Parlamentari statunitensi hanno riproposto il bipartisan Open App Markets Act, una sorta di DMA, insieme di norme che, se approvate, dovrebbero frenare il potere di aziende come Apple e Google nel settore mobile in USA promuovendo la concorrenza, il supporto a marketplace di terze parti, il sideloading e la salvaguardia dei diritti degli sviluppatori.
Stiamo parlando in altre parole, dell’equivalente USA del Digital Markets Act DMA, il regolamento europeo sui mercati digitali nato per contrastare gli abusi di posizione dominante. La notizie col
La notizia colpisce soprattutto alla luce delle numerose critiche alle decisioni della Commissione UE, sopratutto per quanto riguarda i regolamenti dei colossi IT e relative multe milionarie, scagliate da tempo dal Presidente USA, da diversi membri del governo, oltre che da praticamente tutti i principali dirigenti e imprenditori della tecnologia USA.

Il sito statunitense Appleinsider spiega che l’Open App Markets Act prevede:
- La protezione dei diritti degli sviluppatori con la possibilità per questi ultimi di indicare alternative più economiche e offrire app a prezzi competitivi rispetto a quelle offerte sugli store ufficiali
- Il sideloading, in altre parole la possibilità di installare app su un dispositivo (es. smartphone o tablet) da fonti diverse dagli store ufficiali, come il Google Play Store o l’App Store di Apple.
- Promuovere la competizione aprendo il mercato agli app store di terze parti, ad app di startup e a sistemi di pagamento alternativi
- Offrire agli sviluppatori la possibilità di offrire nuove esperienze che sfruttino funzionalità dei dispositivi usati dagli utenti
- Offrire ai consumatori maggiore controllo sui loro dispositivi
- Impedire agli app store di penalizzare gli sviluppatori
- Stabilire misure di salvaguardia a garanzia di privacy, sicurezza e protezione degli utenti.
Non è la prima volta che negli USA si parla della possibilità di introdurre queste norme; la novità è che il disegno di legge recente prevede protezioni legate alla proprietà intellettuale e quelle che dovrebbero essere soluzioni a problemi di sicurezza nazionali.
Tra le nuove clausole previste, anche una che impedisce azioni punitive nei confronti degli sviluppatori, ritorsioni come quelle messe in atto dai big del settore quando si prova a sondare aree che non sono di loro gradimento (es. l’accesso a funzionalità da remoto, come il cloud gaming o l’emulazione di sistemi alternativi).
Il caso più celebre è la rimozione di Fortnite sia da Apple App Store che da Google Play Store avvenuta quando Epic Games introdusse il proprio sistema di pagamento nel 2020. Gli articoli che parlano di Finanza e Mercato sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet.

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