Touch ID tornerà grazie ed un dispositivo insospettabile? Parliamo di Apple Watch che potrebbe superare una delle attuali limitazioni, la facilità di accesso all’interfaccia e nell’uso dello smarwatch come sistema di pagamento, oggi possibili solo digitando un codice, con la reintroduzione di un vecchio sistema, di autenticazione biometrica appena pensionato nel mondo iPhone con il lancio di iPhone 16e.
L’indizio: nome in codice “AppleMesa”
A lanciare l’indiscrezione è Macworld, che ha analizzato il codice dell’ultima beta, di iOS 26 (già portatrice di indizi di prodotti non ancora rilasciati). All’interno della versione di test del sistema operativo, compaiono indicazioni chiare sul supporto a “AppleMesa”, nome in codice che Apple utilizza da tempo per identificare il proprio sistema Touch ID.
A rafforzare l’ipotesi di Touch ID arriva anche un recente report di DigiTimes, secondo cui la prossima generazione di Apple Watch sarà interessata da un importante redesign, con novità sia estetiche sia funzionali. Non solo nuovi sensori, ma anche piena integrazione con Apple Intelligence.
Va detto che DigiTimes non sempre ha offerto previsioni accurate, ma il codice scoperto da Macworld rende questa volta le indiscrezioni più credibili del solito.
Autenticazione più comoda e sicura ma non da subito
Il ritorno del Touch ID su Apple Watch potrebbe sembrare un passo indietro rispetto al Face ID, ma per il tipo di interazione che richiede un orologio, l’identificazione tramite impronta è veloce, discreta e funzionale. Un’aggiunta del genere andrebbe incontro anche alle richieste di chi desidera un’alternativa più semplice al codice numerico quando si rimette il Watch al polso, rendendo l’esperienza più fluida e sicura allo stesso tempo.
Il lancio di questa tecnologia, se mai avverrà, appare ancora pero distante. Il sistema operativo non porta infatti al suo interno i driver necessari. Per questa ragione i modelli Series 11, Ultra 3 e SE 3 non dovrebbero essere interessati da un sistema di autenticazione di questo tipo.
Nessuno di questi modelli dovrebbe portare grandi cambiamenti estetici o hardware, se non per l’adozione di un nuovo chip Wi-Fi e Bluetooth proprietario (già emerso in precedenza nei rumor) e ottimizzazioni di sistema. Il processore resterà con ogni probabilità il T8310, lo stesso delle ultime due generazioni.
Siamo quindi probabilmente di fronte ad una funzione prototipale, benchè avanzata abbastanza da essere già tracciata a livello software, in vista del lancio della generazione 2026.
Come potrebbe funzionare il Touch ID su Apple Watch
Apple non è nuova all’idea di portare Touch ID su dispositivi diversi da iPhone: lo ha fatto con il tasto laterale degli iPad Air e Mini, e con la Magic Keyboard dei Mac. Ma su Apple Watch lo scenario appare più complicato. Le ipotesi più concrete si basano su tre brevetti già registrati da Apple e menzionati anche da MacWorld:
- Touch ID integrato nel tasto laterale dell’orologio, come accade su iPad;
- un sensore ottico sotto il display
- oppure, ipotesi che sarebbe sorprendente perchè fondata su un altro tipo di identificazione, un sensore nascosto sul retro dell’orologio, a contatto con il polso.
Qualunque sia la strada scelta, il vantaggio sarebbe evidente: poter sbloccare l’orologio e autorizzare pagamenti senza codice numerico, rendendo Apple Pay più sicuro e migliorando l’accessibilità quotidiana del dispositivo.
Il chip T8320 segna il salto generazionale
Nel codice si parla anche di una nuova architettura identificata come “Watch8”, che comprende i modelli N237, N238 e N240 – rispettivamente le versioni GPS e Cellular di Apple Watch Series 12 e il futuro Ultra 4. Questi dispositivi sarebbero mossi da un chip inedito, il T8320.
L’attuale generazione (Watch Series 9, 10 e 11) è basata sul chip T8310, già derivato da quello di Series 8. Il passaggio a una nuova sigla rappresenta un’indicazione chiara di rinnovamento architetturale, probabilmente anche in vista delle funzioni AI e biometriche future.
Proprio quelle novità di sostanza cui ha fatto cenno Digitimes e che Apple si appresterebbe a mettere in campo contestualmente al grande rinnovo dei prodotti atteso per il 2026/27.

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