La Storage Networking Industry Association (SNIA) e la Solid State Storage Initiative (SSSI) hanno annunciato l’istituzione di uno Special Interest Group che si occuperà di valutare tecniche di recupero e cancellazione dati da supporti a stato solido, al fine di avere uno standard univoco per il recuperare e cancellare in maniera sicura dei dati da questo tipo di supporto.
Il recupero dei dati da unità SSD è più complesso rispetto ai tradizionali HDD giacché queste sfruttano memorie flash che funzionano attraverso la cancellazione e la ri-programmazione di blocchi composti da celle di che si trovano su dei chip appositi, blocchi che possono avere dimensioni anche grandi (32K o più quando si parla di memorie NAND). La difficoltà principale nel recupero di dati da dispositivi di questo tipo, da un punto di vista logico, riguarda l’organizzazione dei dati al loro interno e il fatto che praticamente ogni produttore implementa diversamente questi meccanismi/algoritmi di organizzazione dei dati. A complicare le cose, funzioni quali gli algoritmi di wear-leveling che spostano frequentemente i dati da una cella di memoria all’altra con il risultato di rendere difficoltoso il recupero delle informazioni. Altra difficoltà sono le tecniche di cifratura prorpietarie usate da alcuni produttori, rendendo ancora più complicate le tecniche di recovering. Spesso, a meno di nonusare utility specifiche dei vari produttori, c’è poco da fare quando si tenta di eseguire il recovering di dati da alcune unità SSD.
Da qui l’esigenza di creare un gruppo di lavoro con lo scopo di convincere i produttori delle varie unità a sfruttare standard comuni che consentano, in caso di necessità di recupeare o cancellare in modo sicuro i dati sulle unità di nuova generazione.
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