Un ex dirigente senior di Meta ha riferito alla BBC che Facebook ha collaborato a stretto contatto con il governo cinese nel tentativo di trovare possibili modi per permettere a Pechino d di censurare e controllare i contenuti online.
Sarah Wynn-Williams, ex direttrice generale delle politiche pubbliche del social, afferma che in cambio del potenziale accesso ai dati di centinaia di milioni di utenti cinesi, Mark Zuckerberg avrebbe preso in considerazione la possibilità di nascondere post virali, diffondendoli solo dopo avere ottenuto l’OK da parte delle autorità cinesi.
Williams, che riporta le sue affermazioni in un libro, ha anche presentato segnalazione di condotta illecita all’autorità statunitense di regolamentazione dei mercati, la Securities and Exchange Commission (SEC), affermando che Meta avrebbe ingannato gli investitori.
La BBC ha esaminato la segnalazione, spiegando che Meta ha licenziato Sarah Wynn-Williams nel 2017 “per scarso rendimento”. Non è un segreto che eravamo interessati a servizi operativi in Cina, spiega l’ex dirigente. “Abbiamo alla fine deciso di non portare avanti l’idea che avevamo esplorato”. Meta ora monta la retorica anti-cinese ma in precedenza Zuckerberg era dispostissimo a offrire un sistema di censura per la Cina, prevedendo figure incaricate di filtrare i contenuti, così come la possibilità di chiudere il social in caso di “disordini sociali”. A quanto pare il CEO di Meta h avrebbe- tra le altre cose – accettato di eliminare l’account di un dissidente cinese residente negli USA su richiesta di un alto funzionario di Pechino e rimosso contenuti considerati sensibili dai Dragone.
Wynn-Williams afferma che Meta era talmente determinata a entrare nel mercato cinese al punto da essere disposta a lasciare al Partito Comunista il controllo totale sui contenuti e sulle conversazioni all’interno del Pese del Dragone.
Zuckerberg predicava bene e razzolava male: nel 2019 pubblicamente si presentata come voce critica di Pechino ma dietro le quinte la storia a qanto pare era molto diversa, e nel 2004 aveva creato il “team Cina” con l’obiettivo di sviluppare una versione del social conforme alle normative locali, progetto noto internamente con il nome in codice “Project Aldrin”.
L’interesse di Meta nei confronti del Dragone è scemato nel 2019, quando l’amministrazione Trump ha iniziato a incrementare lo scontro commerciale con Pechino.

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