Una batteria molto grande, che poteva essere molto più grande e che, teoricamente, potrebbe essere sostituita. È questo uno degli elementi che emerge dalla puntuale dissezione attuata da iFixit sul nuovo iPad Pro, un evento usuale, quello dello smontaggio di un nuovo prodotto, che porta a rivelare dettagli spesso interessanti.
Il sito americano che si occupa di fornire pezzi di ricambio per diversi dispositivi, parte con un confronto fisico, quello con il Surface Pro 4 con display da 12.3″, di cui iPad Pro può essere considerato la risposta, anche se va detto che Surface Pro era a sua volta la risposta ad iPad. Il prodotto Apple pesa leggermente meno (712 grammi contro 784) ed è anche più sottile (6.9mm contro 8.45mm). Le dimensioni dell’iPad sono: 305.7 x 220.6 6.9 mm, quelle del Surface Pro 4 291.10 x 201.42 x 8.45mm.
iFixIt procede poi alla rimozione del display (tenuto insieme da adesivo) che rivela la scheda logica al centro e il cavo piatto che collega il display nel mezzo. Sul retro del display due chip Broadcom BCM15900B0, l’NXP Semiconductors 8416A1 (sensore per il touch ID), il timing controller Parade Technologies DP695 (integrato per offrire funzionalità simili al timing controller visto sull’iMac retina 5K, modificato per supportare il refresh rate variabile). Si notano ancora un Texas Instruments TPS65144 (probabilmente una variante dell’LCD Bias di alimentazione TFT visto sull’iPad Air 2).

Il passaggio successivo è lo smontaggio della videocamera FaceTime HD e della fotocamera iSight, elementi che sembrano simili a quelli già visti sull’iPad Air 2 (8 megapixel per le foto e video 1080p a 30fps per i video, 1.2 megapixel e video 720p per la fotocamera). Per arrivare alla scheda logica, bisogna prima smontare la griglia di protezione EMI per le interferenze elettromagnetiche (la prima di questo tipo vista su un iPad). La protezione EMI protegge le componenti dalle interferenze ma nasconde anche dei connettori e mantiene conessa la scheda al case posteriore.
iFixIt ha poi staccato poi il jack per gli auricolari (similarmente a quanto già visto sull’iPad Air 2, su un angolo di questo è presente uno dei due minuscoli sensori di luce ambientale). Si passa a questo punto a uno dei quattro altoparlanti stereo, elementi che hanno la peculiarità di essere “intelligenti” (si accorgono se l’utente tiene il dispositivo in orizzontale o in verticale: tutti e quattro riproducono le frequenze dei bassi, mentre solo i due superiori vengono dedicati agli alti). Gli speaker sono di piccole dimensioni e a renderli unici sono dei pannelli in fibra di carbonio e gli alloggiamenti che ospitano gli speaker direttamente nel guscio unibody in alluminio.
Come sull’iPad Air 2, il Pro usa due antenne con tecnologia MIMO permettendo di sfruttare connessioni 802.11ac che arrivano a 866 Mbps in WiFi e a 150 Mbps in LTE.

Altri chip sulla scheda logica, sono: Fresco Logic FL1100 (contoller USB 3.0), Universal Scientific Industrial 339S00045 (modulo WiFi) e altri con funzioni varie di Maxim Integrated, Fairchild Semiconductor.

Il cavo dello Smart Connector (una nuova interfaccia che consente ll’iPad Pro di alimentare la Smart Keyboard e, allo stesso tempo, trasmettere al dispositivo Pro quello che scriviamo sulla tastiera) è incollato ma la porta vera e propria non è sostituibile.
L’indice di riparabilità è 3 su 10 (1 = pessimo, 10 = ottimo). La batteria non è incollata sulla scheda logica, semplificando la procedura di rimozione e LCD e pannello frontale sono fusi, semplificando l’apertura. Come con tutti i dispositivi di vari produttori recentemente smontati da iFixIt ad abbassare il punteggio contribuisce l’uso dell’adesivo per tenere saldi vari elementi.

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