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MacBook Pro 2018, tutto quello che vi serve sapere

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I MacBook Pro 2018 sono il prodotto più potente e, fatti i debiti conti e rapporti, anche più costoso mai messo in commercio da Apple nel settore dei portatili. Portano al loro interno numerose novità importanti e si offrono al mercato come il portatile perfetto per grafici, fotografi, chi lavora nel design e nel 3D e ha necessità di avere una macchina flessibile sotto ogni profilo. Macitynet ha effettuato una completissima recensione del modello più potente su questa pagina ma sono tante le caratteristiche dei vari modelli e i dettagli che bisogna conoscere per effettuare una scelta ponderata prima dell’acquisto.

Le avvisaglie del lancio

Ad inizio giugno su Geekbench era apparso un dispositivo denominato “MacBookPro14,3”; la macchina sembrava integrare un processore Coffe Lake Intel Core i7-8750H a sei-core da 2.21GHz e che con Turbo Boost con velocità fino 4.1GHz dandogli la possibilità di raggiungere nun punteggio di 4902 nei test single core e 22316 in quelli multi-core, numeri largamente superiori a quelli che era possibile ottenere con la precedente offerta di MacBook Pro. Tra le altre caratteristiche anche 32 GB di memoria.

Poco dopo si era visto sempre su GeekBench anche un MacBook Pro da 13″ pollici. Anche qui era una macchina inedita, con una CPU da 28W mai usata da Apple: un Intel Core i7-8559U, capace di girare a 2.7GHz, con funzione turbo boost da 4.5GHz.

Del resto i processori Coffee Lake secondo Intel sono in grado di offrire migliore in termini di performance fino al 30% rispetto ai precedenti Kaby Lake e quindi il balzo in avanti di un eventuale computer Apple con questa componente, era attendibile

Successivamente Apple aveva registrato quelli che apparentemente erano dei MacBook 2018 chiedendo l’autorizzazione alla vendita in alcuni paesi. Documenti dell’Eurasian Economic Commission (EEC) rivelavano che Apple aveva intenzione di presentare cinque nuovi Mac, le cui sigle in codice erano: A1931, A1932, A1988, A1989 e A1990. I primi due modelli, A1931 e A1932, sembravano essere i MacBook da 12″ e 13″; gli altri tre potevano essere i nuovi MacBook Pro.

Che il lancio fosse imminente lo si poteva sospettare anche dal fatto che le macchine viste su GeekBench giravano con High Sierra e non con macOS 10.14 Mojave destinato ad essere lanciato in settembre, la scelta più logica se il lancio fosse stato previsto per l’autunno

Nuovi MacBook e MacBook Pro 2018, gli annunci Apple e le attese

I nuovi MacBook Pro 2018

I MacBook Pro 2018 alla fine sono stati annunciati il 12 luglio 2018 con un semplice comunicato stampa andando a sostituire i MacBook Pro da 13″ del 2017 che offrivano Grafica Intel Iris Plus Graphics 640 o Intel Iris Plus Graphics 650 e i MacBook 13″ da 15″ con Radeon Pro 555 con 2GB di memoria GDDR5, Radeon Pro 560 con 4GB di memoria GDDR5, con processori Kaby Lake Core i7

Per quanto riguarda i processori per i MacBook Pro 2018, la nuova generazione adotta gli Intel Coffee Lake presentati il 3 aprile di quest’anno. In pratica il MacBook Pro da 13″ passa dai dual Core ai quad-core, mentre sui MacBook Pro da 15″ si passa dai quad‑core, ai 6-core.

Specifiche hardware

I nuovi MacBook Pro 2018 da 13″ e 15″ usano processori Intel Coffe Lake, di ottava generazione 6‑core e quad‑core. È il modello da 15″ ad avere un processore Intel Core i9 6‑core, Secondo Apple è fino al 70% più veloce della generazione precedente e può arrivare a 4,8GHz con il Turbo Boost.

Processori dei MacBook Pro 2018 da 13″

Il modello base da 13″, senza TouchBar, offre Intel Core i5 dual‑core a 2,3GHz (Turbo Boost fino a 3,6GHz) con 64MB di eDRAM ed è configurabile con Intel Core i7 dual‑core a 2,5GHz (Turbo Boost fino a 4,0GHz) con 64MB di eDRAM; il modello da 13″ 13″ con Touch Bar integra Intel Core i5 quad‑core a 2,3GHz (Turbo Boost fino a 3,8GHz) con 128MB di eDRAM ed è configurabile con Intel Core i7 quad‑core a 2,7GHz (Turbo Boost fino a 4,5GHz) e 128MB di eDRAM.

Processori dei MacBook Pro 2018 da 15″

Il modello da 15″ parte con Intel Core i7 6‑core a 2,2GHz (Turbo Boost fino a 4,1GHz) con 9MB di cache L3 condivisa ed è configurabile con Intel Core i9 6‑core a 2,9GHz (Turbo Boost fino a 4,8GHz) con 12MB di cache L3 condivisa; la versione da 2,6GHz parte con Intel Core i7 6‑core a 2,6GHz (Turbo Boost fino a 4,3GHz) con 9MB di cache L3 condivisa ed è configurabile con Intel Core i9 6‑core a 2,9GHz (Turbo Boost fino a 4,8GHz) con 12MB di cache L3 condivisa.

Core i9

Ram fino a 32 GB

Apple con i MacBook Pro 2018 ha finalmente introdotto la possibilità di configurare la macchina con 32 GB di memoria RAM. I professionisti attendevano da tempo questa opportunità, una attesa che aveva spinto Phil Schiller a spiegare perché con i precedenti MacBook Pro non era stato possibile soddisfare la richiesta; secondo il capo del marketing c’erano ragioni di dimensioni in rapporto allabatteria, ma in realtà a vera ragione per cui non c’erano macchine da 32 G o DDR4, era la mancanza di supporto da parte di Sky Lake (il processore Intel usato dai  precedenti MacBook Pro) delle memorie LPDDR4 a basso consumo. In assenza di questa funzione, Apple, come aveva lasciato intuire Schiller, avrebbe dovuto arrivare a dei compromessi sulle dimensioni o sull’autonomia, usando memorie per desktop. Ora grazie al supporto alle memorie LPDDR4 di Coffee Lake, l’opzione si è materializzata.

Da notare, però, che il supporto a memoria fino a 32 GB è disponibile solo sui MacBook Pro da 15″ e non sui MacBook da 13″. La memoria di base per il MacBook 13″ è di 8 GB, per il modello da 15″ è di 16 GB.

Schermo Retina con True Tone

Apple per la prima volta con i MacBook Pro 2018 introduce uno schermo Display Retina con True Tone su un dispositivo che non è un prodotto per il mobile.  Questa tecnologia vista inzialmente su iPad Pro da 9.7″, offre, secondo Apple, un’esperienza di visualizzazione più naturale per flussi di lavoro di progettazione e editing, nonché per attività quotidiane come la navigazione sul Web e la scrittura di e-mail. In termini pratici cambia il punto del bianco a seconda della luce ambientale, adattando le immagini e favorendo la regolazione dei colori.

Apple aveva presentato qualche tempo fa un brevetto che lasciava intendere che il True Tone potesse arrivare anche sui Mac, cosa che è accaduta, e ora è probabile che possa passare dai MacBook Pro anche ad altri prodotti, forse a tutti quelli con il marchio della Mela.

Una aspetto importante per chi lavora professionalmente con il Mac è che il supporto TrueTone viene esteso ai display esterni. I monitor supportati, sono: Apple Thunderbolt Display usando l’adattatore Apple da Thunderbolt 3 (con attacco tipo USB-C) a Thunderbolt 2, LG UltraFine 5K e LG UltraFine 4K.

È importante notare che lo schermo TrueTone funziona grazie ad uno speciale sensore integrato nella fotocamera iSight. Per operare quindi lo schermo ha bisogno di essere aperto. In aggiunta a questo viene confermato che opera non solo grazie ad uno speciale software o firmware, ma ad una componente hardware. In termini pratici non è possibile avere TrueTone su altri Mac di precedente generazione,

Il display ha anche prestazioni elevate in altri ambiti: 500 nits di luminosità e supporto per l’ampia gamma di colori P3, che è uno dei fiori all’occhiello dalla gamma da un paio di anni

Nuovi MacBook e MacBook Pro 2018, gli annunci Apple e le attese

Processore T2 per sicurezza ed Hey Siri

Tra le varie novità dei MacBook pro 2018, c’è anche il chip T2, la stessa componente già usata sull’iMac Pro. Offre funzionalità come l’elaborazione delle immagini ottimizzata per la videocamera FaceTime HD, un livello di sicurezza superiore grazie all’integrazione di un coprocessore Secure Enclave per nuove capacità di archiviazione crittografata e avvio protetto. Anche l’unità SSD fa affidamento al chip T2 che, tra le altre cose, integra un controller dedicato allo storage.

Nel MacBook Pro 2018 permette di usare anche Hey Siri, come su iPhone e iPad. Basta dire “Ehi Siri” per aprire app, trovare file, ascoltare musica e avere risposte al volo (qui un nostro articolo con un esempio di possibili domande che è possibile fare al Mac).

Grafica integrata e discreta: le GPU

I modelli da 15″ dei MacBook Pro 2018 hanno una ricca dotazione in termini di GPU. Affrontiamo l’argomento in un dettagliato articolo. Qui in sintesi dovrebbe bastare sapere sono basati su scheda grafica Intel UHD 630 integrata nei Coffee Lake. Il modello da 13″ usa invece una scheda grafica integrata Intel Iris Plus Graphics 655 (Intel Iris Plus Graphics 640 per il modello senza Touchbar). La versione da 15″ con Intel Core i7 6‑core a 2,6GHz offre in affiancamento una Radeon Pro 560X con 4GB di memoria GDDR5 e switch della grafica automatico. Questo chip è opzionale sul modello con processore Intel Core i7 6‑core a 2,2GHz

Supporto a BlackMagic eGpu

Se la grafica integrata e opzionale non bastasse, Apple offre per i nuovi MacBook Pro 2018 Apple in  vendita esclusiva sul proprio store di BlackMagic eGPU una GPU esterna pensata per essere sfruttata con software professionali come DaVinci Resolve, i videogiochi 3D e la realtà virtuale (VR) che  Integra una scheda Radeon Pro 580, e si connette al computer tramite Thunderbolt 3. La Radeon Pro 580 offre 8GB di RAM GDDR5, una banda di memoria di 256 bit, e 36 unità computazionali separate, vanta una potenza di elaborazione pari a 5.5 TF. La scheda Radeon Pro 580 è in grado di elaborare 38,4 miliardi di pixel al secondo. Di questo accessorio parliamo dettagliatamente in un articolo dedicato proprio alla BlackMagic eGPU

Altre informazioni su questo componente aggiuntivo, derivano dal sito eGPU.io che ha smontato interamente la BlackMagic eGpu. È stato scoperto, tra le altre cose, che contrariamente a quanto possibile con altri box Thunderbolt, non consente in futuro di sostituire la scheda video

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Nuova tastiera migliorata

Apple nell’annuncio delle nuove macchine parla di nuova tastiera migliorata. Tra le novità la presenza di una gomma siliconica nella parte inferiore dei tasti. Test specifici hanno in effetti dimostrato che la tastiera ora è protetta dalla intrusione della polvere e da particelle, una delle cause dei guasti che hanno costretto Apple a lanciare un programma di riparazione straordinario per le precedenti tastiere della stessa serie, dando riscontro ad una marea di proteste. Apple in ogni caso nega recisamente di avere introdotto modifiche questo perché, sostiene Apple, non ce ne sarebbe bisogno: le tastiere difettose dei precedenti modello, sarebbero una piccolissima parte. La gomme dovrebbe rendere, secondo Apple, rendere i tasti più silenziosi. Al momento chi ha potuto testare le macchine, conferma solo che effettivamente le tastiere sono meno rumorose

È curioso ed interessante notare, a proposito di tastiera, che il nuovo Mac si avvia premendo qualunque tasto. Non serve quindi premere il classico tasto di avvio.

Configurabile con SSD fino a 4TB ultraveloci

Apple con il lancio dei MacBook Pro 2018 ha introdotto la possibilità di configurare le macchine con dischi SSD fino a 4TB (2 TB per i modelli da 13″). L’upgrade non è a buon mercato: portare il disco da 256 GB (la base per il modello con Intel Core i7 6‑core a 2,2GHz) costa 4080 euro che diventano “solo”  3840 se si sceglie il modello con Intel Core i7 6-core a 2,6GHz che ha come base un disco da 512 GB. Per il MacBook Pro 2018 da 13″ pollici il disco da 2 TB costa 1750 o 1500 euro, a seconda della configurazione di base.

Una aspetto su cui, inizialmente, Apple non ha concentrato l’attenzione, è la velocità dei dischi. Si tratta, secondo alcuni test indipendenti, dei più veloci dischi mai usati (a metà 2018) su un computer portatile. Le prestazioni hanno una media di 2,519 megabyte al secondo, circa dieci volte la media dei migliori concorrenti.

È importante segnalare che il back up dei dati su questa macchina è ancora più importante che in tutte le altre. Dalla scheda madre é infatti sparito il connettore che permetteva ai tecnici di salvare il contenuto del disco in caso di rottura della scheda madre. In assenza di questa componenti se la scheda madre richiedesse di essere sostituita, non sarebbe possibile estrarre i dati come invece avveniva in precedenza. In il disco, che è saldato alla scheda, sarebbe perduto e con esso anche le informazioni memorizzate in esso.

Velocità dei MacBook Pro 2018

I test svolti sulle prestazioni dei MacBook Pro 2018 appena dopo il lancio confermano non solo che, ovviamente, le macchine sono le più veloci mai viste sul mercato con il marchio Apple, ma che il balzo in avanti rispetto ai modelli precedenti è il più alto mai registrato dal 2011. Il MacBook Pro 2018 da 15″ mostra variazioni dal 12% al 15% nei test single-core e dal 39% al 46% nei test multi-core rispetto ai modelli del 2017.

Risultati simili per i nuovi modelli da 13″: Geekbench mostra incrementi di prestazioni che variano dal 3% all’11% nei test single-core e dall’81% all’86% nei test multi-core rispetto agli equivalenti modelli del 2017.

Un bug software corretto frenava la velocità del processore

Poco dopo il rilascio sono sorte alcune polemiche su Internet sulla base del sospetto che il design per la dissipazione del calore generato dal processore Intel Core i9 6‑core a 2,9GHz non fosse adeguato a supportare le massime prestazioni della macchina. In termini pratici le CPU, si ipotizzava, erano costrette a ridurre frequentemente le proprie prestazioni per un insufficiente raffreddamento, determinato dalla scelta di Apple di privilegiare il fattore di forma e lo stile del case. Nonostante fin dall’inizio alcuni stress test (come quelli di Geekbench) non rilevassero alcun fenomeno di surriscaldamento del processore, il clamore è rapidamente montato in un vero e proprio caso.

La vicenda è giunta però ad un punto quando Apple ha svelato che il problema del riscaldamento e del cosiddetto “Throttling” non derivavano dalle dimensioni del case o da un insufficiente raffreddamento, ma da un problema software e potevano essere corretti con un aggiornamento. L’aggiornamento in questione è stato subito rilasciato; si tratta di macOS High Sierra 10.13.6 Supplemental Update è indicato come “in grado di miglioare la stabilità e l’affidabilità dei computer MacBook Pro con Touch Bar (2018) , ma in realtà corregge anche questo importante bug. Può essere scaricato da questo indirizzo (il file che consente di eseguire l’aggiornamento è multilingua, italiano compreso).

Batteria più potente

I processori più potenti sembrano, almeno nel caso del modello da 13″,  in effetti avere richiesto una batteria a maggior capacità. Il primo smontaggio di questa macchina ha mostrato  una batteria da 58.0 Wh, superiore a quella da 49.2 Wh del precedente Touch Bar da 13″. L’aumento è significativo: si tratta di un balzo in avanti di quasi il 20% in fatto di watt ora.

Supporto a display esterni

I MacBook Pro 2018 usando un controller Thunderbolt 3 di Intel JHL7540, parte della famiglia Titan Ridge. Nella versione da 15″ supporterebbero DisplayPort 1.4 ma, in pratica non lo fanno almeno per il principale beneficio: la gestione di un monitor 8k. Lo dice la stessa Apple dopo che la vicenda è stata portata alla luce da MacRumors, sulla scorta dello smontaggio della macchina attuato da parte di iFixit.

In pratica i nuovi MacBook 13″ e 15″, si deduce dalle informazioni di Apple, offrono dal punto di viste delle connessioni la stessa compatibilità dei precedenti modelli. Supportano simultaneamente la risoluzione nativa, in milioni di colori, sullo schermo integrato e: un monitor esterno con risoluzione 5120×2880 a 60Hz e oltre un miliardo di colori, fino a due monitor esterni con risoluzione 4096×2304 a 60Hz e milioni di colori, fino a due monitor esterni con risoluzione 3840×2160 a 60Hz e oltre un miliardo di colori.

Una custodia speciale in pelle per il MacBook Pro 2018 13″

Contestualmente al lancio del MacBook Pro 2018 13″, Apple ha rilasciato anche una nuova custodia in pelle dedicata specificatamente a questi prodotti. Si tratta di una versione tagliata a misura ma per il resto pressoché identica alla prima versione per MacBook 12 lanciata lo scorso anno. Secondo la scheda su Apple Store, è «Una comoda custodia realizzata in pelle di alta qualità dotata di una morbida fodera in microfibra». Come la versione più piccola ha un’estetica pregiata e minimale, senza rinunciare alla consueta eleganza che contraddistingue il brand. La nuova custodia è in vendita su Apple Store al prezzo di 199 euro.

MacBook Pro 2018, prezzi e configurazioni

I Macbook Pro più economici sono quelli da 13 pollici senza Touch Bar con prezzi tra  1.549,00 e 1.799,00 euro. Offrono una scheda grafica Iris Plus Graphics 640, 8 GB di RAM LPDDR3 a 2133MHz, naturalmente Display Retina e due porte Thunderbolt 3.

Si sale di prezzo se si sceglie un nuovo Macbook Pro da 13 pollici con Touch Bar. Il modello con processore i5 a 2,3 GHz con SSD da 256 GB costa 2099,00 euro, mentre quello con SSD da 512 GB parte da 2349,00 euro. Entrambi i modelli di base offrono 8 GB di RAM LPDDR3 a 2133MHz, Display Retina con True Tone, Touch Bar e Touch ID, oltre a 4 porte Thunderbolt 3.

I modelli da 15 pollici. partono da 2899 euro per il Macbook Pro 15 pollici con Touch Bar con SSD da 266 GB, mentre la variante da 16 GB costa 3399.

Come accennato è possibile potenziare questo macchine con SSD fino a 4TB, 32 GB di RAM, e una CPU Intel Core i9 6-core a 2,9GHz (Turbo Boost fino a 4,8GHz).

Aggiungendo tutte le opzioni top, si raggiunge il più che tangibile prezzo di 8059 euro per il Macbook Pro di fascia più alta.

Nuovi MacBook Pro 2018, prezzi e caratteristiche dei modelli 2018

Che cosa ci si sperava e non si è visto

Il sito PatentlyApple un po’ di tempo aveva individuato un brevetto che sembrava far riferimento a MacBook con integrata una cerniera ultra-flessibile, un progetto sulla falsariga dello speciale cardine che permette di disporre i Surface Book di Microsoft in vari modi. Qualcuno sperava che Apple potesse usarlo per creare un dispositivo costruito partendo da un pezzo unico, ma il design dei nuovi MacBook Pro è rimasto lo stesso.

Non si è visto eppure il vociferato display commissionato a General Interface Solution (GIS) display LCD da 13″ né il display OLED, ancora straordinariamente costoso per una macchina di questo tipo.

Deluso anche chi sperava in un tastiera interamente nuova. In realtà Apple ha presentato una evoluzione della tastiera attuale con uno strato di silicone che impedisce l’entrata di liquidi ma anche di briciole e polvere, elementi che attualmente impediscono di fare abbassare e tornare al loro posto con un movimento fluido e omogeneo i singoli tasti. Una tastiera di questo tipo era nel novero delle possibilità.

La recensione di Macitynet

Macitynet in una recensione che si è svolta poco dopo il lancio, ha provato il top di gamma: Display retroilluminato LED da 15,4″ con tecnologia IPS e True Tone, Touch Bar con sensore Touch ID integrato, Intel Core i9 6‑core a 2,9GHz (Turbo Boost fino a 4,8GHz) con 12MB di cache L3 condivisa, Unità SSD da 4 TB, 32GB di memoria DDR4 a 2400MHz, doppia scheda grafica Radeon Pro 560X con 4GB di memoria GDDR5 e Intel UHD Graphics 630, Quattro porte Thunderbolt 3 (compatibili USB-C) e macOS 10.13.6 a bordo. Il nostro articolo è molto approfondito e non è possibile sintetizzarlo in poche parole, ma in sintesi possiamo dire che le prestazioni sono al top, le finiture anche. Ma non è una macchina per tutti. Si tratta di un prodotto per professionisti che non accettano compromessi e per questo non badano a spese. In cambio è difficile trovare ora sul mercato qualche cosa che sia effettivamente dal punto di vista hardware migliore.

Le news su Macitynet sui MacBook e MacBook Pro

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Per i costi dettagliati delle configurazioni dei nuovi MacBook Pro vi rimandiamo alla relativa pagina di Apple Store online.

 

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