Gli Airtag (in vendita su Amazon) non sono il prodotto più visibile nel mondo Apple, ma sono molto popolari come tracker grazie la loro utilità quando si tratta di rintracciare oggetti smarriti. Basta collegare il dispositivo (fisicamente) a quel che non vogliamo perdere e collegare (digitalmente) il tracker ad iPhone ed il gioco è fatto.
La tecnologia “Dov’è” su cui si basano, è stata aperta alcuni anni fa alle terze parti che hanno iniziato a costruire dispositivi che funzionano come un Airtag offrendosi in alternativa come alternative a costo ridotto oppure cercando di puntare su fattori di forma e funzioni capaci di trasformarli in valide alternative al prodotto Apple.
È il caso dei tracker di Chipolo, azienda slovena che è stata le primissime ad ottenere il diritto ad ottenere da Apple la licenza per produrre dispositivi compatibili con la rete “Dov’è”; da allora ha lanciato una serie di accessori piuttosto innovativi e che hanno effettivamente un volto alternativo a quello degli Airtag.
Gli ultimi arrivi Chipolo Loop e di Chipolo CARD confermano questa strategia.
In tutti e due i casi non siamo di fronte a vere novità (Loop è un tracker a forma di portachiavi, Card una sottile scheda da mettere nel portafogli, tutte cose già viste altrove) ma nonostante ciò offrono un tocco di originalità che non si trova facilmente altrove.
Li abbiamo messi alla prova per capire come funzionano, a quali bisogni possono rispondere, se e come possono sostituire gli Airtag.
Come sono fatti Chipolo Loop e Chipolo Card
I due nuovi Chipolo sono presentano numerose differenze, in forma e funzione, rispetto agli Airtag.
Chipolo Loop
Il Chipolo Loop è adotta un approccio più funzionale rispetto all’AirTag. È realizzato in plastica con finitura opaca (in vari colori) ed integra un anello in silicone flessibile, che lo rende immediatamente pronto all’uso senza dover acquistare accessori aggiuntivi.
L’AirTag, invece, è costruito con una combinazione di plastica lucida e metallo, ha un design più “premium”, ma richiede un accessorio separato per essere utilizzato in un differente – spesso costoso, se si resta nel mondo Apple.
In termini di dimensioni, il Loop è leggermente più largo ma meno spesso, e risulta anche più leggero grazie all’assenza di parti metalliche. A prima vista appare come un oggetto che punta alla praticità prima che all’eleganza, pensato per resistere all’uso quotidiano senza troppe pretese estetiche.

Chipolo Card
Chipolo Card, invece, non è direttamente paragonabile a un AirTag: ha uno scopo e formati completamente diversi, entrare in un portafogli e permette il suo rintracciamento. È molto sottile e anche leggero, poco più spesso di una carta di credito-
Anche qui non siamo di fronte al primo compatibile “Dov’è” con questo fattore di forma, ma rispetto ad altri tracker di questo tipo visti in passato – spesso troppo spessi o rigidi – il Chiopolo Card spicca per essere più sottile (2,4 mm), più leggero e meglio rifinito.
Il suo utilizzo ideale, prima che in un portafogli, è in un portacarte di credito come se ne trovano tantissimi su Amazon ma il Chipolo Card non ha darà problemi neppure proprio dentro ad un portafogli se questo è sufficientemente grande e capiente.
Si deve forse solo tenere conto a non sedercisi sopra o ad infilarlo in un portafogli particolarmente rigonfio perchè lo spessore e il materiale (una plastica di buona qualità ma sottile) potrebbe non essere sufficiente a resistere a sollecitazioni importanti.
Chipolo Loop e Chipolo Card cosa offrono in più
I due Chipolo sono costruiti su una base comune che li differenzia, come accennato, in maniera sostanziale dagli Airtag e anche dal resto del mercato.
I fattori da elencare sarebbero diversi, ma forse il più rilevante è che al contrario dalla stragrande maggioranza dei tracker non hanno una batteria a pastiglia “usa e getta” ma una batteria ricaricabile , una rarità nel settore dei tracker Bluetooth.
La batteria ricaricabile
In pratica invece di affidarsi alle classiche CR2032 da sostituire (come avviene su Apple AirTag), Chipolo ha scelto la strada del cavo USB-C e nel caso della Chipolo Card del wireless.
L’autonomia dichiarata della batterie completamente cariche è di circa sei mesi, sia per il Loop che per il Card. Non abbiamo testato così a lungo i due accessori per poter dire se è davvero questa la durata, ma se fosse questa si deve considerare che sarebbe della metà rispetto a quella dichiarata da Airtag e dalla maggior parte dei tracker.
Molti però potrebbero però trovare apprezzabile il fatto che non si devono andare a cercare pile al supermercato se non si vogliono avere AirTag dimenticati scarichi nel cassetto. Dal punto di vista ambientale, inoltre, l’eliminazione delle batterie usa e getta è un passo che porta a ridurre i rifiuti elettronici.

Il fatto che la batteria ricaricabile si degradi, segnalata da qualche recensore, ci pare invece un falso problema. Anche ammesso che sia necessario ricaricarla un paio (o anche tre) volte all’anno, fissando un ciclo di vita utile (pessimistico) di 400/500 ricariche prima che la batteria interna diventi inutilizzabile, finirebbe tecnologicamente molto prima il tracker della batteria.
Il suono potente e il LED
Un secondo fattore di differenziazione è nella potenza del suono. I Chipolo vengono presentati come in grado di produrre un suono molto potente con picchi fino a 125 decibel. Nella pratica, come si vede dalla foto qui sotto, il Chipolo Loop si ferma a circa 115 decibel. Il Chipolo Card si ferma a 100 db.
Il livello del suono è superiore a quello di un Airtag che, nello stesso tipo di misurazione, si colloca sotto i 100 decibel; la differenza numerica è tangibile ma non enorme e resta più o meno la stessa da due metri di distanza (78 decibel contro 65 decibel).
Uscendo dai puri numeri e andando a sensazione effettivamente il Chipolo si fa sentire un po’ meglio; in particolare sembra più facile da collocare nello spazio grazie al suono”bitonale” e quindi anche più facile da trovare, cosa non sempre semplice quando si cerca a udito un Airtag.
Un altro vantaggio “sonoro” del Chipolo è nella possibilità di cambiare il suono. Ce ne sono diversi che si possono selezionare mediante l’applicazione. Questo permette di avere varie opzioni e di scegliere quella che il nostro orecchio percepisce meglio.
Infine i Chipolo hanno anche un mini LED che si può far lampeggiare quando si attiva la ricerca. La luce prodotta non si può definire accecante (del resto il LED è molto piccolo) ma in determinate situazioni, magari se abbiamo perso qualche cosa in un luogo buio, può essere utile.
Doppia compatibilità
Un’altro dei punti di forza di Chipolo – e ciò che lo distingue nettamente da AirTag – è la sua doppia compatibilità: funziona sia con dispositivi Apple, tramite la rete Dov’è, sia con Android, attraverso la rete Trova il mio dispositivo di Google.
È uno dei pochi tracker sul mercato in grado di integrarsi nativamente con entrambi gli ecosistemi, offrendo flessibilità a chi cambia telefono, vive in un contesto “misto” o semplicemente non vuole essere vincolato a una sola piattaforma.
Non possiamo però trovare il chipolo sia con la piattaforma Android e con un iPhone. Al primo utilizzo, l’utente deve scegliere se collegare il tracker alla rete Dov’è di Apple (su iPhone) oppure alla rete Trova il mio dispositivo di Google (su Android).
Anche se il passaggio da una piattaforma all’altra è possibile in qualsiasi momento (basta resettare il dispositivo e associarlo a un nuovo telefono) non è quindi possibile seguire il Chipolo con due differenti telefoni, iPhone e Android.
L’applicazione Chipolo
L’ultimo punto da segnalare tra quelli che distinguono chiaramente Chipolo dalla concorrenza – AirTag in primis – è la presenza della Chipolo App, disponibile sia per iOS che per Android.
Pur non essendo necessaria per le funzioni base (localizzazione, suono, modalità smarrito), l’applicazione consente di personalizzare il comportamento del dispositivo e aggiunge una serie di funzionalità extra che Apple, con AirTag, non mette a disposizione.
Tra queste spicca la possibilità di far squillare il telefono premendo due volte il tasto sul Chipolo Loop, Qualche cosa di simile al sistema con cui è possibile cercare un iPhone usando Apple Watch. Anche se l’iPhone è in silenzioso questo squilla.
L’app permette anche di
- scegliere tra diverse suonerie
- regolare il volume del cicalino
- attivare la modalità “Ring & Blink”, facendo squillare il Chipolo e contemporaneamente accendendo il LED integrato per facilitare la ricerca visiva.
Su Android, introduche anche la funzione di avviso a distanza (out of range), per sapere quando un oggetto si sta allontanando prima di perderne il segnale – una funzione che, al momento, manca nella rete Google ma cui l’app Chipolo sopperisce.
Chipolo Loop e Chipolo Card cosa c’è in meno
Detto cosa c’è in più rispetto ad un Airtag, diciamo che cosa c’è in meno. Il principale limite dei Chipolo come di tutti gli altri Airtag, risiede nel fatto che mancano del chip UWB.
Una posizione… meno precisa
L’assenza di questa componente che è proprietaria di Apple e non viene fornita ad altri, impedisce ad iPhone di utilizzare posizione precisa. In pratica se cerchiamo un Chipolo questo potrà sì sfruttare il network degli iPhone per indicarci approssimativamente dove si trova, ma non avremo la freccia che ci indirizza verso il tag nè la distanza da esso.
Il limite è importante, se non fondamentale, nel caso di un oggetto perduto in casa o in ufficio; qui dovremo affidarci solo al suono.

Diventa un po’ meno rilevante quando si tratta qualche cosa che abbiamo dimenticato da qualche parte, per capire se magari abbiamo lasciato una borsa a casa o lasciato lo zaino in un hotel. Qui il Chipolo offre una indicazione più grossolana di Airtaga, ma comunque utile.
Manca NFC
Una seconda limitazione deriva dall’assenza del chip NFC. Questa componente presente invece in AirTag permette di identificare il proprietario quando avvicinato da chiunque abbia uno smartphone con NFC. Basta un tap per visualizzare un messaggio di contatto lasciato dal proprietario (come un numero di telefono o un’email).
I Chipolo, invece, non possono essere letti in questo modo: se qualcuno li trova, non c’è un sistema diretto per ottenere informazioni sul proprietario. Se la persona che lo trova ha un iPhone, deve entrare nella applicazione Dov’è e selezione l’opzione che consente di identificare l’oggetto trovato.
La soluzione è più macchinosa, ma diremmo che il limite non è drammatico. Crediamo che pochi conoscano e applichino questo tipo di ricerca mediante NFC.
Come va il Chipolo
Usare il Chipolo è intuitivo e chiunque abbia un Airtag sa come funziona. In particolare si aggiunge il dispositivo all’applicazione Dov’è. Una volta associato al telefono e all’account del telefono, quando è nel raggio Bluetooth del telefono è possibile vederlo sulla mappa, farlo suonare per trovarlo, o ricevere una notifica se ci si allontani.
Se invece si perde l’oggetto fuori casa, il Chipolo sfrutta la rete di altri smartphone nelle vicinanze: se qualcuno passa accanto al tracker (senza nemmeno saperlo), il suo telefono invierà in modo anonimo la posizione aggiornata al vostro dispositivo.
In più, se il Chipolo è in modalità smarrito, potete anche ricevere una notifica con la posizione aggiornata appena viene rilevato da qualcuno. Il dispositivo è sempre passivo, non ha GPS né connessione internet: si affida completamente al Bluetooth e alla rete degli smartphone per fare il suo lavoro.

In questa ottica funziona bene. Il collegamento è rapido, la connessione stabile e l’integrazione funziona al pari di quella di altri marchi.
La distanza di rilevamento
Sul fronte della distanza di rilevamento, Chipolo dichiara una portata Bluetooth teorica fino a 120 metri, un valore sulla carta che dovrebbe essere superiore a quello degli AirTag (Apple non specifica un dato preciso). Nella pratica, però, le differenze sono minime, soprattutto in ambienti chiusi.
Nei nostri test la portata effettiva si attesta su livelli molto simili tra Chipolo e AirTag: appena ci si allontana di due o tre stanze, entrambi perdono la connessione. È probabile che i vantaggi del Chipolo in termini di portata si notino solo in campo aperto, senza ostacoli o interferenze, uno scenario raro nell’uso reale.
Del resto la mancanza di posizione precisa rende la connessione su lunghe distanze no particolarmente utile. Se perdiamo un Chipolo da qualche parte dentro ad un palazzo vedremo sempre solo la sua posizione approssimativa da un metro ai 120 metri da specifiche e quindi dovremo farlo suonare, sperando di sentirlo.
In sostanza superando il dato tecnico l’esperienza d’uso concreta non cambia molto: entrambi i dispositivi si comportano in modo simile quando si tratta di ritrovare un oggetto smarrito nei luoghi di tutti i giorni.
In conclusione
Chipolo Loop e Chipolo Card rappresentano due alternative agli AirTag per chi cerca un sistema di tracciamento alternativo ma compatibile con Dov’è.
Il loro fattore di forma distintivo – un anello portachiavi già integrato per Loop, una scheda ultra sottile per Card – ili colloca in contesti d’uso diversi e specifici rispetto agli Airtag.
Il primo è ottimo per chiavi, zaini o borse senza acquistare portachiavi o accessori, il secondo è pensato per portafogli, porta documenti, dove un AirTag non avrebbe un ruolo. Offrono anche altri vantaggi come la batteria ricaricabile e un suono più potente e un’app che aumenta ulteriormente la flessibilità.
Dal punto di vista delle funzioni l’assenza di NFC e soprattutto UWB si fanno però sentire. In particolare reperire un Airtag in una casa o in uno spazio ristretto è più facile grazie alla posizione precisa.
Il problema principale dei Chipolo non però in queste problematiche che come detto chi cerca quel che un airtag non offre, potrebbe trovare non significative, ma nel prezzo: Chipolo Loop e Chipolo Card costano 45€, un Airtag su Amazon spesso scende sotto i 30€. C’è margine a sufficienza per comprarsi un portachiavi e risparmiare e per quanto riguarda il Card ci sono alternative simili magari meno raffinate e rifinire che danno la possibilità di risparmiare.
Pro
- Forma più pratica
- Batteria ricaricabile
- Compatibili con Android e iOS
- Suono potente e personalizzabile
Contro
- Niente posizione precisa con iPhone
- Niente NFC
- Prezzo alto
- Passaggio tra ecosistemi non immediato
Dove acquistare
I prodotti Chipolo si acquistano sul sito di Chipolo oppure su Amazon. Chipolo Card costa 39 euro, Chipolo Loop 49 euro.








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