La piatatforma di Spotify è stata “hackerata” da Anna’s Archive – il più grande motore di ricerca open-source non-profit al mondo per le biblioteche del dark web, come Sci-Hub, Library Genesis e Z-Library – shadow library che si propone di “rendere la conoscenza e la cultura facilmente accessibili”.
La biblioteca-ombra a quanto pare è riuscita a scandagliare l’intero archivio di Spotify, scaricando circa 300TB di musica che ha iniziato a distribuire via torrent.
Spotify ha riconosciuto il problema spiegando che sono state sfruttate tattiche illecite di scraping per aggirare i DRM e accedere ad “alcuni” file audio della piattaforma, e di stare indagando sull’accaduto.
La parola “alcuni” con la quale Spotify fa riferimento ai file sottratti non fa comprendere l’enormità del problema: parliamo di circa 86 milioni di brani, più o meno il 37% di tutta la musica disponibile sulla piattaforma (e il 99,9% di quella ascoltata), spiega il sito Tom’s hardware. Molti dei brani sono conservati in formato OGG Vorbis a 160 kbps, mentre i brani con una valutazione di popolarità pari a 0 sono ri-codificati a 75kpbs per risparmiare spazio di archiviazione. Il taglio temporale termina a luglio 2025, con possibili assenze di uscite successive.

Lo scopo del progetto pirata
Il progetto di Anna’s Archive è indicato come risposta ai limiti degli archivi musicali informali esistenti, seguendo la stessa logica con la quale il gruppo rende “open-source” libri senza il consenso di autori/editori, affermando la necessità di rendere disponibile “una lista autorevole di torrent con l’obiettivo di rappresentare tutta la musica prodotta”.
Copia e distribuzione di contenuti ovviamente violano i termini di servizio di Spotify e le normative sul diritto d’autore vigenti in molti Paesi.
I torrent sono distribuiti in proprio con il self-hosting come Anna’s Archive Containers (AAC), formato che il gruppo di attivisti hacker sfrutta da anni. I metadati sono stati già distribuiti e il resto dei dati seguirà uno scherma di rilascio a scaglioni, grandi blocchi classificati per popolarità.
Ovvio che la cosa non farà piacere agli autori e detentori del copyright dei brani che già lamentavano disparità nei trattamenti e bassi ritorni finanziari dalla presenza sul sistema di streaming. Diatribe che non potranno dimunuire se ora si presenta anche un problema di sicurezza e di gestione dei dati.
![iGuide per i regali di Natale - macitynet..ti CTA Natale iGuida [per Settimio] - macitynet.it](https://www.macitynet.it/wp-content/uploads/2025/12/regali-di-natale-consigli-di-macitynet.jpg)











