La carenza di memorie RAM, fagocitate dall’industria dell’Intelligenza Artificiale in rapida ascesa, ha fatto rendere conto a molti che la produzione di questi componenti è concentrato nelle mani di poche realtà.
Carenza e prezzi in salita, hanno convinto alcuni utenti russi appassionati di hardware a sperimentare la possibilità di creare “in casa” le memorie DDR5 rifornendosi di PCB (i circuiti stampati per interconnettere i vari componenti), saldando a mano i chip di memoria.
Lo riferisce il sito Tom’s Hardware spiegando che l’idea è nata su un canale YouTube russo: un appassionato noto come “Vik-on” ha già eseguito aggiornamenti della VRAM di alcune schede video e ritiene questa scelta non impossibile.
Vik-on riferisce che i PCB “vuoti” potrebbero essere ottenuti dalla Cina a meno di 6,40$ per DIMM; diverso il discorso per i chip di memoria veri e propri, prodotti da società come Samsung, SK Hynix e Micron che, sebbene con quote singole variabili, dominano e controllano il 90% dell’offerta mondiale.
Non si può creare RAM dall’oggi al domani
Non esiste uno “spot market” (un mercato finanziario nel quale gli asset possono essere scambiati istantaneamente) per i chip di memoria RAM, i vari produttori preferiscono vendere a clienti che acquistano enormi quantità di moduli ma sembra che sul mercato cinese sia possibile trovare moduli di SK Hynix e Samsung individuando il corretto part number.
Anche arrivando a fonti in grado di fornire PCB e chip di memoria, produrre moduli DIMM non sarà in ogni caso economico: nel thread Telegram sulla questione si spiega che occorrerebbero 12.000 rubli (130 euro) per creare uno stick da 16GB con le specifiche medie del classico kit retail DDR5 da 16GB.
In tutti i casi c’è il problema che per alcune tipologie di memorie, ad esempio quelle per server e data center dedicati all’Ia, a farla da padrona è SK Hynix, azienda che in questo settore fornisce da sola oltre il 60% dei banchi di memoria.
I chip per le memorie DDR5 sono estremamente complessi da fabbricare ed è assurdo pensare di mettere in piedi dall’oggi al domani capacità produttive così complesse. Intanto la domanda dei data center dedicati all’AI ha saturato l’intera offerta, con ovvio impatto su scorte e prezzi.












