I 94 miliardi di dollari di fatturato annunciati da Apple per il terzo trimestre fiscale 2025 hanno fatto notizia, ma sono solo il punto di partenza.
Al di là dei risultati superiori alle aspettative di Wall Street, l’incontro con analisti e stampa ha offerto a Tom Cook diversi spunti per parlare di un po’ di tutto, dalle strategie presenti e future della casa di Cupertino, alla spinta all’intelligenza artificiale fino al nuovo ruolo di Siri, passando per l’effetto dei dazi USA, il successo di iPhone 16 e l’adozione da record delle beta di iOS 26.
Ecco qui di seguito le cinque cose che vi interessano davvero anche se non siete azionisti di Cupertino.
1- Effetto dazi: i clienti hanno anticipato gli acquisti
Tim Cook lo ha detto senza troppi giri di parole: il timore di un aumento dei prezzi dovuto ai dazi imposti dagli Stati Uniti ha incentivato le vendite, soprattutto nella prima parte del trimestre. Circa un punto percentuale della crescita del 10% nelle vendite complessive è stato attribuito proprio a questo “effetto paura”.
Quando il presidente Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi ad aprile, alcune previsioni parlavano di iPhone al fantascientifico prezzo di 2.300 dollari. Risultato: molti utenti hanno scelto di acquistare prima dell’entrata in vigore delle tariffe.
Apple, da parte sua, ha già subito un impatto di 800 milioni di dollari nei costi legati ai dazi nel trimestre, e stima che nel prossimo periodo questa cifra possa salire a 1,1 miliardi, se la situazione non cambierà.
In ogni caso Apple per ammortizzare il danno si prepara ad aumentare il prezzo di iPhone di una cinquantina di dollari.
2-iPhone 16: più richiesto del 15
Una delle sorprese positive del trimestre è stato il successo della gamma iPhone 16, che ha registrato un incremento a doppia cifra rispetto al ciclo precedente. Tim Cook ha sottolineato che la nuova linea è risultata più popolare dell’iPhone 15 nello stesso periodo del 2024, soprattutto tra gli utenti che già possedevano un iPhone e hanno deciso di fare il salto verso un modello più recente.
Le vendite iPhone hanno raggiunto i 44,6 miliardi di dollari, contro i 39,2 miliardi dello stesso trimestre dell’anno scorso. A beneficiare della crescita anche la linea Mac con chip M4, (in particolare i MacBook Air) mentre iPad e la categoria Wearables e Accessori hanno subito un calo.

3-Siri diventerà più personale (ma nel 2026)
Un altro punto toccato da Cook è stato lo sviluppo della nuova Siri basata su Apple Intelligence, annunciata in origine alla WWDC 2024, poi rimandata. Apple sta lavorando per renderla più personalizzata, con funzioni capaci di leggere il contesto personale dell’utente (email, messaggi, eventi), comprendere ciò che appare sullo schermo e interagire in modo più mirato con le app.
Le funzioni, però, non arriveranno prima del 2026. E nel frattempo, Apple deve fare i conti con diverse class action legate proprio ai ritardi nella distribuzione delle promesse novità, oltre che uno spopolamento dei laboratori da cui Meta sottrae quasi giornalmente i migliori ingegneri.
4-Apple disposta a spendere miliardi per migliorare la sua Ai
Tim Cook ha ribadito che Apple vede l’intelligenza artificiale come una delle tecnologie “più profonde della nostra vita”, confermando investimenti crescenti nel settore. L’azienda ha già acquisito sette startup nel corso del 2025 e si è detta “aperta ad acquisizioni” che possano accelerare la roadmap.
Una delle possibilità sul tavolo riguarda Perplexity AI, valutata circa 18 miliardi di dollari: se venisse acquisita, rappresenterebbe l’investimento più grande mai compiuto da Apple. Al tempo stesso, restano aperti scenari di collaborazione con Anthropic o OpenAI per potenziare Siri con un LLM esterno, anche se nulla è stato ancora ufficializzato.
Il quadro resta però complesso: diversi talenti AI interni ad Apple, come accennato sopra, sono stati attratti da Meta nelle ultime settimane, alimentando dubbi sul ritmo effettivo dell’evoluzione tecnologica dell’azienda.

5-Effetto Liquid Glass: le beta di iOS 26 le più scaricate di sempre
Nel corso della conference call, Tim Cook ha anche celebrato un record meno evidente ma molto indicativo: le developer beta di iOS 26, iPadOS 26 e macOS 26 sono le più popolari di sempre tra quelle pubblicate da Apple.
Il dato, sebbene privo di numeri precisi, riflette un interesse molto alto per le nuove versioni dei sistemi operativi, complici diversi fattori:
- la nuova interfaccia Liquid Glass,
- la rimozione del pagamento di 99 dollari annui per accedere alle beta per sviluppatori,
- e la curiosità diffusa da parte di utenti comuni, che hanno voluto provarle prima ancora dell’uscita delle public beta a luglio.


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