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Apple brevetta una tecnologia che permette di individuare la pressione applicata agli oggetti

L’United States Patent and Trademark Office (USPTO), l’organismo amministrativo incaricato di rilasciare i brevetti e i marchi depositati negli Stati Uniti d’America ha riconosciuto ad Apple la paternità di un sistema che consente di misurare la deflessione applicata dall’utente a un dispositivo. Nel brevetto numero 8,390,481 (“Sensing capacitance changes of a housing of an electronic device”), Apple spiega come anche la custodia di un dispositivo o un alloggiamento, può essere usata come sistema di input. La trovata potrebbe essere sfruttata in vari dispositivi elettronici portatili, inclusi smartphone come l’iPhone, computer portatili e altri prodotti non ancora annunciati. Partendo da una semplice soluzione che consente di rendere esteticamente più piacevole un dispositivo rimuovendo bottoni e pulsanti, il brevetto va poi oltre prendendo in considerazione una vasta serie di scenari nei quali l’input con un touchscreen diventa difficoltoso o poco preciso. Quando l’utente, ad esempio, ha generato un evento touch nello schermo, il dispositivo non è in grado di interpretare un altro evento fino a quando l’utente non rilascia lo schermo. In altri casi, il sudore o altri contaminanti possono compromettere l’accuratezza del display touch diminuendo la capacità del dispositivo di individuare funzioni e l’induttanza. La casa della Mela spiega come input sotto forma di pressioni come schiacciamenti, compressioni e cambiamenti che alterano il case di un dispositivo potrebbero rivelarsi utili in vari frangenti. Nel brevetto si fa riferimento alle caratteristiche elettriche e fisiche della struttura che permettono di determinare la modalità d’interazione con i dispositivi: in alcuni casi il sistema utilizza sensori dispositi all’interno dell’alloggiamento, in altri collocati direttamente sotto la superfice, sfruttandoli per rilevare la deflessione che avviene al verificarsi di tensione o pressione. In alcuni esempi si spiega come sensori collegati al circuito stampato possono essere sfruttati per accendere luci o altri indicatori al verificarsi della quantità minima di tensione necessaria.

Il brevetto tiene conto delle pressioni involontarie che possono verificarsi tenendo in tasca gli oggetti ed è in grado di comprendere se le pressioni sono intenzionali o no. In un altro esempio si mostra come sfruttare le piccole feritoie della tastiera di un notebook riempendole di materiale dielettrico come la schiuma per aumentare le capacità di misurazione complessiva e come sia possibile far calcolare a un processore le aree di lettura, interpretare il livello di soglia e innescare di conseguenza alcuni eventi. Apple spiega come sia possibile personalizzare il livello di sensibilità o variare automaticamente la stessa in base ai task richiesti.

Come sempre non è detto che questo brevetto verrà utilizzato in futuro (Apple e altri produttori registrano ogni anno migliaia di brevetti ma molti non trovano immediate applicazioni). I possibili “candidati” all’uso sono ovviamente futuri iPhone, iPad, iPod, i notebook e il “rumoreggiato” iWatch.

[A cura di Mauro Notarianni]

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