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Sviluppatore vuole portare in giudizio Microsoft per l’Intelligenza Artificiale

Uno sviluppatore vuole fare causa a Microsoft, GitHub e OpenAI, prendendo di mira alcune tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale che consentono di scrivere in automatico codice.

Lo riferisce il New York Times spiegando che a fine giugno Microsoft ha presentato un nuovo tipo di IA che permette di generare in automatico codice. Denominato Copilot, questo strumento è pensato per velocizzare il lavoro dei programmatori professionisti; man mano che scrivono codice, il sistema è in grado di suggerire loro blocchi già pronti di codice che è possibile integrare all’istante con quanto già scritto nell’editor. Molti programmatori adorano lo strumento in questione o riferiscono di esserne per lo meno incuriositi; Matthew Butterick – un programmatore, designer, scrittore e avvocato di Los Angeles – non è tra quelli che apprezzano il sistema. Lui e altri avvocati, si sono rivolti in Tribunale con l’intenzione di ottenere lo status di class action contro Microsoft e altri aziende di alto profilo che hanno progettato e distribuito Copilot.

Al pari di altre tecnologie IA all’avanguardia, Copilot è il risultato dell’analisi di grandi quantità di dati; in questo caso i riferimenti base sono stati miliardi di linee di codice pubblicate su internet. Butterick, sviluppatore 52enne, equipara il procedimento alla pirateria, giacché – a suo dire – il sistema non riconosce obblighi nei confronti del lavoro esistente. Nella citazione in giudizio l’avvocato/sviluppatore afferma che Microsoft e le aziende che hanno collaborato al progetto, avrebbero violato i diritti di milioni di programmatori che hanno impiegato anni a scrivere il codice originale. La causa è probabilmente la prima nei confronti dei procedimenti di “addestramento” delle IA, algoritmi creati tenendo conto di casi esistenti (training data) e che permettono di ottenere dalla macchina il risultato desiderato, analizzando ed effettuando previsioni a partire da dati mai visti in precedenza.

Sviluppatore vuole portare in giudizio Microsoft per l’Intelligenza Artificiale

Negli ultimi anni vari artisti, scrittori e attivisti della privacy hanno sollevato dubbi sul training dei sistemi di IA, creati partendo da dati che non sono di proprietà di chi crea questi sistemi.

Per ironia della sorte, i motivi della causa che sta tentando di portare avanti lo sviluppatore, ricordano ciò che Microsoft asseriva tra le fine degli anni 90 e il 2000 nei confronti del software open source, visto come una minaccia al proprio business.

A settembre un uomo ha vinto il primo premio nell’ambito di un concorso artistico ma l’opera presentata non era altro che un disegno realizzato da una Intelligenza Artificiale seguendo semplici indicazioni in input.

Per tutti gli articoli che parlano di Intelligenza Artificiale è possibile partire da questa pagina di macitynet.

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