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Vulnerabilità dei processori, già avviate tre class action

Ci sono già tre class action in corso contro Intel per il problema delle vulnerabilità denominate Meltdown e Spectre, individuate nei processori prodotti negli ultimi dieci anni.

Tre diverse azioni collettive sono state avviate in California, Oregon e Indiana, tutte ovviamente pensate per chiedere risarcimenti, indicando tra i motivi delle pretese risarcitorie, le vulnerabilità vere e proprie e il ritardo con il quale Intel avrebbe rivelato pubblicamente le falle.

Intel ha confermato in una dichiarazione di essere al corrente delle class action ed essendo i procedimenti in corso ha preferito non commentare.

Sarà difficile per i ricorrenti dimostrare che le falle in questione hanno provocato danni reali, non essendo noti al momento malware che hanno sfruttato le falle intrinseche nelle CPU. I ricorrenti – scrive The Guardian – citano ancora tra i motivi per i quali chiedono un risarcimento, il rallentamento provocato da futuri aggiornamenti di sistema, elemento che Intel però mette in discussione o minimizza. Come abbiamo riferito qui, Intel ritiene che “l’impatto sulle prestazioni di questi update sono altamente dipendenti dal carico di lavoro e, per l’utilizzatore medio di computer, questo non sarà rilevante e sarà mitigato nel corso del tempo. Per quanto riguarda alcuni carichi di lavoro discreti l’impatto delle performance dagli aggiornamenti software potrà inizialmente essere elevato; ulteriori meccanismi di identificazione post-deployment, fasi di test e migliorie negli aggiornamenti software dovrebbero mitigare le ripercussioni”.

Meltdown

Bill Doyle legale di Doyle APC, uno degli avvocati che rappresentano i querelanti Steven Garcia e Anthony Stachowiak che hanno citato in giudizio Intel nel distretto settentrionale della California, afferma che le vulnerabilità in questione potrebbero essere le più grandi falle di sicurezza mai affrontate dal popolo americano”. “È imperativo che Intel agisca rapidamente per risolvere il problema garantendo che i consumatori vengano compensanti per le perdite subite derivanti dalle loro azioni”.

Esperti giuridici fanno notare che i consumatori dovranno provare di avere subito un danno concreto e rischi per procedere con la condotta dell’azione legale. Altri ancora fanno notare che problemi per Intel potrebbero arrivare anche da altri fronti, inclusi colossi come Amazon, Google e Microsoft che gestiscono servizi cloud usando i processori di Santa Clara e che potrebbero lamentare la necessità di installare fix che rallentano in generale i sistemi operativi usati per questi servizi.

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