L’Anker MagGo Wireless Charging Station (3-in-1, Foldable Pad) è uno di quei prodotti che si capisce subito a chi parla: a chi passa da uno zaino a un trolley, tra scrivanie sempre diverse, e vuole un tutto in uno senza la necessità di portarsi dietro più caricatori, più cavi e magari anche una ciabatta di emergenza.
L’idea alla base di questo accessorio è piuttosto semplice e, va detto subito, non del tutto nuova. Sul mercato esistono già molti caricabatterie in grado di alimentare tre dispositivi contemporaneamente.

L’originalità di Anker MagGo 3-in-1
Qui però la differenza non sta tanto nel cosa, quanto nel come. Tutto è concentrato in un unico pad pieghevole che, una volta chiuso, occupa poco più dello spazio di un case per auricolari, ma che da aperto riesce a ricaricare insieme iPhone, Apple Watch e AirPods, con potenze rispettivamente fino a 15W, 5W e 5W.
Il vero elemento distintivo è il supporto allo standard Qi2 compatibile MagSafe. È questo che permette di ottenere, in un accessorio così compatto, una potenza di ricarica molto vicina al massimo oggi previsto per i dispositivi Apple.

“Molto vicina” perché gli iPhone più recenti, collegati a caricabatterie compatibili con il nuovo standard Qi2.2, possono arrivare fino a 25W. Per Apple Watch e AirPods, invece, i 5W rappresentano già il valore più alto attualmente supportato. Ma non c’è troppo da lamentarsi: oggi i caricabatterie Qi2.2 sono pochissimi, costosi e nessuno così compatto.
Come è fatto
Da chiuso, il MagGo è difficile da identificare: un piccolo blocchetto in plastica opaca, segnato da forme tondeggianti. Solo quando lo si apre si comprende la logica funzionale: le tre semisfere collegate da cerniere in silicone si dispiegano a formare una sorta di striscia a tre zone, ognuna con il suo ruolo.
Da una parte c’è la piattaforma per l’Apple Watch, al centro il pad per gli AirPods o per un qualsiasi altro dispositivo Qi a basso assorbimento, dall’altra la superficie magnetica Qi2 pensata per l’iPhone, che con un po’ di ingegno può anche diventare un piccolo stand in orizzontale.

Preso in mano l’accessorio, la sensazione è quella tipica dei prodotti Anker più recenti: una plastica ben lavorata, con un mix di superfici lisce e gommate che danno grip dove serve. Un aspetto interessante è la scelta di usare fino al 75% di materiali riciclati, che non solo fa buona figura sulla scheda tecnica, ma dimostra anche una certa maturità nel modo in cui Anker pensa la propria lineup.
La potenza reale
Dal punto di vista prestazionale il pad di Anker mantiene quello che promette. L’iPhone è ovviamente il dispositivo cui guardare: la ricarica arriva, come detto, a 15W anche se poi messo alla prova con un iPhone di nuova generazione riesce persino a superare questa potenza ad inizio carica. Si comporta quindi in modo molto simile all’esperienza MagSafe classica, con un allineamento magnetico preciso e tempi in linea con i migliori caricabatterie wireless della categoria. Nella pratica, portare un iPhone da scarico al 50% richiede poco più di mezz’ora.
L’Apple Watch, dal canto suo, beneficia di una ricarica fino a 5W che consente di passare in 30 minuti da batteria a terra a una percentuale (fino a circa l’80% per i modelli più recenti) che ne assicura il funzionamento per una giornata intera, anche se i modelli precedenti si ricaricano leggermente meno velocemente.
Gli AirPods si accontentano di tempi che rispecchiano esattamente quelli di una basetta Qi tradizionale.
Un aspetto da tenere in considerazione è la gestione termica: ricaricare tre dispositivi contemporaneamente su un pad così compatto potrebbe far pensare a temperature borderline. In realtà i test mostrano che, anche con i tre slot occupati e batterie a metà carica, il consumo reale (al netto dei circa 1,5W di consumo del dispositivo senza nulla in carica) si aggira intorno ai 26/28W e la temperatura superficiale resta nel range confortevole, con la parte elettronica pronta a ridurre la potenza se qualcosa esce dai limiti di sicurezza.
La forma e l’esperienza da comodino
Il rovescio della medaglia del design ultracompatto è la morbidezza strutturale. Le cerniere in silicone, indispensabili al fattore di forma, fanno sì che l’intero pad sia meno ergonomico di una dock da scrivania: non solo quando si stacca l’iPhone l’intera stazione va tenuta con una mano, ma l’esperienza comodino è limitata. Il dispositivo di Anker nasce per essere disteso sulla scrivania e non è particolarmente adatto a funzionare come Nightstand. È possibile avere la funzione, ma serve qualche contorsione di troppo e una visualizzazione non ideale.

Dove il MagGo gioca davvero in casa è nel contesto di un viaggio: aeroporto, tavolino del treno, scrivania di coworking. Con un solo caricabatterie da 40W, un solo cavo USB-C, tre dispositivi che si ricaricano insieme. E questo sfruttando un piccolo pacchettino che ha le dimensioni, come sottolinea Anker nel marketing del prodotto, di un macaron.
Conclusioni
L’Anker MagGo 3-in-1 Foldable Pad non è un prodotto pensato per tutti. La sezione dedicata ad Apple Watch diventa del tutto inutile se non si è nell’ecosistema Apple; così gran parte del valore aggiunto legato al MagSafe e alla triade iPhone-Watch-AirPods si perde. Allo stesso modo, se si sta cercando una dock da sfruttare sulla scrivania, con supporti verticali in metallo e stand ben visibili, ci sono soluzioni meno portatili ma migliori a questo scopo.
Se però il profilo è quello dell’utente Apple puro, che vuole ridurre al minimo l’ingombro nel quotidiano e nei viaggi, l’Anker MagGo 3-in-1 Foldable Pad è una delle soluzioni più riuscite in termini di equilibrio tra compattezza, funzionalità e prezzo. Richiede di accettare qualche limite in termini di fruibilità da comodino, ma in cambio offre un’esperienza estremamente pratica in fatto di tascabilità.
L’Anker MagGo 3-in-1 ha un prezzo ufficiale di 99,99 euro, ma è quasi sempre scontato a cifre intorno ai 60/70 euro.













