Samsung vs Apple, i sud coreani provano la carta della Corte Suprema

Per cercare di ridurre o annullare il pagamento di 548 milioni di dollari versato ad Apple, Samsung ha presentato appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Benché non vi siano garanzie che il caso venga preso in esame (il diritto di appello a questa corte è notoriamente limitato) è l’ultima possibilità rimasta alla società sud coreana per cercare di ottenere una revisione.

Le richieste di Samsung sono state parzialmente respinte in vari procedimenti che l’hanno vista contrapposta ad Apple sin dal 2012. “Samsung sta riaccendendo il caso perché ritiene che le modalità con le quali la normativa è stata interpretata non sia in linea con l’epoca moderna” ha affermato in una dichiarazione l’azienda sud coreana a Reuters. Nell’appello si tenteranno di riproporre gli argomenti già sentiti nel corso della battaglia che ormai dura da anni. “Un design brevettato può essere la caratteristica fondamentale di un cucchiaio o un tappeto ma ciò non è vero per gli smartphone che includono uno sterminato numero di caratteristiche che consente loro notevoli funzionalità che nulla hanno a che fare con il design”. Se l’istanza sarà accolta, sarà la prima volta che la Corte Suprema degli Stati Uniti si occuperà di brevetti e design.

Ricordiamo che all’inizio di questo mese, Samsung ha a sorpresa pagato 548 milioni a Apple per questa violazione, sostenendo tuttavia che avrebbe richiesto il denaro se la sentenza sarà ribaltata. Ammettendo che i nove giudici decideranno di prendere in considerazione il caso, una decisione potrebbe arrivare ad ogni modo per la fine del 2016 o gli inizi del 2017.