Con il bando di Trump su Huawei il colosso cinese non può ottenere software, chip e processori che contengono tecnologie USA: anche se secondo alcuni osservatori il blocco potrebbe tornare in qualche modo utile per Qualcomm, in realtà il costruttore di chip statunitense ritiene vero esattamente il contrario e sta facendo pressioni presso l’amministrazione USA affinché il blocco su Huawei per i chip venga rimosso.
È la prima volta che emergono indizi in questo senso, grazie a un documento di presentazione creato da Qualcomm per convincere il governo USA a rimuovere le restrizioni e permettere alla società di vendere i suoi processori Snapdragon a Huawei.

Nel settore smartphone è attesa la spinta dei nuovi terminali con connettività 5G, molti dei quali impiegano chipset progettati da Qualcomm, inclusi i nuovi iPhone 12 in arrivo questo autunno. Il documento spiega che potrebbe verificarsi «Un rapido cambiamento nelle quote di mercato dei chipset 5G» se Qualcomm sarà obbligata a non vendere a Huawei i suoi chip, mentre altri costruttori potranno farlo liberamente. Anche qui, ancora una volta, il riferimento sembra puntare direttamente a Samsung e MediaTek.
Ricordiamo che alcune società, tra cui Intel, Micron e Xilinx sono riuscite ad ottenere licenze ed esenzioni dal bando, ma rimane ancora esclusa Google che non può fornire i suoi software Android e Google Play Store per i terminali Huawei. Difficile al momento prevedere se Qualcomm riuscirà a convincere l’amministrazione USA e ottenere una licenza o meno.
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