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Apple: «Così ripuliamo la ”nuvola” e i nostri centri operativi»

Apple non ci sta a passare per la “cattiva” di turno quando si tratta di impatto ambientale. A distanza di alcuni giorni dalla recrudescenza degli atti dimostrativi con cui Greenpeace mette sul banco degli imputati l’azienda di Cupertino, accusandola di avere costruito una “nuvola sporca”, ovvero di sprecare troppa energia per i suoi centri dati e di consumare corrente prodotta da carburanti fossili se non energia nucleare, sul sito Apple.com arriva una risposta. Si tratta di un testo dettagliato con il quale si illustrano tutte le azioni messe in atto per redere ambientalmente sostenibili non solo le strategie cloud ma anche i centri di gestione dell’azienda.

Apple spiega, ad esempio, che a Maiden in Nord Carolina dove si trova il suo principale data center, il 60% dell’energia sarà prodotta localmente, usando energia solare e celle a combustibile. Per raggiungere il traguardo Apple ha già costruito il più grande campo a pannelli solari privato (circa 400mila metri quadrati per da 42 milioni di kWh anno) e il più grande impianto a celle a combustibile (40 milioni di kWh anno); a poca distanza dal centro dati Apple occupa uno spazio sempre di 400mila metri quadrati dove sarà realizzato un impianto solare simile a quello giù in funzione; complessivamente si arriverà a 124 mlioni di kWh anno, sufficienti a fornire energia a 10.874 case. Il restante 40% arriverà in futuro da aziende che producono energia da realtà che usano solo fonti rinnovabili; in questo modo Apple pensa di disincentivare localmente produzione di energie più “sporche”. L’azienda californiana ha anche stretto una partenership con la NC GreenPower, una realtà governativa che si occupa di incentivare la produzione di energia rinnovabile; tra i progetti che vengono seguiti anche da Apple c’è un impianto a biogas ricavato da una discarica che si trova a solo tre miglia da Maiden.

Apple elenca poi tutti i sistemi messi in atto per ridurre i consumi del centro dati, dalla distribuzione ad alto voltaggio per ridurre l’efficienza, al raffreddamento a circolazione naturale, dal tetto ad alta riflessione della luce per finire con luci a LED. Tutti provvedimenti che hanno consentito al centro dati di raggiungere la certificazione LEED Platinum dal U.S. Green Building Council. Nessuna struttura di queste dimensioni ha ricevuto questo riconoscimento.

Maiden non è l’unico fronte di impegno di Apple in fatto di data center verdi: il centro operativo di Austin usa solo energia prodotta con rinnovabili, lo stesso accade per i centri operativi di Sacramento, Cork, Monaco. Cupertino attualmente usa il 50% di energia rinnovabile. Infine il centro dati, ancora in costruzione, di Prineville in Oregon userà solo energia idroelettrica, eolica e geotermale.

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