Secondo alcune indiscrezioni riportate oggi dal quotidiano inglese “The Independent” il nuovo iPhone 5 non offrirà il “wave and pay”, il servizio di portafoglio digitale che consente di utilizzare cellulari e dispositivi mobili come una carta di credito.
La testata parla di fonti all’interno dei maggiori operatori di telefonia mobile britannici, secondo i quali Apple avrebbe annunciato in diverse riunioni che il suo nuovo telefono non avrà al suo interno il chip NFC (Near Field Communication), che consente il “dialogo” tra due dispositivi a distanza ravvicinata e il cui utilizzo più importante sarà proprio quello per effettuare pagamenti elettronici o per scaricare dati da un terminale (si pensi ad esempio uno sportello bancario, ma anche il Pos di un negozio) al proprio telefonino.
«Una persona che ha partecipato a questi incontri – riporta il quotidiano – ha detto che Apple è preoccupata per la mancanza di norme chiare nel settore». Una mancanza che per ora si traduce, di fatto, nell’assenza di canali distributivi basati sul “wave and pay”.
Resta alto, però, l’interesse di Cupertino per questo tipo di tecnologia. Del resto le cifre parlano chiaro. Secondo il gruppo di consulenza Frost & Sullivan il giro d’affari legato a questo sistema potrebbe arrivare a 115 miliardi di dollari, mentre l’Ad di Telecom Italia e chairman del GSM Assotiation di Barcellona Franco Bernabè, come riporta ancora l’Independent, lo giudica «un’importante occasione di innovazione, che favorirà una vasta gamma di servizi e applicazioni».
E tra le aziende leader della tecnologia non è solo Apple a guardare con interesse al sistema. Eric Schmidt di Google a proposito ha parlato di una vera rivoluzione, e proprio Big G ha già integrato il NFC su un telefono Android, il Nexus S di Samsung, presentato a Barcellona e già in distribuzione.
Anche se quindi, la quinta generazione di iPhone potrebe non integrare il servizio, presto dovremo abituarci a ripensare il nostro modo di pagare. Eloquenti in questo senso sono le parole di Corlina Milanesi, analista di Gartner: «Nokia ha parlato di questo per anni, e non è successo niente. Ma se adesso si impegnano Apple e Google, diventerà realtà».
