C’è chi guarda il mondo, chi lo tocca, chi lo misura, e poi c’è chi lo ascolta. Il suono (e il suo opposto apparente, il silenzio) non sono solo materia per musicisti o tecnici da studio di registrazione: sono il tessuto invisibile che tiene insieme le nostre giornate, le nostre emozioni, le nostre decisioni. Dallo scricchiolio del ghiaccio all’urlo di una folla, dal bisbiglio di un pensiero al frastuono del traffico, il mondo parla, canta, rumoreggia. E dietro ogni suono si nasconde una storia.
Questa selezione di libri è un invito ad ascoltare. Non a sentire (quello lo facciamo sempre) ma ad ascoltare davvero: il tempo, la natura, noi stessi, il disordine del pensiero, la musica delle città e il respiro del cosmo. Che si parli di neuroscienze o poesia, di acustica ambientale o meditazione, ogni titolo qui racconta una forma di ascolto, e lo fa con strumenti diversi, ma con la stessa intenzione: risvegliare l’orecchio interiore.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo
Alec Ross è un grande saggista e ancora questa volta non si smentisce, con quest’opera monumentale. Infatti, questo saggio appassionante conduce il lettore nel labirinto della musica del XX secolo e ne rilegge la storia attraverso il succedersi delle avanguardie musicali, dalla Vienna di inizio Novecento con Mahler e Strauss a Stravinskij e all’arte di Šostakovic, dalla musica dodecafonica a quella dei corsi estivi di Darmstadt del secondo dopoguerra fino ai giorni nostri.
Alex Ross non si concentra solo sulle figure dei musicisti, ma anche su dittatori, mecenati, e su quei dirigenti che provarono a controllare la musica che veniva composta. E ancora ci presenta intellettuali che si sforzarono di interpretarla e giudicarla, e scrittori, ballerini e registi che accompagnarono i compositori. E non manca di parlare della reazione: il pubblico osannò, vituperò o ignorò quanto veniva prodotto.
Un libro affascinante, diventato negli anni un longseller internazionale, sui rivolgimenti storici, politici e sociali che hanno rimodellato e influenzato le esperienze musicali degli ultimi cento anni.
Il silenzio. Uno spazio dell’anima
La gioia del silenzio, la bellezza della mancanza del rumore.
In media, perdiamo la concentrazione ogni otto secondi: la distrazione è ormai uno stile di vita, l’intrattenimento perpetuo un’abitudine. E quando incontriamo il silenzio, lo viviamo come un’anomalia; invece di apprezzarlo, ci sentiamo a disagio.
Erling Kagge, al contrario, del silenzio ha fatto una scelta. Nei mesi trascorsi nell’Artide, al Polo Sud o in cima all’Everest, ha imparato a fare propri gli spazi e i ritmi della natura, e a immergersi in un silenzio interiore, oltre che esteriore: un immenso tesoro e una fonte di rigenerazione che tutti possediamo a cui è però difficile attingere, immersi come siamo dal frastuono della vita quotidiana.
Ma che cos’è il silenzio? Dove lo si trova? E perché oggi è più importante che mai? Queste sono le tre domande che Kagge si pone, e trentatre sono le possibili risposte che offre. Trentatre riflessioni scaturite da esperienze, incontri e letture diverse, e tutte animate da un’unica certezza: che il silenzio sia la chiave per comprendere più a fondo la vita.
Storia naturale del silenzio
Capolavoro assoluto. Cos’altro dire? Questa storia naturale del silenzio che viene raccontata da Jérôme Sueur è multiforme, articolata e segreta come il silenzio stesso. Viviamo immersi nella sonosfera, un paesaggio acustico di straordinaria varietà che include tutti i suoni terrestri, che siano immediatamente percepibili dal nostro orecchio umano o decrittabili solo con strumentazioni scientifiche: dai suoni “biotici” di origine animale e vegetale al concerto “geofonico” degli elementi naturali – onde marine, vento, effusioni magmatiche, vibrazioni telluriche.
E a un certo punto della storia evolutiva del pianeta, si è aggiunta l’antropofonia: l’insieme di suoni prodotti dalla nostra specie in modo sempre più intrusivo, con la tecnofonia divenuta uno dei “flagelli dell’Antropocene”.
In tutto questo, cos’è il silenzio, che forme assume, come e dove trovarlo? Qui il racconto si fa ancora più appassionante e, tracciando le frontiere sottili tra suoni e pause nel mondo animale, Sueur disegna la morfologia del silenzio naturale: assoluto (e, in realtà, impossibile), fisiologico, di morte o di sopravvivenza, amoroso-riproduttivo, di disciplina, di battaglia, di gruppo, di vuoto.
Dall’universo sonoro delle barriere coralline ai canti delle balene, il silenzio è un’interpunzione necessaria del suono, come nel linguaggio musicale.
In compagnia di Whitman, Thoreau, Cage e Beatles, oltre che di tutti gli scienziati che hanno decifrato questa storia nascosta, Sueur ci invita a scoprire le “firme acustiche dei paesaggi”, ad ascoltare i silenzi e, di tanto in tanto, a entrare noi stessi in uno stato di silenzio, per “tentare di ribilanciare l’equilibrio sonoro del mondo”.
Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione: 143
L’immagine più chiar che si lega all’idea di silenzio è quello della meditazione, come spiega Chandra Livia Candiani.
Nel mondo di Chandra, dove la parola è anche immagine e poesia, meditare è anzitutto stare fermi; sedersi e seguire umilmente e con pazienza il respiro, accoglierlo in silenzio, conoscere ma senza pensare. Meditare è seguire i movimenti della nostra mente smettendo di affaccendarci in azioni, pensieri, preoccupazioni per il futuro, ricordi del passato. Meditare non è fare il vuoto intorno a noi.
Anzi: meditare è non separare i mondi, non dividere quel che consideriamo spirituale da quel che riteniamo ordinario. E i gesti quotidiani di cucinare, lavare i piatti, telefonare, pulire, leggere possono diventare forme di preghiera.
È insomma stare dentro noi stessi, dentro tutto ciò che siamo in quel momento, consapevolmente. Spesso si pensa che la soluzione al dolore e all’ansia sia altrove, ma è nel dolore la soluzione del dolore (e nell’ansia la soluzione dell’ansia). Sentendolo, abitandolo, assaporandolo, non è più un estraneo, ma a poco a poco un ospite scomodo, irruente, tempestoso e infine un pezzo di noi.
Rumore. Un difetto del ragionamento umano
Il mistero del ragionamento umano e il rumore, che ne è motore e timone. Se c’è un libro che si candida naturalmente a essere il libro del decennio, è questo lavoro.
Due medici che danno due diagnosi diverse allo stesso paziente sulla base degli stessi esami. O due giudici che assegnano pene diverse a colpevoli dello stesso reato. O, addirittura, lo stesso manager che prende una decisione diversa a seconda del momento della giornata.
Non dovrebbe accadere, invece l’esperienza insegna che sono decine gli ambiti in cui le decisioni dovrebbero essere dettate da criteri oggettivi, ma in cui alla fine la realtà è ben diversa dalla teoria. E la colpa è del rumore.
Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia e autore del bestseller mondiale “Pensieri lenti, pensieri veloci”, ha studiato per anni con Olivier Sibony e Cass R. Sunstein questo difetto del funzionamento mentale e in questo libro dimostra come ovunque si eserciti il giudizio umano – nella sanità pubblica come nelle aule di giustizia, nei processi aziendali come nelle decisioni quotidiane di tutti noi – lì si trovi il rumore, a sviare il ragionamento e causare errori.
In ascolto del silenzio
La strada verso la comprensione è lunga e complessa. Il silenzio lascia intravedere in sé tracce di oscurità e di mistero, di fascinazione e di speranza. Sono molti i modi con cui la parola e il silenzio si intrecciano l’una all’altro: c’è il silenzio che rende palpitante e viva la parola, dilatandone i significati; c’è il silenzio che si sostituisce alla parola nel dire l’angoscia; c’è il silenzio che si nutre di attese e di speranze.
Ogni silenzio ha un suo proprio linguaggio che, non solo in psichiatria, ma nella vita di ogni giorno, non può non essere decifrato. Quante volte una paziente, o un paziente, si chiude in un silenzio, che è necessario interpretare nei suoi orizzonti di senso. Come è importante distinguere il silenzio, che nasce dal desiderio di solitudine, da quello che nasce dalla timidezza, o dalla depressione, nella quale la vita si oscura, risucchiata dal richiamo della morte volontaria.
Eugenio Borgna ci mostra quanto è importante riconoscere il silenzio, che rinasce a causa della nostra incapacità di ascoltare, e di creare una relazione dialogica.
Spiritualità: Quando il Silenzio Ascolta
La riceca di un senso è parte di un cammino senza fine. Viviamo in un mondo di rumori incessanti, di distrazioni continue, di risposte preconfezionate.
Ma cosa accade quando scegliamo di fermarci, di ascoltare il silenzio anziché riempirlo?
In questo libro, Sauro Tronconi esplora la spiritualità nella sua essenza più autentica, lontana dalle mode e dai cliché, riportandola a ciò che è davvero: un’esperienza viva, quotidiana, radicata nel corpo e nella mente. Attraverso un percorso che unisce riflessione e pratica, l’autore ci guida alla scoperta di una spiritualità libera da dogmi, capace di dialogare con la scienza e la razionalità, e di trasformare la nostra percezione del mondo.
“La spiritualità non è evasione né rifugio, ma il modo più intenso di essere presenti alla vita”. Dal ruolo del corpo nella consapevolezza alla riscoperta dell’energia vitale, dalla libertà interiore alla capacità di attraversare il caos senza esserne travolti, questo libro è un invito a risvegliare un senso più profondo di presenza e di connessione con la realtà.
Un libro per chi sente il bisogno di riscoprire il proprio centro, senza fughe né illusioni, ma con la forza di un silenzio che finalmente diventa ascolto.
Nudge. La spinta gentile
Primo libro fuori sacco per la nostra lista dei migliori libri di Macity. Una nuova frontiera del cambiamento che il rumore del mondo ci porta a perseguire. Ogni giorno prendiamo decisioni sui temi più disparati: come investire i nostri soldi, cosa mangiare per cena, con quale mezzo di trasporto raggiungere il centro città. Spesso facciamo scelte sbagliate. Mangiamo troppo o usiamo la macchina quando potremmo andare a piedi.
Siamo esseri umani, non calcolatori perfettamente razionali, e siamo condizionati da troppe informazioni contrastanti, dall’inerzia e dalla limitata forza di volontà. È per questo che abbiamo bisogno di un “pungolo”, una spinta gentile che ci indirizzi verso la scelta giusta: di un “nudge”, insomma, come l’hanno battezzato l’economista Richard Thaler e il giurista Cass Sunstein.
L’idea di Thaler e Sunstein è semplice ma geniale: per introdurre pratiche di buona cittadinanza occorre imparare a usare a fin di bene l’irrazionalità umana. E i campi di applicazione sono potenzialmente illimitati.
Dopo la prima edizione gli autori hanno riscritto il libro da cima a fondo, affidandosi alle loro esperienze dentro e fuori il governo e l’accademia, con moltissime ulteriori intuizioni su un’enorme quantità di problemi che affrontiamo tutti i giorni: dalla salute alle finanze personali, dai risparmi per la pensione ai pagamenti con la carta di credito, fino allo sludge, cioè le scartoffie e le altre seccature che eviteremmo volentieri.
Il tutto onorando una delle regole fondamentali del nudging: divertirsi.
«Che t’importa di ciò che dice la gente?» Altre avventure di uno scienziato curioso
Secondo, geniale libro fuori sacco della lista dei migliori di Macity. Il percorso di quella che è stata una delle menti più brillanti del XX secolo aggiunge un nuovo capitolo al suo percorso straordinario, basata sul silenzio e l’ascolto.
Richard P. Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965, è stato l’esatto contrario dello scienziato accademico distaccato dal mondo. Fu invece uomo d’insaziabile curiosità e sempre disponibile a qualsiasi “deviazione” dal percorso già tracciato. A una ricchezza di vita che ha dell’incredibile si unisce anche, per nostra fortuna, una meravigliosa capacità di narrarla.
Feynman morì il 15 febbraio 1988 dopo una lunga lotta contro il cancro. Nel corso del suo ultimo anno di vita preparò, insieme all’amico Ralph Leighton, il manoscritto di questo libro, che segue di tre anni Sta scherzando, Mr. Feynman! e che può venir considerato il suo testamento spirituale.
Nella prima parte del libro l’irriverenza caratteristica della personalità di Feynman cede talvolta a una cifra narrativa più intima. Emergono così i ritratti di due figure su tutte le altre: quello della prima moglie Arlene, morta giovanissima, e quello di suo padre, la persona che, dice Feynman, gli insegnò a pensare.
La seconda parte è invece dedicata alla sua ultima avventura, l’indagine scientifica seguita all’esplosione del Challenger nel gennaio del 1986, in cui persero la vita sette persone. Feynman, membro della Commissione delegata a indagare sull’incidente, svela la confusione e i fraintendimenti che portarono a uno degli episodi più tristi dell’esplorazione del cosmo.
Suoni fragili e selvaggi. Meraviglie acustiche, evoluzione creativa e crisi sensoriale
Un libro che è anche un mondo, un intero sistema di senso e di profondità, con regole sue, meravigliose, indimenticabili.
Viviamo su un pianeta animato da canti, musiche e parole. David George Haskell esplora come sono nate tutte queste meraviglie sonore. Dalle foreste pluviali vibranti di suoni di insetti e dalle paludi percorse dai ritmici richiami delle rane impariamo a conoscere i poteri creativi dell’evoluzione.
Dagli uccelli delle Montagne Rocciose del Colorado a quelli delle strade di Parigi, scopriamo come gli animali apprendano i loro canti e si adattino ai nuovi ambienti. Sotto le onde del mare, cogliamo la nostra parentela con gamberi, delfini e balene. Nelle mutevoli vibrazioni sonore degli animali dei diversi continenti, sperimentiamo l’eredità della tettonica delle placche, la storia più remota degli animali e dei loro spostamenti intorno al mondo e le bizzarrie dell’estetica evolutiva.
A partire dalle origini del canto animale e attraversando l’intero arco della storia della Terra, Haskell illumina e celebra la graduale comparsa dei vari suoni nel mondo. Così, dai flauti d’avorio di mammut delle caverne del Paleolitico, dai violini delle moderne sale da concerto o dalle registrazioni che ascoltiamo con gli auricolari, apprendiamo che musica e linguaggi umani appartengono alla stessa storia ecologica ed evolutiva del pianeta.
Noi uomini produciamo musica, ma siamo anche dei distruttori che soffocano o mettono a tacere molti suoni della Terra. Haskell ci accompagna nelle foreste minacciate, negli oceani sconvolti dai sonar e dai rumori prodotti dalle navi e per le strade caotiche delle città per dimostrare che l’estinzione di alcuni suoni non comporta solo la perdita di meri ornamenti sensoriali.
Il suono è una forza generativa, e quindi la cancellazione delle diversità sonore rende il mondo meno creativo, meno giusto e meno bello. Suoni fragili e selvaggi è un invito ad ascoltare, meravigliarsi, agire.
Ascoltare il mondo. Come il suono influenza le nostre vite e il nostro benessere
Cosa possiamo dire? È bellissimo. Tutti i giorni i suoni influenzano ogni aspetto della nostra esperienza e modificano radicalmente la qualità della nostra vita. L’udito è il primo senso che sviluppiamo nel grembo materno, ed è il senso primario di allarme, profondamente radicato nel nostro cervello.
Eppure, in un mondo sempre più rumoroso e distratto, prestiamo sempre meno attenzione ai suoni che ci circondano e abbiamo perso contatto con la nostra abilità di ascolto. Vivendo per lo più in rumorose metropoli, miliardi di persone non sperimentano mai nella loro vita i suoni del mondo naturale, che sono ricchi di sfumature e benefici per la salute fisica e mentale.
Julian Treasure ci accompagna in questo viaggio alla riscoperta delle meraviglie del suono, mostrandoci quanto sia potente il suo impatto su di noi, indipendentemente dal fatto che vi prestiamo attenzione o meno. In queste pagine scopriremo che oltre agli animali e agli uomini, anche il cosmo emette suoni, così come la Terra, le cellule del nostro corpo e le piante di una foresta.
La ricca audioteca associata al libro, accessibile al sito www-soundaffectsbook-com., fornisce molti esempi memorabili. Siamo letteralmente immersi in un’immensa sinfonia e saperla ascoltare può davvero cambiarci la vita.
Cosmofonia: Un libro di fragori, scoppi, bisbigli, ronzii, silenzi e altri suoni di animali, esseri umani, macchine e pianeti
C’è tantissimo rumore, ci sono tantissimi suoni: è la vita. Diamo spesso i suoni per scontati. Sono come un sottoprodotto del visibile – alla magnificenza del fulmine, segue il rombo del tuono. E invece niente è scontato: non pensiamo mai, per esempio, che i suoni dipendono dalla composizione dell’atmosfera, e quindi la risata un bambino, la nostra canzone preferita, il rumore di un vetro infranto suonerebbero completamente diversi su Marte, Venere o una luna sperduta di Saturno.
Da qui parte Caspar Henderson, che dopo averci raccontato le meraviglie del regno animale usa la dimensione sonora per raccontarci l’intero cosmo da capo, per una volta chiudendo gli occhi e spalancando bene le orecchie. Scopriremo che il sonar dei cetacei tesse una fitta rete di comunicazione nel profondo dell’oceano, che le basi dell’armonia musicale sono collegate all’equilibrio tra i pianeti, che la tribù degli ojibwe usa il suono dei tamburi per guarire, che l’aurora boreale crepita di sibili magnetici simili a sussurri umani, e molto altro ancora.
Cosmofonia è un grande catalogo dei suoni dell’universo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, dal gracidare di una rana in una notte d’estate all’esplosione di un vulcano, dal silenzio gelido del cosmo al battito del nostro cuore.
L’eleganza del vuoto. Di cosa è fatto l’universo
Il silenzio dopotutto cos’è? L’assenza dei suoni, cioè una forma di vuoto. E il vuoto cos’è? L’inizio e la fine di tutto.
Cosa succede quando la scienza più avanzata incontra le intuizioni dei filosofi antichi? Guido Tonelli ci guida in un percorso affascinante per svelare il mistero più grande dell’universo: il vuoto.
Per secoli, filosofi e scienziati hanno discusso la sua esistenza e la sua natura. Per Aristotele, la natura aborriva il vuoto, mentre per Democrito esso era la condizione stessa dell’esistenza degli atomi. Newton lo immaginava come uno spazio assoluto e immobile, mentre Einstein ne smentì l’esistenza con la sua teoria della relatività.
Poi arrivò la meccanica quantistica, e con essa una nuova rivoluzione: il vuoto non è il nulla, ma uno stato brulicante di energia attraversato da fluttuazioni incessanti, una sorta di brodo primordiale da cui tutto può nascere.
Oggi sappiamo che il vuoto è il vero protagonista della storia cosmica: da esso è scaturito il Big Bang, ed è nel vuoto che si nascondono le forze che regolano l’universo.
Con il suo inconfondibile stile narrativo, Tonelli intreccia storia della scienza, filosofia e cosmologia moderna, portandoci a esplorare le rivoluzioni che hanno rovesciato la nostra concezione della realtà.
Ci accompagna nei laboratori in cui la fisica delle particelle tenta di decifrare i segreti della materia, ci fa viaggiare tra i paradossi quantistici e le intuizioni dei più grandi pensatori, da Platone a Heisenberg, per dimostrare che il vuoto è tutt’altro che un’assenza: è una presenza sottile e potente, che condiziona ogni cosa.
Un racconto che sfida le nostre certezze e apre nuove domande su ciò che siamo e da dove veniamo. Il vuoto non è assenza, ma una presenza sottile e potente, un mare invisibile di possibilità. Questo è un viaggio alla scoperta del più grande paradosso della scienza. “Forse proprio lì, nel cuore del vuoto, si nasconde il segreto dell’universo.”
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

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