Avete mai sentito parlare delle enormi, per qualcuno esagerate, richieste di energia dei data center? Oggi queste richieste sono ulteriormente innalzate dal mondo dell’Intelligenza Artificiale. Se il concetto vi fosse sfuggito, basta riflettere sul fatto che Google, dopo avere investito in energia idroelettrica, ha appena annunciato la costruzione di un reattore nucleare che entrerà in funzione nel 2030 e alimenterà le sue sale server nel sud-est degli Stati Uniti.
Il progetto Hermes 2
Il nuovo impianto denominato Hermes 2 sorgerà a Oak Ridge e nascerà da un accordo con la startup californiana Kairos Power e con la Tennessee Valley Authority (TVA). Avrà la capacità di 50 megawatt, sufficiente a soddisfare il fabbisogno dei nuclei famigliari di città come Modena o Livorno.
Mostruosa sarebbe la capacità a regime: nel 2035 dovrebbe arrivare a 500 megawatt, come dire il consumo di energia di una città come Milano con tutte le sue case, negozi, infrastrutture e servizi di mobilità.
Una tecnologia diversa
A differenza dei reattori convenzionali raffreddati ad acqua, Hermes 2 utilizza sali fusi di fluoruro come fluido di raffreddamento. Questa scelta tecnica consente di operare a bassa pressione, con materiali meno costosi e con maggiori garanzie di sicurezza.
Secondo Kairos Power, l’obiettivo è standardizzare un design modulare che possa essere replicato in serie, abbattendo costi e tempi di costruzione. La società prevede che la capacità dei futuri impianti potrà crescere fino a 75 MW per ciascun modulo, rendendo possibili installazioni multiple sugli stessi siti.
Uno degli elementi più innovativi riguarda il modello finanziario. A differenza dei grandi progetti nucleari tradizionali, Hermes 2 sarà un “first-of-a-kind project” il cui rischio economico sarà interamente sostenuto da Google e Kairos. TVA, attraverso l’accordo di acquisto di energia, garantirà invece un flusso di ricavi stabile, senza che i costi di costruzione ricadano sui consumatori.
Come ha spiegato l’amministratore delegato di TVA, Don Moul, l’intesa consente di ridurre i rischi per l’utenza e allo stesso tempo aprire la strada a innovazioni radicali nel settore energetico.
Energia e intelligenza artificiale
L’accordo si inserisce nel contesto di una corsa senza precedenti all’energia da parte delle Big Tech. L’esplosione dei consumi legati all’intelligenza artificiale generativa sta portando la domanda di elettricità a livelli record e costringendo le aziende a cercare fonti stabili e carbon-free. Google, che ha visto le proprie emissioni tornare a crescere nel 2024, punta a dimostrare che il nucleare avanzato può essere parte della risposta, insieme a rinnovabili e nuove infrastrutture di rete.
Hermes 2 rappresenta anche un test per verificare se i piccoli reattori modulari possono rilanciare il nucleare americano dopo decenni segnati da costi fuori controllo e ritardi cronici, come dimostra il caso dei due reattori di Plant Vogtle in Georgia, entrati in funzione con sette anni di ritardo e con un conto extra da 18 miliardi di dollari.
Se l’esperimento dovesse avere successo, dicono gli osservatori, Oak Ridge, con il sostegno di Google e il coinvolgimento di TVA, potrebbe diventare il fulcro di una nuova fase di sviluppo: una “nuclear renaissance” che unisce l’innovazione tecnologica alle esigenze di un’economia digitale sempre più energivora.

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