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I migliori libri da leggere per scoprire la figura del Papa

Il Pastore di Roma è la massima autorità della Chiesa Cattolica. Ha un ruolo centrale nella vita della comunità dei credenti. È il vicario di Cristo, il Sommo Pontefice (detiene la podestà piena e suprema di guida pastorale della Chiesa) ed è il successore del principe degli Apostoli, cioè di Pietro.

Ma “Papa” è anche una parola plurale: con Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, i vescovi di Roma sono arrivati a quota 267, e la storia di questa figura religiosa ma anche sociale e istituzionale (oltre che immersa nella contemporaneità, per guidare il suo gregge), è affascinante. Oltre che primate d’Italia, infatti, il Papa non è solo una guida spirituale ma è anche letteralmente a capo di una nazione, per quanto piccola, cioè lo Stato della Città del Vaticano, sede della Chiesa cattolica. In questa raccolta, che segue idealmente e completa quella sui migliori libri che parlano dei Giubilei, vediamo i messaggi spiritiuali ma anche la storia e il ruolo di questa figura unica.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

migliori libri guida


Storia dei papi

Cominciamo come sempre con un po’ di storia, perché sono tantissime le informazioni necessarie a contestualizzare i Papi e il papato. John O’Malley approfondisce l’eredità duratura del papato, dalle origini ai giorni nostri. L’acclamato storico della Chiesa riporta in vita le vicende dei successori di Pietro attraverso brevi capitoli che rivelano sempre nuovi aspetti di questa antichissima istituzione.

Nato dalla rielaborazione della popolare serie di lezioni-audio “2000 anni di Storia Papale”, questo libro di O’Malley ripercorre le vicende dei papi che si sono succeduti tra Pietro fino a Benedetto VXI. Alcuni erano santi, altri peccatori, alcuni di grande statura, altri figure minori: la Chiesa insomma è fatta di uomini.

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La storia dei papi. Tra il regno di Dio e le passioni terrene

Una opera monumentale che racconta la storia del Papato in maniera critica. «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». È questa promessa di Gesù all’apostolo Pietro, iscritta a caratteri cubitali all’interno della cupola della basilica di San Pietro, a Roma, che incontriamo all’origine della storia appassionante di una dinastia di sommi sacerdoti che si è prolungata per via non ereditaria sino ai nostri giorni.

Roma, la città imperiale e la città dei martiri, è la grande protagonista di questa storia. Il potere e la gloria, la grazia e il peccato, la generosità e l’ambizione, la santità e la concupiscenza si mescolano in stretto intreccio in personaggi, politiche, programmi e passioni. Nella storia delle diverse dinastie che hanno regnato lungo i secoli è difficile trovarne una paragonabile a quella dei papi: per la personalità di molti di loro e per il fascino sconcertante e la provocazione che promanano dalle loro vicende, dai loro sogni e dalle loro sconfitte. Ma anche per la persistenza dei loro ideali, nonostante le loro infedeltà.

In queste pagine si dipana la storia della grandezza, della religiosità e del peccato di uomini i cui atti non sempre furono modello di virtù e santità, di quella coerenza e di quella fedeltà che essi stessi predicavano ai propri fedeli, ma che, in ogni epoca, sono rimasti decisivo punto di riferimento per i cristiani. È la storia del Cattolicesimo, ma, di fatto, anche storia dei nostri Paesi e della nostra cultura.

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I Papi della chiesa. Da san Pietro a Francesco

Un’altra storia, più agile, per iniziare. Un breve profilo storico di ciascun papa, da san Pietro a Francesco, in cui l’attenzione è focalizzata sugli aspetti più significativi del papato. Il testo fornisce informazioni essenziali su ogni papa, esposte in una forma semplice e chiara; le note di curiosità contribuiscono a rendere viva e facilmente accessibile alla mente e al cuore dei pellegrini una realtà storica che, a prima vista, potrebbe sembrare “morta” o lontana rispetto al tempo moderno.

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Sii tenero, sii coraggioso

Il libro di Papa Franesco scritto con il gesuita Antonio Spadaro. «Siate teneri, siate coraggiosi»: con questo invito Papa Francesco si rivolse nel febbraio 2022 a un gruppo di gesuiti incontrati nella Repubblica Democratica del Congo, lanciando in poche, penetranti parole un messaggio d’amore che è anche una dichiarazione d’impegno.

Del resto, proprio nel dialogo privato con i membri della Compagnia di Gesù durante i suoi viaggi apostolici nel mondo, il pontefice è spesso riuscito a esprimere il senso più profondo della propria missione.

Padre Antonio Spadaro, viaggiando con lui, è stato testimone di questi incontri, e raccoglie per la prima volta in questo volume le diciotto conversazioni avvenute fino a oggi. Esse comunicano e ravvivano i valori fondanti del pontificato di Francesco: dalla grazia alla consolazione, dalla libertà alla speranza, fino alla disponibilità ad aprirsi senza timore al rinnovamento – nella fede, così come nel diritto e nella morale –, e soprattutto a dimostrare nei confronti del prossimo la vicinanza e la compassione che sono la cifra dello «stile di Dio».

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«Non temete la morte». Dialoghi con papa Francesco. Le guerre nel mondo, la Chiesa del futuro, l’appello per il clima e la grandezza di Pelé

L’ultimo libro appena uscito in cui parla ancora Papa Francesco. Dalla viva voce del Papa, i temi della guerra in Medio Oriente, il conflitto in Ucraina, con l’appello a deporre le armi. Il bilancio del Sinodo, il ruolo della Chiesa e delle donne e la necessità di rinnovamento. Non mancano i riferimenti ai grandi del calcio ‒ quali Maradona, Pelé e Messi ‒ e agli amori giovanili. In primo piano nelle interviste a Papa Francesco ci sono anche la questione dei flussi migratori, il ruolo fondamentale dell’Europa nell’aiutare i Paesi di primo approdo dei migranti, l’emergenza climatica con l’appello del Pontefice per fermare il climate change.

Nelle interviste, però, c’è spazio anche per la sfera privata del Papa: il momento più difficile del pontificato, il suo stato di salute, la vita da ragazzo, la fidanzata prima di prendere i voti, la nostalgia del mare e, infine, il calciatore preferito. Papa Francesco, in queste pagine, ridona speranza, attenua le paure collettive, riscalda le coscienze, indica strade alternative a quelle che portano dritte all’odio, ai lutti, alla disumanità.

Nel suo pontificato, con spiritualità profonda e simpatia contagiante, con la delicatezza e la schiettezza viva di un “prete di campagna” – che non solo conosce tutti i suoi parrocchiani ma anche il nome dei loro cani –, ci ha fatto riflettere e sorridere, ci ha spiazzato e rasserenato. E, anche ora che è tornato alla Casa del Padre, siamo certi che non mancherà di farlo ancora.

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La dottrina sociale di Leone XIII

Come il Papa americano, che ha voluto collegarsi idealmente alla sua figura e alla tradizione sociale scegliendo di portarne avanti il nome, anche Papa Benedetto XVI era molto legato alla figura di Papa Leone XIII (1810-1903). Leone XIII nacque a Carpineto Romano (Roma) il 2 marzo 1810. Benedetto XVI, ha dunque raccomandato di celebrare il 2010 come anno di Leone XIII, e il 5 settembre 2010 si è personalmente recato in pellegrinaggio a Carpineto Romano.

Leone XIII è un Papa importante nella storia della Chiesa e del pensiero cattolico. È dunque davvero sorprendente come il rilievo dato al bicentenario sia rimasto sostanzialmente modesto e ridotto a qualche iniziativa per specialisti. Un certo progressismo cattolico non ama Leone XIII perché costui è il Papa che ha sottolineato l’eccellenza della civiltà cristiana medievale, la malizia del “diritto nuovo” moderno, l’intransigente opposizione alla massoneria, il carattere di “micidiale pestilenza” del socialismo e del comunismo, il riferimento obbligatorio per i cattolici nella filosofia a san Tommaso d”Aquino.

D’altra parte, alcune scelte diplomatiche di Leone XIII sono oggetto di perplessità anche fra storici che non appartengono al mondo progressista. L’errore principale, contro cui lo stesso Leone XIII aveva messo in guardia, consiste però nel ridurre l’insegnamento di questo papa a una sola enciclica, la Rerum novarum del 1891, e alla sola tematica economica e del lavoro. Non soltanto se ci si limita alla Rerum novarum si perde la ricchezza del corpus di Leone XIII ma, isolandola dal richiamo ai principi generali dell’ordine sociale, si rischia di non capire o d’interpretare in modo sbagliato anche la celebre enciclica del 1891.

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Leone XIII in pillole

La storia in breve di Papa Leone XIII (1878-1903), il Papa che ha portato la Chiesa nell’era moderna. All’epoca di Leone XIII la Chiesa era sotto attacco: liberalismo, massoneria e socialismo volevano la distruzione della religione cattolica e della civiltà cristiana. Cosa poteva fare allora la Chiesa? Difendere la Verità.

Il Magistero di Leone XIII incarna, come dice Benedetto XVI, “una Chiesa capace di affrontare senza complessi le grandi questioni della contemporaneità”: vale la pena di conoscerlo. Anche se in pillole, anche se per brevi definizioni. Abbiamo pensato di farlo creando una specie di piccolo dizionario dei concetti e delle questioni più significative in modo che tutti possano assaporarne il profondo insegnamento.

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Il potere dei papi. Dall’età moderna a oggi

Un libro che fa la storia del pensiero e della studio del papato: Rudolf Lill, grande conoscitore della storia europea, racconta la parabola di una ambiguità relativa alla potestà papale, iniziata nel secolo XI e non ancora conclusa. Il punto di svolta avviene nel crogiulo della lotta intransigente alla modernità e nelle conseguenze della proclamazione, nel 1870, dell’infallibilità e del primato papale come dogmi.

Lill descrive come i pontefici da Pio IX a Pio XII abbiano fatto leva su quelle prerogative per ambizione politica. Lo storico tedesco attribuisce a una visione monocratica e autoritaria del potere qualcosa di controproducente e alienante per lo stesso ministero cristiano. Questo libro documenta un problema di grandi proporzioni per il cattolicesimo romano: c’è un mondo intero nel quale abbonda l’insofferenza verso la comunicazione ecclesiastica.

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I papi che hanno cambiato la storia. Da Bonifacio VIII ad Alessandro VI Borgia fino all’ultimo papa re Pio IX: i papi costruttori che hanno reso grande Roma

Un grande affresco del papato. Il potere del papato è sempre stato legato a una fiorente attività artistica. Per secoli, lo Stato della Chiesa ha rappresentato il committente privilegiato per pittori, scultori e architetti, e l’opera di questi ultimi in particolare ha contribuito a modificare in modo sostanziale la fisionomia di Roma e non solo.

Dalla fervente attività edilizia promossa da Alessandro VI ai rapporti del suo successore Giulio II con Bramante, Raffaello e Michelangelo; dal trionfo del Barocco sotto Alessandro VII alle committenze dell’ultimo papa re, Pio IX: un connubio, quello tra potere papale e architettura, che ha caratterizzato lunghi secoli di storia romana e italiana.

Giovanni Paolo Tesei ci conduce in questo viaggio, alla scoperta delle storie, degli aneddoti e delle opere frutto di questo legame ininterrotto. La storia artistica del papato attraverso le grandi opere che ha prodotto.

Tra gli argomenti trattati: Bonifacio VIII e il primo anno santo; Niccolò V e Leon Battista Alberti: un grande progetto; Artisti toscani e lombardi al servizio di Sisto IV; Michelangelo e Raffaello al servizio di Giulio II; Clemente VII e il sacco di Roma; Carlo Maderno e la fabbrica di San Pietro; Borromini, genio dell’architettura barocca; Tardo barocco e rococò: architetti e grandi opere; Pio VII e la restaurazione.

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Il Conclave e l’elezione del papa. Una storia dal I al XXI secolo

Appena eletto un nuovo Papa, rimane la curiosità sul Conclave, uno dei riti storici e religiosi più interessanti di sempre. L’elezione del vescovo di Roma ha una storia lunghissima. Il successore di Pietro viene eletto prima per designazione, poi dal clero e dal popolo e solo con l’XI secolo da un ristretto numero di elettori cardinali che, dalla metà del Duecento, vengono messi «sotto chiave» perché provvedano a nominare un nuovo papa. Un meccanismo elettorale soggetto a ritocchi e aggiustamenti, ai quali, in età moderna, si aggiunge il segreto che, nella società in cui tutto è social, ha paradossalmente reso intrigante questa singolare elezione.

L’immensa responsabilità dei porporati non è scegliere il più pio, il più dotto o il più furbo: ma chi può esercitare un ministero di unità e di comunione. Un lavoro storico minuto su questa lunga parabola studia l’evoluzione e analizza il funzionamento dei conclavi, specie quelli del Novecento, con fonti inedite, carte diplomatiche, diari e testimonianze, non ultime quelle contraddittorie dello stesso papa Francesco. Uno studio storico senza pari, che a differenza delle opere giornalistiche o di seconda mano, ricostruisce minuziosamente norme e svolte, processi e prassi, funzioni e riti.

Conclude il saggio un’analisi della permanenza e della metamorfosi della meccanica del conclave e delle ragioni per cui una sua riforma, che papa Francesco non ha fatto, corre il rischio di manipolazioni e interferenze che oggi non verrebbero più dai regnanti cattolici come nel XIX secolo, ma dai social del XXI secolo. E con davanti un’agenda, nell’autunno del papato di Bergoglio (quando questo libro è stato scritto), nella quale i grandi nodi irrisolti – il ministero, la formazione, la trasmissione della fede – rimarranno le questioni su cui saranno scelti i suoi successori fino a quando un futuro concilio non se ne occuperà.

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Secretum. Papi, guerre, spie: i misteri dell’Archivio Vaticano svelati dal prefetto che lo guida da un quarto di secolo

Primo fuori sacco, senza il quale non ci sarebbe una lista dei migliori libri di Macity: scritto da Massimo Franco che ha intervistato monsignor Sergio Pagano, racconta la storia di una istituzione straordinaria, che avevamo anche raccontato qui.

Monsignor Sergio Pagano è uno degli uomini meno conosciuti ma più potenti e rispettati del Vaticano. Prefetto dell’ex Archivio Segreto Vaticano dal 1997, questo vescovo conosce a fondo verità e misteri di quello che è stato definito «la centrale dell’intelligence d’Europa», con milioni di documenti accumulati e custoditi nei suoi locali fin dal 1611, anno della fondazione.

Per la prima volta, quest’uomo riservato e colto svela in un libro intervista a Massimo Franco una parte dei segreti racchiusi nel «bunker», il deposito sotterraneo lungo 86 chilometri lineari che ospita i documenti più riservati, visitato in esclusiva dall’autore per questo libro.Ne emerge una rilettura inedita e spiazzante di alcuni passaggi storici fondamentali.

Dalle carte del processo a Galileo, ai silenzi di Pio XII sulla Shoah: temi cruciali che Pagano ha avuto il compito di studiare e rendere pubblici. E ancora, dalla razzia degli Archivi Vaticani da parte delle truppe di Napoleone, che li trasferì a Parigi, alla rete di spie papali a caccia dei «modernisti»; dal ruolo dell’America e dei suoi dollari nei conclavi del passato, al rapporto tormentato con la Cina comunista. Il libro rivela le ragioni che nel 2019 hanno spinto papa Francesco a rinominare l’Archivio Segreto, chiamandolo Apostolico. È solo una delle «pepite» che emergono da questa miniera di aneddoti, intrecci, a volte leggende che aiutano a conoscere le dinamiche, oltre che la storia, di un’istituzione millenaria.

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Gesù di Nazaret

Secondo fuori sacco di questa lista dei migliori libri di Macity sulla figura del Papap è una piccola sorpresa. Uno dei libri più belli ssulla figura di Gesù, scritto da un Papa importantissimo per la fede e la dottrina, che la storia ci insegnerà ad apprezzare con il passare del tempo: Benedetto XVi, cioè Joseph Ratzinger.

“Ho voluto fare il tentativo – ha scritto Papa Benedetto XVI – di presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale, come il “Gesù storico” in senso vero e proprio. Io sono convinto che questa figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo Gesù – quello dei Vangeli – sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Gesù avevano superato tutte le speranze e le aspettative dell’epoca, si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia”.

“Già circa vent’anni dopo la morte di Gesù troviamo pienamente dispiegata nel grande inno a Cristo della Lettera ai Filippesi (2,6-11) una cristologia, in cui si dice che Gesù era uguale a Dio ma spogliò se stesso, si fece uomo, si umiliò fino alla morte sulla croce e che a Lui spetta l’omaggio del creato, l’adorazione che nel profeta Isaia (45,23) Dio aveva proclamata come dovuta a Lui solo”.

“La ricerca critica si pone a buon diritto la domanda: che cosa è successo in questi vent’anni dalla crocifissione di Gesù? Come si è giunti a questa cristologia? Come mai dei raggruppamenti sconosciuti poterono essere così creativi, convincere e in tal modo imporsi? Non è più logico che la grandezza si collochi all’inizio e che la figura di Gesù abbia fatto saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto così essere compresa solo a partire dal mistero di Dio?”

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