antenne dell’infanzia, poi con le urgenze della maturità, il generoso e confidente mondo delle donne.
Le Grand Liberò, così lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine, è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell’amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si strappa, per Libero è tempo di cambiare.
Da Parigi a Milano, dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all’osteria di Giorgio sui Navigli, da Lunette alle “trentun tacche” delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per Anna.
Fiori per Algernon
Lontano dai classici romanzi, qui ci si immerge in un mondo lontanissimo da qualsiasi contatto con la normalità, qualsiasi cosa essa sia o si suppone che possa essere.
Algernon è un topo, ma non un topo qualunque. Con un’audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo QI, rendendolo forse più intelligente di alcuni esseri umani. Di certo più di Charlie Gordon, che fino all’età di trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto… sveglio. Ma cosa succederà quando la stessa operazione verrà effettuata su Charlie? Quale sorte accomunerà la sua esistenza e quella del fedele amico Algernon?
Furore
Primo dei nostri fuori sacco, senza i quali non ci sarebbe una delle grandi liste dei migliori libri di Macity, questo titolo classico non sfigura assolutamente anche se oggi è quasi totalmente dimenticato.
Pietra miliare della letteratura americana, questo è un romanzo mitico che nell’odissea della famiglia Joad, sfrattata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia e migliaia di americani, rivive la trasformazione di un’intera nazione.
L’impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria “come un marchio d’infamia”. Insieme romanzo di viaggio e ritratto epico della lotta dell’uomo contro l’ingiustizia, questo è forse il più americano dei classici americani, da leggere oggi nella traduzione basata sul testo inglese della Centennial Edition dell’opera di Steinbeck, che restituisce ai lettori la forza e la modernità della scrittura del Premio Nobel per la Letteratura 1962.
Trilogia della città di K. Il grande quaderno-La prova-La terza menzogna
Secondo fuori-sacco della nostra lista dei migliori libri di Macity, oltre che affarone tre-romanzi-in-una-sola-raccolta, ci porta in mano ad Agota Kristof, un viaggio che dice tutto, anche se oggi nessuno la ricorda più.
I tre romanzi di questa raccolta narrano la storia di due gemelli, Lucas e Klaus, nella loro infanzia e adolescenza durante la Seconda Guerra Mondiale, in un paese dell’Est Europa non specificato. La trilogia esplora il loro rapporto simbiotico e il loro trauma, in un contesto di guerra, fame e privazioni. La storia è anche una riflessione sulla scrittura come strumento di sopravvivenza e la ricerca di verità in un mondo in cui tutto è in discussione.
Le correzioni
Si può giudicare un autore da un solo libro? E se aveva un solo libro da scrivere? E se voi non l’avete letto? Ecco, sta tutto qui il lavoro che vi proponiamo con Jonathan Franzen. Vi fa entrare in quel monte della letteratura americana dal quale raramente si esce ma che contiene interi mondi.
Come questo con Enid e Alfred Lambert, in una città del Midwest americano, in cui i due trascinano le giornate accumulando oggetti, ricordi, delusioni e frustrazioni del loro matrimonio: l’uno in preda ai sintomi di un Parkinson che preferisce ignorare, l’altra con il desiderio, ormai diventato scopo di vita, di radunare per un «ultimo» Natale i tre figli allevati secondo le regole e i valori dell’America del dopoguerra, attenti a «correggere» ogni deviazione dal «giusto».
Ma i figli se ne sono andati sulla costa: Gary, dirigente di banca, vittima di una depressione strisciante e di una moglie infantile; Chip che ha perso il posto all’università per «comportamento sessuale scorretto»; infine Denise, chef di successo che conduce una vita privata discutibile secondo i Lambert.
Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow. Ediz. italiana
Chiudiamo la nostra raccolta di fuori-sacco che rendono degne di contezza le liste dei migliori libri di Macity con questo classico di ieri, letteralmente, magistralmente pennellato da Gabrielle Zevin.
Questa non è una storia d’amore, ma parla d’amore. Una fredda mattina del 1995, Sam Masur scende dalla metropolitana e, tra la folla che si accalca sulla banchina, la vede: Sadie Green. La chiama e, per un attimo, lei finge di non sentirlo, poi il rancore si stempera nella nostalgia. Sono passati otto anni dal litigio che aveva spezzato il loro legame, strettissimo eppure fragile, come solo le amicizie dell’infanzia sanno essere.
Adesso sono all’università, ed entrambi hanno deciso di trasformare la comune passione per i videogiochi in materia di studio e, un giorno, in una professione. Basta uno sguardo e il legame si rinsalda, segnando anche l’inizio di una collaborazione creativa. Presi singolarmente, i loro progetti sono frammentari e incompleti; insieme, danno vita a interi mondi.
Così, nel giro di due anni, nasce Ichigo, un videogioco rivoluzionario, che spalanca loro le porte del successo. Nel frattempo, il loro rapporto si fa più maturo, più intimo, più consapevole. Ma non per questo immune al peso della fama, della gelosia e delle ambizioni personali. Si perderanno ancora, Sam e Sadie. Però ogni volta ritroveranno la strada che li ricondurrà l’uno all’altra. E ogni volta ricominceranno. Perché, nonostante le liti e le incomprensioni, esistono spiriti affini uniti da un sentimento capace di superare ogni ostacolo: un amore che non è amore, ma è molto di più.
Col suo stile delicato e profondo, che coniuga leggerezza e nostalgia, Gabrielle Zevin ci regala un romanzo che è un inno al nostro bisogno di amare e di essere amati.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

![iGuide per i regali di Natale - macitynet..ti CTA Natale iGuida [per Settimio] - macitynet.it](https://www.macitynet.it/wp-content/uploads/2025/12/regali-di-natale-consigli-di-macitynet.jpg)











