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Apple avrebbe chiesto agli autori di programmi AppleTV+ di non irritare il governo cinese

Apple non vuole inimicarsi il governo cinese e avrebbe chiesto ai creatori di contenuti per il servizio AppleTV+ di evitare contenuti che potrebbero mettere la Cina in cattiva luce.

A riferirlo è il sito BuzzFeed News secondo il quale la decisione è partita dall’alto, dal Senior Vice President of Internet Software and Services di Apple ma approvata anche da Morgan Wandell, responsabile dello sviluppo di contenuti internazionali per i servizi in streaming.

Apple avrebbe chiesto di eliminare sul nascere possibili controversie, un’estensione degli sforzi in corso per tranquillizzare il governo cinese dopo che un’agenzia statale è arrivata a far chiudere l’iTunes Movie Store e l’iBook Store nel 2016. La tempistica dell’ordine di Cue suggerisce che Apple è conscia del “sentiment” cinese (le opinioni e le idee del governo), consapevole di potenziali ripercussioni per lo scostamento dalle norme tipicamente seguite, in particolare ora che il servizio in abbonamento non ha ancora spiccato il volo.

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Secondo un produttore esecutivo non affiliato con Apple, passi per placare gli animi in Cina non sono inusuali in questo e altri settori. Molte realtà imprenditoriali che lavorano su larga scala desiderano una fetta dell’enorme base di consumatori, ma devono tenere conto il governo del paese, questa sorte di “guardiano” chi può operare sul territorio dello Stato e con quali modalità.

La situazione è un bel dilemma per Apple: un’azienda che da una parte si pone come strenua difenditrice della privacy e dei diritti umani, dall’altra è costretta ad adeguarsi alle leggi dei paesi, cedendo alle pressioni del governo quando bisogna eliminare app come Hpmap.live, quando bisogna rimuovere la bandiera di Taiwan dalle emoji o eliminare l’app di Quartz. Le idee professate dai dirigenti Apple sono spesso apertamente contrarie al dissenso ma si scontrano con realtà come quella cinese, sacrificando i diritti della popolazione in nome di interessi più ampi: un mercato enorme che nessuno può permettersi di ignorare.

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