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L’hacker GeoHot rende open source il suo sistema per le auto a guida autonoma

George Hotz, noto come “geohot”, il giovane e celebre hacker che a soli 17 anni creò il primo jailbreak per iPhone, da qualche anno ha una nuova passione: le auto a guida autonoma. L’hacker ha creato da solo il prototipo di un’auto a guida autonoma sfruttando come veicolo di partenza una Acura ILX 2016, modificandola con vari componenti elettronici, tutti elementi a basso costo e facilmente reperibili sul mercato, incluso un display da 21.5″.

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L’idea iniziale era di vendere un kit (999$) per permettere a chiunque di trasformare le auto in veicoli a guida autonoma, una sorta di dashcam (le telecamere che si applicano sul parabrezza riprendendo la strada) da collegare alla porta diagnostica delle auto. I sogni di Hotz si sono però infranti in seguito a difficoltà non facili sa superare sul piano legale ed economico. A ottobre dello scorso anno Hotz ha ricevuto una lettera con l’intimazione di cessazione e astensione (cease and desist) dalle autorità USA che si occupano del regolamento di esecuzione e attuazione del codice della strada in California. Uno specifico comma obbliga le aziende che si occupano di veicoli a guida autonoma a occuparsi del loro sviluppo in specifici circuiti e parcheggi ma per sua natura tale tecnologia richiede migliaia di chilometri di prove e test sul campo per affinare gli algoritmi.

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Hotz ha ora rilasciato il software e le indicazioni relative all’hardware, come open source. Il software è su GitHub, così come le indicazioni relative all’uso di hardware, compresi file dai quali partire per stampare in 3D alcuni componenti e ospitare OnePlus 3, potente smartphone (grazie allo Snapdragon 820) usato come centro di controllo.

The Verge spiega che il sistema funziona con alcune auto Honda o Accura specifiche. Sfruttando il materiale messo a disposizione dall’hacker è potenzialmente possibile creare in casa un sistema con funzionalità simili a quello offerto da Tesla per i suoi veicoli.

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