Quasi tre su quattro ordini dei ristoranti negli USA non riguardano più ospiti in sala ma l’asporto. A riferirlo è la statunitense National Restaurant Association spiegando che la quota di clienti che usano il food delivery è più che raddoppiata dal 2019 al 2014, almeno così afferma il 41% di esperti del settore intervistati, spiegando che le consegne a domicilio sono ormai parte integrante delle attività in questione, un fenomeno che sembra inarrestabile.
Questa trasformazione ha radicalmente modificato i guadagni nel settore della ristorazione: le aziende di delivery addebitano commissioni tra il 5% e il 30%, oltre a fee per l’elaborazione dei pagamenti, per la pubblicità e il posizionamento nei risultati delle ricerche.
Shannon Orr gestisce otto ristoranti sulla costa occidentale e riferisce che uno dei suoi ristoranti lo scorso anno ha realizzato 1,7 milioni di dollari solo con i servizi di delivery; di questi, 400.000$ sono finiti alle società di consegna. Questo ristorante, in precedenza tra i più redditizi, non ha in pratica ottenuto ricavi nel 2024.
Circa un terzo dei ritoratori che offrono servizi completi riferiscono di aver modificato gli spazi fisici per rispondere al boom del delivery, installando ingressi appositamente adibiti, parcheggi per le bici e armadietti di sicurezza per i rider.

Il boom del food delivery, un mercato che sembra florido anche in Europa, è frutto probabilmente dalla facilità con la quale è possibile ottenere consegne a domicilio, con app e siti web che accorciano le distanze tra chi ordina e chi consegna, rendendo semplicissimo negli USA ordinare qualsiasi tipo di cibo in pochi passaggi: una coppa gelato, un cocktail Martini, una tagliata di Wagyu perfettamente preparata, un coq au vin di una “gastrothèque” d’ispirazione francese e molto altro ancora, direttamente a casa.
Il delivery sembra ormai essenziale per Millenials e Gen-Z, quelli che sono i principali fruitori della ristorazione a domicilio: più della metà degli adulti sotto i 45 anni dichiara di sfruttare il delivery almeno una volta a settimana, e il 13% una volta al giorno. Il 5% sfrutta questi servizi anche più volte al giorno.
Deliveroo entrata formalmente in DoorDash
A inizio mese Doordash ha completato l’acquisizione di Deliveroo (che vantava 7 milioni clienti), operazione da 4 miliardi di dollari, con l’obiettivo di espandere e migliorare la piattaforma, e il co-fondatore e CEO di DoorDash, Tony Xu, ha dichiarato che la dimensione globale di DoorDash ora offre «l’opportunità di raggiungere più persone, in più luoghi, con un impatto maggiore». Xu ha spiegato ancora che l’obiettivo è rendere la user experience «ancora più veloce, brillante e piacevole», appellandosi infine alla rete di 178.000 esercenti presenti sulla piattaforma, invogliandoli “a crescere sia on-line, sia off-line”.
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