Il Paese scandinavo ha adottato un sistema ingegnoso per riscaldare gratis le case. L’AI svolge un ruolo fondamentale in questo processo.
Non è esagerato parlare di una vera e propria rivoluzione nel campo del riscaldamento domestico in Finlandia, dove a riscaldare (gratuitamente) le case è l’intelligenza artificiale. In città come Helsinki l’AI offre riscaldamento gratis ai cittadini della capitale finlandese. Non solo: contribuisce in maniera significativa a ridurre l’impronta carbonica associata alle tecnologie del digitale.
Si tratta insomma di un concreto esempio che mostra come l’AI non sia soltanto energivora (a causa del grande consumo richiesto dai data center, GPU/TPU ad alte prestazioni e la necessità di raffreddamento continuo). Il modello finlandese sta a indicare, al contrario, la possibilità di una convivenza tra intelligenza artificiale e sobrietà energetica.
Come funziona il sistema finlandese per riscaldare le case gratis tramite AI
Tutto nasce dal recupero e riutilizzo del calore generato in abbondanza dal funzionamento ininterrotto dei centri di dati chiamati a elaborare enormi quantità di dati. Il calore in eccesso, anziché andare sprecato, viene impiegato per riscaldare migliaia di case senza costi per i residenti. Il successo del modello è dovuto a un’estesa rete di distribuzione del calore composta da canali sotterranei.
È proprio questo network a trasportare l’acqua riscaldata dai server ai sistemi di riscaldamento delle abitazioni, permettendo così di massimizzare una risorsa destinata altrimenti ad andare perduta. L’acqua riscaldata passa attraverso pompe industriali che ne elevano fino a 85-90 °C la temperatura.

La domanda a questo punto sorge spontanea: il modello finlandese per riscaldare gratuitamente le case attraverso l’AI è esportabile? Ciò che funziona a Helsinki può essere applicato altrove? La risposta non è semplice. La capitale della Finlandia – dove esiste un sistema di riscaldamento collettivo ben sviluppato – è avvantaggiata dalla vicinanza dei data center alle aree residenziali.
Condizioni come queste tuttavia non si presentano dappertutto. Pensiamo solo a Paesi come la Francia. Nell’Esagono a prevalere è il riscaldamento individuale. Adottare un sistema simile a quello finlandese rappresenta dunque un’operazione complessa, di non facile realizzazione. L’approccio finlandese può rappresentare invece un modello ispiratore per un futuro digitale a più alta sostenibilità ambientale.
Il recupero a uso domestico del calore generato dai data center è promettente nell’ottica di una riduzione dell’impatto energetico delle città del XXI secolo. La Finlandia appare destinata a tracciare un percorso lungo il quale l’innovazione tecnologica potrebbe sposarsi al progresso economico e a pratiche più rispettose dell’ambiente.
Certo: la soluzione finlandese va considerata come parte di un più ampio sistema di efficienza energetica, non come una soluzione magica in grado di azzerare costi e consumi. Rimane il fatto che utilizzare il calore in esubero dei data center per riscaldare le case rappresenta un concreto esempio di economia circolare visto che trae utilità da uno “scarto energetico” riducendo la dipendenza da fonti aggiuntive.











