Quando nel 2021 Elon Musk svelò al mondo la sua visione per il robot umanoide Tesla Optimus la notizia fu accolta con scetticismo se non con battute umoristiche, allora forse suggerite dalla comparsa sul palco di un uomo travestito da robot, ma a distanza di pochi anni il quadro è completamente cambiato: ora anche Apple e Meta puntano ai robot umanoidi (e non) per la casa.
La traiettoria di sviluppo dell’intelligenza artificiale parte dal computer che impara a giocare a scacchi e videogiochi, per arrivare a gestire compiti sempre più complessi, passando per chatbot, auto a guida autonoma per arrivare ai robot, la cosiddetta incarnazione dell’AI, secondo gli evangelisti del settore.
Un percorso di sviluppo e miglioramento che di fatto porta molte società impegnate in campo AI ad occuparsi di robotica, anche perché il mercato potenziale previsto è enorme. Per i robot umanoidi basti pensare che il mercato potenziale è quello della forza lavoro nel mondo, ovviamente in linea teoria e prospettiva futura.
Anche OpenAI e molte altre startup di intelligenza artificiale e colossi della tecnologia stanno puntando molto sulla robotica. Prima ancora di Apple e Meta, ricordiamo Nvidia che offre una soluzione chiavi in mano hardware e software per progettare, addestrare e gestire auto a guida autonoma e robot AI. Anche per questo le sue GPU vanno a ruba in contratti da milioni o miliardi di dollari.
Anche se Elon Musk riesce a risultare particolarmente divisivo e non solo per colpa della sindrome di Asperger, ancora una volta alcune sue dichiarazioni e progetti di anni fa assumono altra luce e importanza a distanza di tempo.
Gli investimenti di Apple e Meta anche se sembrano l’approvazione dell’importanza della robotica AI , in realtà arrivano solo dopo iniziative simili già effettuate da decine di startup e altri colossi della tecnologia. Naturalmente Apple e Meta possono contare su una esperienza sterminata nel campo consumer, ma in campo robotica e AI arrivano molto dopo Tesla.
Dal primo uomo sul palco travestito da robot, Tesla Optimus è arrivato in diverse versioni sempre migliorate e potenziate, l’ultima con una mano in grado di replicare praticamente tuti i movimenti della mano umana. Ma oltre ai vantaggi in campo AI Tesla impiega per Optimus componenti ed esperienza delle auto elettriche, inclusi chip proprietario di inferenza e controllo, batterie, gestione energetica e molto altro ancora.

Ma soprattutto secondo agli analisti il vantaggio di Tesla è quello di saper realizzare in tempi rapidi ottimizzazioni di produzione su scala industriale, dalla costruzione delle gigafactory fino alla catena di montaggio per sfornare migliaia – milioni di prodotti complessi.
Ogni società possiede i suoi punti di forza, ma poche, forse nessuna integra progettazione e produzione su larga scala come Tesla in campo AI e robotica. Il suo robot Optimus è previsto al lavoro nelle fabbriche Tesla entro quest’anno, con produzione in quantità industriali prevista nel 2026. Sempre tenendo conto delle tempistiche molto elastiche di Elon Musk.
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