Apple esorta l’Australia a non seguire l’Unione Europea obbligando il “sideloading” delle app (la possibilità di installare applicazioni senza bisogno di passare dall’app store ufficiale), avvertendo che simili scelte rappresentano un rischio per la privacy e la sicurezza.
“Questa comunicazione arriva nel momento in cui il Governo federale Australiano sta prendendo in considerazione nuove normative che potrebbero obbligare Apple ad aprire il suo ecosistema iOS, in modo simile a quanto avvenuto in Europa con recenti normative”, riferisce il sito Neowin, spiegando che, secondo Apple, gli app store alternativi comportano una maggiore esposizione al malware, alle truffe e a contenuti pericolosi.
Apple, in risposta alla proposta di legge (qui in PDF) invita l’Australia a non usare le norme del Digital Markets Act (DMA) come riferimento. La principale argomentazione di Apple è che cambiamenti imposti come quelli imposti dal DMA (in vigore da marzo 2024) comportano rischi per la sicurezza e per la privacy degli utenti.
Apple afferma che permettere il sideloading e di sfruttare app store alternativi, permette di aprire la porta al malware, a frodi, truffe e altri tipi contenuti dannosi. La multinazionale di Cupertino evidenzia inoltre specifiche preoccupazioni dall’esperienza in Europa, affermando che il rispetto della conformità nell’UE ha portato utenti a installare app per adulti e app che facilitano la violazione del diritto d’autore, tipologie di app che l’App Store curato direttamente da Cupertino non avrebbe permesso.
Apple riferisce ancora che le attuali procedure di revisione delle app sono di vitale importanza per la protezione dell’utente, e che le tanto criticate commissioni del 30% riguardano app con elevate introiti, e che la maggiorparte degli sviluppatori paga commissioni ridotte del 15% o niente del tutto.

Dallo scorso anno, con l’arrivo di iOS 17.4, in Europa Apple è stata obbligata a introdurre cambiamenti per iOS, Safari e l’App Store che interesseranno le app nell’Unione Europea (UE), al fine di conformarsi al Digital Markets Act (DMA). Le modifiche includono oltre 600 nuove API, più metriche per analizzare le app, funzionalità per motori browser alternativi, e opzioni per l’elaborazione di pagamenti nelle app e la distribuzione di app per iOS.
Apple già in precedenza aveva sottolineato che le nuove opzioni per l’elaborazione dei pagamenti e il download delle app su iOS “aprono nuove vie d’ingresso per malware, frodi, truffe, contenuti illeciti e dannosi, e altre minacce per la privacy e la sicurezza”.











