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Basta chiedere, Gemini di Google cambia al volo con le immagini con l’IA

Vostra suocera guasta una foto di gruppo? Mettere al posto suo qualcuno di più simpatico è facile. Quel week end al mare l’avete trascorso sotto la pioggia? Potete far lo stesso invidia agli amici con un bel selfie assolato. È questo quello che consente di fare un aggiornamento di Gemini, l’Ai di Google in predicato di essere integrata anche in iOS, con “Help me Edit”.

La funzione, per ora disponibile in fase beta nell’app Gemini per Android e solo negli Stati Uniti, promette di rendere l’editing accessibile a tutti: basta sottoporre una propria immagine, scrivere come la si vorrebbe e Gemini ne genera in pochi secondi una nuova versione.

Google spiega che si può partire da un’immagine creata da zero con Gemini oppure da una foto scattata da noi, oppure caricata nel dispositivo. Si entra nella modalità “Help me edit”, un’interfaccia integrata nell’app, dove si può scrivere cosa si vuole modificare: scegliere uno stile, aggiungere oggetti, trasformare la scena.

Ad esempio potremmo cambiare uno sfondo o aggiungere elementi e cambiare scenari. Qualche esempio potrebbe essere “rendi lo sfondo rosa”, “aggiungi un gatto che dorme”, “aggiungi una tenda nel paesaggio”, oppure “trasforma il giorno in una notte stellata”. A quel punto Gemini rielaborerà l’immagine e proporrà un’anteprima modificata, che si può accettare, scaricare o rifinire ulteriormente.

Le modifiche che possiamo immaginare includono:

  • Cambiamenti di colore o atmosfera (“rendilo vintage”, “più luminoso”)
  • Aggiunta di elementi (“inserisci un cane”, “metti un castello sullo sfondo”)
  • Variazioni di stile (“fumetto”, “acquerello”, “più realistico”)

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Google ha anche confermato che ogni immagine generata o modificata tramite Gemini includerà metadati invisibili (standard C2PA), per indicarne l’origine IA evitando polemiche su trasparenza e autenticità di quel che l’IA genera, questo in un momento dove, assieme alla popolarità dei contenuti creati artificialmente, siano essi testi, siti Internet o immagini, cresce anche il dibattito.

Gemini diventa un assistente creativo

Il vantaggio di questa innovazione è il linguaggio conversazionale semplice e naturale. Se si pensa a quanto sia oggi complicato gestire le funzioni di Photoshop, per accedere alle quali spesso servono settimane di pratica e anni di esperienza, il passo avanti è significativo.

Non possiamo parlare, come fa qualcuno, di avere un photo editor sempre a portata di mano, perché la flessibilità e la capacità artistica, per ora, non sono paragonabili a quelle di un umano. Non è neppure ancora possibile fare operazioni più complesse come mascherature o rimozioni avanzate, ma per l’utente consumer che vuole solo migliorare o dare un’interpretazione alle proprie foto, i vantaggi sono evidenti.

Ricordiamo non a caso che anche Apple ha puntato immediatamente su funzioni di editing IA quando ha fatto i primi timidi passi verso l’AI su iPhone. Una delle funzioni è infatti “Ripulisci”, un comando che dovrebbe consentire di rimuovere oggetti non desiderati da una immagine. Nulla di paragonabile a quello che è in grado di fare Gemini, ma è il segnale che è qui che si sta preparando un confronto tra le piattaforme di AI.

Quando e per chi

Al momento, come accennato, la modifica immagini è disponibile solo su Android, all’interno dell’app Gemini, e solo per chi ha attivato Gemini 1.5 Pro (il modello più potente). Serve anche l’ultima versione dell’app e la lingua impostata su inglese.

Per gli utenti iOS, desktop o con account europei, al momento non ci sono date ufficiali di rilascio, ma Google promette di estendere la funzione nei prossimi mesi.

Ricordiamo che, come accennato nei giorni scorsi, Gemini potrebbe essere con ChatGPT uno dei servizi “ponte” verso la vera Siri con intelligenza artificiale. Non è da escludere che potremo vedere la funzione oggi attiva in USA e su Android, anche in IOS 19.

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