Aiutare chi vuole cambiare piattforma ma anche (se non soprattutto) rispondere alla pressione legislativa che richiede l’apertura dei giardini recintati dai produttori di smartphone e di sistemi operativi. Con questa considerazione chiudevamo ieri il nostro articolo sulla colloaborazione in corso tra Apple e Google per creare uno strumento direttamente integrato in iOS e Android per facilitare la migrazione tra i due mondi.
Oggi arriva la conferma che il secondo aspetto, la necessità di soddisfare le imposiziuoni dettate dal DMA, rappresenta la vera ragione di questa inattesa apertura. Almeno se stiamo a sentire alcune dichiazioni, che appaiono ben fondate, di un portavoce dell’Unione Europea.
“Questi progressi – si legge nella nota riportata da 9to5 Mac – sono stati possibili grazie a un ampio lavoro di ingegneria e alla collaborazione tra Apple e Google, insieme a due anni di discussioni intensive con la Commissione. La soluzione di portabilità del sistema operativo permetterà agli utenti di trasferire facilmente i dati da iPhone ad Android e viceversa quando configurano un nuovo dispositivo».
L’Ue fornisce anche qualche dettaglio tecnico, non disponibile negli articoli di ieri che si concentravano genericamente sull’accordo tra Apple Google (e almeno sul fronte USA avevano del tutto ignorato la questione normativa alla base della funzione)
«Supporterà molti tipi di dati, incluse – dice l’Ue – informazioni come contatti, eventi del calendario, messaggi, foto, documenti, reti Wi-Fi, password e persino dati provenienti da app di terze parti. utto funzionerà in modalità wireless, rappresentando un miglioramento significativo rispetto alle attuali soluzioni di trasferimento”
Il portavoce ricorda anche che questo percorso è la prosecuzione di uno precedente. A ottobre Apple e Google avevano già introdotto una procedura unificata per il trasferimento delle eSIM, anch’essa richiesta dal DMA. Una soluzione che, anche qui, ha semplificato la vita a chi cambiava telefono.
Nei mesi scorsi Apple ha spesso presentato il Digital Markets Act come fonte continua di problemi, privo di benefici per gli utenti europei. In questo caso, se quel che sotiene l’Ue è vero, almeno un paio di vantaggi il DMA l’avrebbe portato.

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