Prima è arrivato iPhone X, il primo smartphone a superare la soglia psicologica (e non) del prezzo superiore ai 1.000 dollari: il terminale più sofisticato di Cupertino ha inaugurato il segmento di mercato degli smartphone super premium, come indicato dagli analisti, o degli smartphone super costosi, come invece li chiamano gli utenti.
I profitti spettacolari di Cupertino, da sempre invidiati da tutto l’hi-tech e non solo, hanno spinto Samsung e diversi altri costruttori Android a fare altrettanto, presentando serie e modelli top con prezzi abbondantemente superiori ai 1.000 dollari o euro. Ma ormai da mesi arrivano segnali chiari dal mercato che sembrano puntare in una direzione: l’era degli smartphone super premium e super costosi rischia di finire.
Prima di tutto la flessione delle vendite smartphone su scala globale o anche solo locale. Per il 2019 si prevede che le vendite di terminali caleranno del 9% sia in USA che in Cina: nel Paese del dragone negli scorsi mesi sono state già rilevate flessioni negative fino al 20%.

Il calo vendite smartphone è iniziato ancora prima in Europa, dove, come si legge in un recente rapporto di CSS Insight, le vendite sono scese del 23% negli ultimi 5 anni. La flessione negativa si è estesa anche ai mercati emergenti, paesi in cui la crescita sembrava infinita oa quasi solo pochi mesi fa. Questo è successo non solo in Cina, ma per esempio anche in India: dopo anni di aumenti a doppia cifra e il +10% registrato nel 2018, ora si prevede che le vendite aumenteranno solo del 5% quest’anno.
Ma i segnali che gli smartphone super premium e super costosi potrebbero avere vita corta non finiscono qui. I numeri e le percentuali dei bilanci di Apple e ora anche quello di Samsung in arrivo per il primo trimestre 2019 parlano chiaro. Nell’ultimo trimestre 2018, da sempre il periodo più lucroso per Cupertino e per il settore dell’elettronica di consumo, Apple ha prima avvertito di risultati in arrivo inferiori alle previsioni, poi annunciando un bilancio trimestrale con fatturato inferiore al 5% rispetto all’anno precedente.

Anche se in canna sono già pronti smartphone ancora più cari, pensiamo ai primi terminali con chip modem e connettività 5G oppure ai primi smartphone pieghevoli Samsung Galaxy Fold che costerà sui 2.000 euro e Huawei Mate X che arriverà anche oltre, fino a 2.600 euro, i segnali dagli utenti e dal mercato sono chiari: Apple vende più iPhone XR e anche i modelli precedenti rispetto a iPhone XS, i costruttori Android fanno volumi con dispositivi medio gamma dal prezzo più abbordabile.
Anche chi acquista i terminali più sofisticati e costosi è sempre meno disposto a sborsare ogni anno una cifra astronomica per cambiare terminale, per funzioni non rivoluzionarie ma incrementali. Con il risultato che anche molti early adopters, gli utenti più orientati a pagare prezzi premium per avere sempre il meglio prima degli altri, stanno posticipando il rinnovo utilizzando più a lungo lo smartphone che possiedono.
Forse è esagerato parlare della fine degli smartphone per cui… si deve fare un mutuo, come indica Fortune, ma un ridimensionamento è fuori discussione. Nel frattempo Apple punta tutto sui nuovi servizi in abbonamento, a cui ha dedicato un intero corposo keynote di marzo, mentre sul versante iPhone le riduzioni di prezzo, sconti, permute e promozioni, si susseguono praticamente ovunque nel mondo.
Nessuno conosce ancora i prezzi dei nuovi iPhone 2019 di settembre. Sarà interessante sapere se Cupertino proseguirà con lanci a prezzi di listino sostenuti per poi procedere con sconti e promozioni a pochi mesi dalla disponibilità, o se invece cambierà strategia.
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