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Posticipata l’audizione di Tim Cook di fronte all’antitrust USA

Sembra essere stata posticipata l’audizione che l’Antitrust avrebbe dovuto tenere per ascoltare Tim Cook e altri big del settore, tra cui appunto gli amministratori delegati di grandi colossi tecnologici, inclusi Mark Zuckerberg di Facebook, Sundai Pichai di Alphabet – Google e anche Jeff Bezos di Amazon.

La vicenda, come ben noto, originerebbe dall’indagine che la sottocommissione antitrust della magistratura USA porta avanti dal 2019 sulla concorrenza dei mercati digitali. Prima di questo appuntamento le autorità hanno raccolto il parere di Microsoft sull’argomento, realizzando una videoconferenza con Brad Smith, responsabile legale e Presidente di Microsoft.

L’audizione avrebbe dovuto svolgersi lunedì prossimo, 27 luglio, ma due diverse fonti hanno dichiarato alla CNBC che non si svolgerà per via del conflitto con il servizio commemorativo per il defunto rappresentante John Lewis. L’audizione dovrebbe segnare il culmine di un’indagine che dura da più di un anno sui quattro giganti della tecnologia. Alla fine della quale i legislatori hanno in programma di pubblicare un rapporto basato sui loro risultati e di proporre una legislazione per aggiornare le leggi antitrust per affrontare le questioni specifiche dei mercati digitali.

Tim Cook testimone al Congresso USA, manca la conferma di Apple

Un recente rapporto di The Information ha sottolineato la riluttanza iniziale di Cook a prendere parte all’audizione, anche se lo stesso avrebbe deciso infine di accettare. Si dice che Cook abbia trascorso la maggior parte del mese a prepararsi all’audizione stessa, che potrebbe toccare un’ampia gamma di argomenti, dalle politiche dell’App Store alle controversie di Apple con l’FBI, oltre a possibili domande sulle relazioni di Apple con Cina.

Al momento non è noto quando l’audizione verrà riprogrammata. Ricordiamo che più di recente Microsoft ha sollevato critiche e perplessità sulle regole che Apple impone su App Store e sugli sviluppatori che vogliono distribuire i propri software attraverso il negozio digitale di Cupertino. Non è la prima volta che Brad Smith, responsabile legale e Presidente di Microsoft prende di mira in generale gli app store e in particolare Apple App Store.

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