Comincia con un piccolo incidente. Durante l’evento organizzato a Milano sulla terrazza dell’Hotel VIU, un posto chic con piscina e sala aperitivi da cui si domina la città meneghina, una mossa improvvisa di un giornalista rovescia una bottiglia d’acqua sul tavolino dove ci sono in visione due dei nuovissimi Kobo Libra H2O, gli ereader appena lanciati, e li sommerge. Si fermano tutti e trattengono il fiato. Ma il manager di Kobo invece coglie la palla al balzo e ride: «Non c’è pericolo: può stare sott’acqua per mezz’ora senza danni».
Se l’avessero fatta apposta non gli sarebbe venuta altrettanto bene. Sì perché il Kobo ha da sempre vantato l’eccellenza per i suoi ereader rispetto alla concorrenza (che poi fondamentalmente vuol dire Kindle di Amazon) innovando prima e secondo molti anche meglio. Tanto che il posizionamento di Kobo oggi è quello di una vera alternativa al gigante del retail. Anzi, per citare il responsabile mondiale del business di Kobo, Jean-Marc Dupuis (già responsabile Europa del sud di Apple), «Amazon è un veleno e Kobo è l’antidoto, che va preso in piccole dosi se possibile tutti i giorni».
Il nuovo modello si chiama Kobo Libra H2O, ha uno schermo da 7 pollici (stessa dimensione di un Kindle Oasis II) con però lo schermo leggermente rientrante rispetto al filo della scocca. È uno schermo anti riflesso e impermeabile Carta E Ink da 330 ppi. La batteria e i due pulsanti sono sul lato, la presa micro USB (ancora nessuno produce e-reader con USB-C) è sul lato, mentre il pulsante di accensione è sul retro con una scocca in plastica che è zigrinata per garantire un migliore grip. C’è anche una cover SleepCovers (che lo accende-spegne e fa da supporto) venduta a parte a 39 euro. Pesa 192 grammi e costa 179,99 euro.

Come ci ha spiegato la regional marekting manager Lorenza Landini, la batteria dura diverse settimane (a seconda dell’uso e se si tiene il Wi-Fi acceso o no) mentre la capienza di otto giga pari a circa seimila libri rende praticamente impossibile rimanere senza spazio. Il catalogo di Kobo, tramite i suoi partner (in Italia ci sono Mondadori, Feltrinelli e Ibs) raccoglie circa sei milioni di titoli, di cui 250mila in Italia. L’acquisto, oltre che online, è nei corner degli store Mondadori e Feltrinelli, e anche su Amazon: il nuovo Kobo Libra H2O è disponibile a partire dal 17 settembre.

«Quello che facciamo e sappiamo fare bene – ci ha detto Jean-Marc Dupuis – è vendere libri. Questo è il nostro focus, non abbiamo altri obiettivi». La giapponese Rakuten (un colosso con molteplici attività nel mondo) controlla la canadese Kobo che invece si occupa solo di eBook. Assieme a Kobo, Rakuten possiede anche Overdrive, che è una piattaforma tecnologica che permette di gestire il prestito bibliotecario e l’affitto di libri digitali.
Le due aziende assieme hanno un business mondiale da un miliardo di euro. «Noi vendiamo ebook e adesso anche audiolibri, ma non ci sentiamo limitati a questo. Ci piacciono i libri e li vendiamo, e pensiamo che l’oggetto sia uno e l’esperienza possa essere molteplice: su carta, in digitale, in audio. Per questo in tutti i paesi in cui operiamo lavoriamo con partner locali come Mondadori, Ibs e Feltrinelli. Ci interessano i libri, non altro».
La presentazione è stata l’occasione anche per ripensare il mondo degli eBook, la lettura digitale che vive una fase di profondo consolidamento a fronte di una apparente immobilità esterna. Le quote di mercato rispetto al libro cartaceo, sostengono gli analisti, non stanno cambiando molto e gli standard tecnologici del formato degli eBook neanche (per fortuna, aggiungiamo noi).

Tutti gli articoli di Macitynet dedicati agli e-reader Kobo sono disponibili a partire da questa pagina. I modelli precedenti sono disponibili su Amazon: anche il nuovo Kobo Libra H2O si potrà comprare su Amazon non appena sarà disponibile.



















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