
Nello studio in cui vengono escluse le società in perdita, brilla la posizione di Apple che con iPhone ha registrato nel corso degli anni risultati sempre più sorprendenti. Per esempio gli analisti osservano come Cupertino sia riuscita ad accaparrarsi la quota preponderante dei profitti dell’industria della telefonia fino al 2007 nelle mani di Nokia per una percentuale del 47% e una somma di 2,35miliardi di dollari. Questa quota di profitti è ora saldamente in pugno della Mela che detiene il 57% dei profitti nell’ultimo trimestre per una somma pari a 5,23miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto a Nokia dei tempi d’oro.
Nella graduatoria delle società che più generano guadagni Nokia scende dalla seconda posizione fino alla quarta, ora superata da Apple, Samsung e anche RIM. Tra gli altri risultati interessanti notiamo che i profitti congiunti di Apple, RIM e HTC equivalgono ai 3/4 di tutti i profitti del settore della telefonia. Le situazioni più precarie sono invece quelle di LG e Sony Ericsson mentre l’andamento di Nokia e la sua crescente esclusione dal settore smartphone fanno prevedere ulteriori possibili peggioramenti per il futuro collocamento della multinazionale finlandese.
In conclusione gli analisti di Asymco dichiarano che i terminali non smart risultano sempre meno interessanti per le società che competono nel settore della telefonia, tanto che “Ogni telefono non smart aggiunto al portfolio provocherà un decremento dei profitti operativi di una azienda”. Secondo Horace Dediu di Asymco i telefoni non smart scompariranno nel giro di 3-5 anni.

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