Il mondo è pronto per l’era dell’intelligenza artificiale (AI). È quanto emerge dalle risposte delle oltre 11.000 persone intervistate in tutto il mondo per il Bosch Tech Compass di quest’anno. Mai prima d’ora i partecipanti avevano avuto una percezione così positiva dell’AI come nell’indagine di quest’anno: la maggioranza ritiene che l’AI sarà la tecnologia più influente nei prossimi anni e, tra tutte le tecnologie, avrà l’impatto positivo maggiore sulla società. Più della metà degli intervistati a livello globale si sente pronta per i cambiamenti introdotti dall’AI. Tuttavia, emergono anche segnali di una certa “stanchezza da progresso”: il 57% vorrebbe avere un pulsante di pausa e rallentare lo sviluppo tecnologico per poter comprendere meglio i suoi effetti.
Aspettative più alte dai tedeschi, francesi più scettici
In Germania, le aspettative legate all’AI sono particolarmente alte: il 77% ritiene che l’AI sarà la tecnologia più influente dei prossimi dieci anni. Tuttavia, come negli anni precedenti, lo scetticismo nei confronti del progresso tecnologico rimane relativamente alto tra gli intervistati tedeschi. Solo il 59% crede che la tecnologia possa rendere il mondo un posto migliore; solo la Francia mostra maggiore scetticismo (53%). Nel frattempo, a livello globale il 71% degli intervistati si dichiara ottimista riguardo alla tecnologia. In Germania, attualmente, solo il 40% si sente pronto per l’era dell’AI – la percentuale più bassa tra tutti i Paesi, stabile rispetto all’anno scorso.
Da dove nasce questo scetticismo tecnologico in Germania? Due ulteriori risultati potrebbero fornire una spiegazione: solo il 30% degli intervistati ritiene che il sistema educativo incoraggi lo sviluppo del pensiero innovativo, e solo il 23% pensa che le normative del Paese promuovano efficacemente l’innovazione, posizionando la Germania agli ultimi posti della classifica in entrambi i casi.
“I risultati del Bosch Tech Compass indicano che in Germania dobbiamo aumentare l’accettazione delle innovazioni da parte della società”, ha dichiarato Stefan Hartung, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch.
“Tuttavia, per trasferire le innovazioni dai laboratori di ricerca alla strada, è necessario che anche il quadro politico a sostegno dell’innovazione sia adeguato. Ciò include misure come agevolazioni fiscali per gli investimenti in tecnologie innovative, maggiore agilità e meno burocrazia. Nel complesso, mi piacerebbe che, come società, avessimo più coraggio di correre rischi. E se qualcosa non dovesse funzionare, non dovremmo considerarlo un fallimento, ma come parte del processo di apprendimento.”
Tanja Rueckert, membro del Consiglio di Amministrazione e CDO di Bosch, ha affermato: “Stiamo assistendo a un numero in rapida crescita di innovative soluzioni AI in tutto il mondo, che fino a pochi anni fa non avremmo nemmeno potuto immaginare. Non sorprende quindi che, in soli tre anni, la percentuale di persone in tutto il mondo che considera l’AI la tecnologia più influente per il nostro futuro sia passata dal 41% al 70%”.

Il 59% degli intervistati incoraggerebbe il proprio figlio a lanciare una startup
Un atteggiamento positivo verso l’innovazione e verso il rischio è anche indice di una questione culturale: il 59% degli intervistati a livello globale incoraggerebbe il proprio figlio a saltare l’università e a fondare una startup se avesse un’idea rivoluzionaria, mentre solo il 52% degli intervistati tedeschi condivide questo coraggio di correre rischi. Tuttavia, è proprio grazie a questo coraggio che si creano le soluzioni di domani. Per quanto riguarda gli ambiti in cui dovrebbe concentrarsi l’innovazione tecnologica, le risposte principali a livello mondiale sono state: cambiamento climatico (37%), accesso alle cure sanitarie (31%) e sicurezza informatica (28%).
L’AI ha l’impatto positivo e negativo maggiore
Non solo l’AI sarà la tecnologia più influente dei prossimi dieci anni, ma avrà anche il maggiore impatto positivo sulla società: è quanto afferma il 43% degli intervistati a livello globale. Seguono a distanza netta la biotecnologia e l’ingegneria climatica, con il 36% e il 32% degli intervistati che ritengono avranno un impatto particolarmente positivo. Gli intervistati ne riconoscono però anche il lato negativo: il 34% classifica l’AI come la tecnologia con i maggiori effetti negativi sulla società. Subito dopo si collocano i robot umanoidi e i veicoli a guida autonoma.
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