Gli iPhone 17 e iPhone 17 Pro si ricaricano più velocemente dei precedenti: in 20 minuti si arriva da zero al 50%. Ma attenzione, questo privilegio è per pochi o meglio per quasi nessuno visto quel che serve per tagliare questo traguardo che al momento è quasi impossibile da trovare. Anzi in Europa del tutto impossibile.
Per comprendere lo scenario seguiamo quel che dice l’account AppleShrimpPro, un leaker che in passato ci ha fornito importanti anticipazioni e che questa volta offre uno sguardo interessante per interpretare le specifiche dei nuovi iPhone 17.
Ricarica veloce solo con PD 3.2 AVS
La base irrinunciabile per raggiungere il 50% in 20 minuti è, in particolare, la compatibilità del caricabatterie con USB-PD 3.2 con SPR AVS, un’evoluzione dello standard Power Delivery che permette al caricatore di regolare la tensione in modo fine, in passi di 100 mV, dentro il range standard fino a 20 V.
La nuova implementazione, nel campo degli smartphone, non presenta vantaggi particolari rispetto ai più comuni PD 3.0 e 3.1 se non una migliore gestione della potenza e di conseguenza del riscaldamento. La gestione del voltaggio è più precisa e gestita dal caricabatterie riducendo il carico, quindi il surriscaldamento, del telefono.
A recent news i found out just now
iPhone 17 Pro and 17 Pro Max having the latest charging protocol
PD3.2 SPR AVS
And currently only Apple sell a charging brick with that spec (40W brick just released) capable of charging 50% in only 20mins pic.twitter.com/1KwkRD9Rio— ShrimpApplePro 🍤 ずっと真夜中でいいのに (@VNchocoTaco) September 13, 2025
Sul perché Apple abbia fatto questa scelta vincolando la carica veloce di iPhone a questa tecnologia si possono fare ipotesi. La più probabile è che sia proprio per ragioni di controllo della temperatura in fase di ricarica che USB-PD 3.2 AVS gestisce meglio di ogni altra implementazione dello standard. Questo permette di aumentare la potenza e diminuire i tempi di ricarica specialmente nella fase iniziale del processo.
Il caricabatterie da 40W Dynamic Power Adapter
Il problema sta però nel fatto che oggi esiste un solo un caricabatterie compatibile con queste specifiche. È il 40W Dynamic Power Adapter with 60W Max, un brick lanciato da Apple in occasione della introduzione dei nuovi iPhone.
Come dice il nome e come spiega Apple, questo accessorio «è progettato per fornire in maniera dinamica fino a 60W di potenza, garantendo un incremento significativo nella velocità di ricarica. Grazie alla tecnologia Dynamic Power, offre molti dei vantaggi tipici dei caricabatterie ad alta potenza».
La conferma che stiamo parlando di un caricabatterie USB-PD 3.2 AVS deriva dalla serigrafia del caricabatterie pubblicata da AppleShrimpPro dove si legge chiaramente questa specifica.
In commercio, come detto, al momento (se si esclude Google che ne vende uno simile, con supporto a PPS e AVS ma non ottimizzato per iPhone) non ci sono altri caricabatterie capaci di raggiungere le stesse prestazioni.
In sostanza: se volessimo caricare l’iPhone alla velocità pubblicizzata, non abbiamo scelta: dobbiamo comprare questo caricabatterie.
Disponibilità limitata
Ma anche ammesso che volessimo mettere mano al portafogli e comprarci il caricabatterie scopriremmo che è disponibile unicamente sul mercato americano e in pochi altri paesi (Canada, Cina, Giappone, Messico, Taiwan e Filippine) ma non in Europa. Non essendoci, come detto, altri caricabatterie USB-PD 3.2 da comprare, il 50% in 20 minuti da noi per ora è solo un miraggio.
Dopo esserci chiesti perché Apple abbia deciso di legare la ricarica veloce a una tecnologia così ancora recente e rarissima, potremmo provare a dare una risposta alla domanda sul perché Apple venda questo caricabatterie solo in pochissimi mercati e non in Europa.
L’ipotesi più plausibile è che sia un problema di carattere tecnico e normativo. Da un lato la spina attualmente in vendita è una sola ed è quella compatibile con le prese dei paesi che abbiamo citato sopra.
Dall’altro Apple potrebbe non avere ancora completato le certificazioni CE richieste in Europa, o temere contestazioni legate al DMA e al tying, ovvero l’obbligo di usare un accessorio proprietario per sbloccare una funzione, ma quest’ultima ipotesi ci sembra debole visto qui parliamo di uno standard riconosciuto, solo non ancora sufficientemente diffuso.
Il traguardo all’orizzonte
Qualunque sia il motivo, resta il fatto che alle nostre latitudini possiamo dimenticarci, almeno per ora, la specifica che dice che gli iPhone si ricaricano a 40W e possono passare da 0 a 50% in venti minuti. In commercio, come detto, non potremo trovare caricabatterie in grado di raggiungere queste prestazioni.
Nel medio periodo però la situazione cambierà: produttori terzi introdurranno accessori compatibili con AVS, spinti anche dalla prospettiva di rispondere alla richiesta del mondo Apple. La scelta aumenterà e i prezzi caleranno.
Ma prima serviranno componenti in quantità sufficiente e certificazioni, e quindi tempo, un po’ come accaduto con la ricarica wireless a 25W con Qi2.2.
Oppure potremmo attendere che Apple decida di rilasciare una spina compatibile con le prese europee: in ogni caso, anche se l’attesa non sarà troppo lunga, per oggi la ricarica a 40W resta un lusso per pochissimi.


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