
L’occhio è il primo a subire il fascino di Diablo III: i personaggi e soprattutto gli scenari sono realizzati con una cura maniacale che è difficile trovare anche nei giochi più recenti e curati in circolazione. La visuale è quella di sempre a 3/4 dall’alto ma invece della grafica 2D isometrica, questa volta Diablo III accoglie in un mondo decisamente tridimensionale grazie al nuovo motore di gioco. L’illuminazione delle case, la ricchezza dei particolari e degli oggetti che troviamo negli interni, sui tavoli delle locande così come nei dungeon merita sempre un secondo sguardo, un esame più calmo e attento. Questo spesso non si sposa con lo stile tutto azione ed esplorazione di Diablo III che in pochi minuti di gioco, anche già nella Beta spogliata dell’introduzione e di quasi tutte le cinematiche, immerge immediatamente il giocatore senza che nemmeno quest’ultimo se ne accorga.
Oltre a creare dipendenza come tutti i i migliori videogiochi, Diablo III ha parecchio da offrire tanto ai novellini quanto ai veterani di Sanctuarium. L’unica classe che ritroviamo dagli episodi precedenti è quella del barbaro, perfetta per cominciare, ma profondamente cambiata rispetto a Diablo 2. Le altre quattro classi tra cui il giocatore può scegliere per creare il proprio personaggio vale a dire mago, sciamano, cacciatore di demoni e monaco sono tutte nuove e comportano strategie di attacco e difesa diverse, diversi tipi di armi e armature così come diverse abilità e magie. Nella beta è disponibile solo una piccola frazione di quello che sarà il gioco definitivo: si tratta del primo livello introduttivo, il più facile, una sorta di tutorial composto da un quarto circa del primo atto del gioco. Quando Diablo III sarà disponibile sugli scaffali dei negozi avremo a disposizione quattro atti completi: il nostro personaggio potrà crescere fino a raggiungere il livello 60 di esperienza con la possibilità di giocare impostando la difficoltà su quattro livelli: normale, incubo, inferno e abisso. Per passare al livello di difficoltà superiore bisognerà prima finire il gioco in modalità normale e così via fino al livello abisso.
Nella beta provata il sistema di inserzioni e di aste per la compravendita degli oggetti è già disponibile ma per il momento funziona solo con le monete virtuali del gioco. E’ possibile accedervi dal menu principale di Diablo III in questo modo il giocatore può condividere con tutti i propri personaggi gli acquisti e le vendite degli oggetti. Nella versione finale gli sviluppatori potrebbero integrare la casa d’aste anche direttamente nella finestra di gioco ma soprattutto sarà attivata l’integrazione con PayPal per la compravendita con denaro reale. Questa modalità di acquisto e vendita è facoltativa: spetterà a ogni singolo giocatore scegliere se partecipare o meno alle aste e scegliere se operare con le monete d’oro virtuali del gioco oppure con soldi veri.
L’elenco di quello che Diablo III offrirà ai giocatori è ancora lungo e in grado di mettere in agitazione gli appassionati di videogiochi. Oltre agli eroi delle classi principali ci sono i seguaci: furfante, incantatrice e templare. Oltre a seguirci e aiutarci come in Diablo II, ora migliorano e crescono in abilità e talenti: il giocatore potrà anche personalizzare il loro metodo di combattimento. Ricordiamo poi gli artigiani: il fabbro, il gioielliere e il mistico. Questi personaggi usano le materie prime raccolte o recuperate dagli oggetti inutili. Addestrandoli e rifornendoli il giocatore può migliorare la qualità degli oggetti realizzati, per esempio per ottenere da loro armature personalizzate. Tra le altre novità di rilievo ricordiamo due nuovi strumenti che semplificano e arricchiscono la gestione e l’utilizzo degli oggetti già presenti nella beta: il Calderone di Jordan e il Cubo dei Nefilim. Con il primo è possibile trasformare gli oggetti in oro mentre con il secondo il giocatore può distruggere gli oggetti non desiderati per ottenere le materie prime che li compongono. Per vendere gli oggetti oppure per depositarli nel baule in città sarà possibile utilizzare la Pietra del ritorno: crea un portale bidirezionale che ci permetterà di tele-trasportarci in città e poi fare ritorno nel punto esatto da cui siamo partiti.
Fin dalle prime partite con la Beta per Mac risulta evidente che Blizzard ha mantenuto lo spirito dei capitoli precedenti, migliorando e arricchendo l’esperienza ovunque possibile. Per questa prova preliminare abbiamo impostato il gioco al massimo della risoluzione e degli effetti disponibili ma la Beta offre un numero di impostazioni grafiche limitato: Blizzard assicura che, come tutti i titoli del proprio catalogo, Diablo III finale sarà molto scalabile per permettere di giocare anche con i Mac meno recenti. Siamo rimasti colpiti dagli artwork e dalla cura dei dettagli ma la sorpresa risulterà ancora superiore con la versione finale (o con una nuova beta) in cui verranno introdotti numerosi effetti grafici, tra cui illuminazione e filtri anti-aliasing per il momento assenti. La semplificazione del sistema di controllo e lo stile tutto azione di Diablo III sono subito apparsi ideali alla comunità di giocatori per un porting su console: dalla leggendaria sede di Blizzard nulla trapela ma sembra molto probabile che dopo il lancio della versione ufficiale per Mac e PC, potrebbe seguire anche un Diablo III per console da salotto. Va tenuto presente che per ora si tratta di voci tra gli addetti ai lavori: lo sviluppatore fino a oggi non ha né confermato né smentito una versione per console.
Come da tradizione Blizzard non ha comunicato una precisa data di lancio nemmeno per la versione per Mac e PC: nel momento in cui scriviamo la finestra dichiarata per l’arrivo di Diablo III è programmata per i primi mesi del 2012. Per ulteriori informazioni su Diablo III è possibile visitare il sito web ufficiale.



















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