La notizia che l’ FBI sblocca iPhone 11 Pro Max solleva nuovi dubbi sulle recenti richieste dell’ente investigativo per ottenere l’aiuto di Apple per accedere agli iPhone della sparatoria di Pensacola, incluse le pressioni su Cupertino da parte del Segretario della Giustizia e persino del presidente USA Donald Trump.
Apple, si sa, ha sempre dichiarato di fonire tutto l’aiuto e gli interventi richiesti dalle autorità: allo stesso tempo però rifiutandosi categoricamente di creare backdoor e altri sistemi di accesso, perché metterebbero a rischio milioni di iPhone degli utenti in tutto il mondo. Questo anche quando si parla di iPhone usati da potenziali o conclamati terroristi. Il caso di San Bernardino è ormai storia.
Ciò nonostante, l’FBI si è attrezzata nel tempo per riuscire a far breccia nei terminali di Cupertino, senza alcun bisogno di essere aiutata da Apple. Di recente sembra che l’ente investigativo USA sia riuscito a sbloccare un iPhone della serie 11 grazie a GrayKey. E’ un nuovo rapporto di Forbes ad affermare che l’FBI ha sbloccato iPhone 11 Pro, quindi il modello più recente e teoricamente il più sicuro dell’intera gamma.

Ricordiamo che GrayKey è il nome di un dispositivo hardware prodotto da una startup denominata Grayshift che propone ad agenzie governative e membri delle forze dell’ordine un tool che consente di ottenere accesso agli iPhone bloccati. Lo strumento, che ha il pregio di costare molto meno del suo concorrente Cellebrite, è presentato come in grado di estrarre il filesystem completo di un iPhone attaccando quest’ultimo con il metodo della “forza bruta”, cioè verificando tutti i codici di sblocco teoricamente possibili fino a che si trova quello effettivamente corretto.

Nel frattempo il CEO di Cupertino avrebbe già radunato privatamente un piccolo team di specialisti con un duplice obiettivo: da un lato smorzare toni e scontro diretto con le autorità, dall’altro difendere la posizione di Apple su cifratura, privacy e sicurezza. Altri argomenti sempre verdi sono anche quelli legati alla sicurezza del paese, con l’amministrazione che potrebbe presto o tardi richiedere, o imporre, ad Apple, così come ai colossi tecnologici, di costruire backdoor su iOS, iPhone e su altri terminali; se così fosse, l’FBI non dovrebbe più pagare aziende come Grayshift e Cellebrite per accedere a terminali di presunti malviventi.
![iGuide per i regali di Natale - macitynet..ti CTA Natale iGuida [per Settimio] - macitynet.it](https://www.macitynet.it/wp-content/uploads/2025/12/regali-di-natale-consigli-di-macitynet.jpg)











