Se c’è un tema centrale nelle indiscrezioni Apple degli ultimi giorni è quello dell’iPhone pieghevole Sono decine e decine le voci che ruotano intorno a questo dispositivo che dovrebbe essere la novità “top” dell”autunno grazie anche a soluzioni tecniche innovative. Molte affrontano in realtà gli stessi argomenti, con qualche idea che parte in fondo da un paio di post importanti e ricchi di dati diffusi da Mark Gurman e Ming-Chi Kuo. A dare consistenza ad essi, traducendo tutto in un render dettagliato, il più dettagliato di tutti quelli che abbiamo visto, è Jon Prosser.
Design, dimensioni e incognite tecniche
Stiamo parlando del controverso youtuber che, secondo le accuse di Apple che l’ha querelato per questo, avrebbe illecitamente sottratto ad un dipendente di Cupertino le informazioni che gli sono servite per creare dei mock up di iOS 26 e di alcune applicazioni dell’attuale sistema operativo.
Ora Prosser sembra usare le menzionate informazioni raccolte da Mark Gurman, quindi essenzialmente da fonti interne di Apple, e di Ming-Chi Kuo, analista di TF International Securities, che le scandaglia i fornitori della Mela.
Il risultato è un prodotto che conosciamo già in alcuni dei suoi dettagli tecnici, ma reso in piacevole e “gustosa” visiva. Un filmato in 3D che ci mostra l’iPhone pieghevole con uno schermo esterno da 5,5 pollici e uno interno da 7,8 pollici, entrambi con fotocamera integrata tramite foro nel display. Un dispositivo apparirebbe più largo che alto, una scelta discretamente originale, con una doppia fotocamera posteriore disposta su un elemento allungato.
Uno degli aspetti più discussi riguarda lo spessore. Prosser parla di circa 9 millimetri da chiuso, che implicherebbero poco più di 4 millimetri per ciascuna metà. Si tratta di valori molto ambiziosi, soprattutto se messi in relazione con i limiti fisici di batteria, connettori e meccanismo di piega. Le dimensioni complessive, però, risultano coerenti con altre indiscrezioni emerse nel tempo.
Resta centrale il tema della piega sul display interno. In passato alcune informazioni attribuite alla supply chain, spesso riportate anche da Kuo, suggerivano progressi significativi nella sua riduzione, ma senza mai indicare una soluzione definitiva già pronta per la produzione di massa.
Prosser si spinge poi ad altre ipotesi fondate su supposizioni plausibili: modem C2, batterie sottili ma a lunga durata. Parla anche di mancanza di Face ID al posto del quale ci sarebbe touch ID nel tasto di accensione, tipico di iPad.
La lettura di Kuo e la cautela di Gurman
Le indicazioni fornite da Ming-Chi Kuo collocano da tempo il primo iPhone pieghevole in una finestra temporale attorno al 2026. L’analista ha più volte richiamato l’attenzione sulle difficoltà tecniche del progetto, in particolare sul display e sui costi di produzione.
Mark Gurman ha invece mantenuto un approccio più prudente, concentrandosi meno sul design e più sulla strategia complessiva di Apple. Dai suoi report emerge l’idea di un’azienda che non ha fretta di entrare nel mercato dei foldable e che intende farlo solo quando potrà proporre un prodotto realmente maturo, in grado di distinguersi in una categoria già affollata.
Tra attenzione mediatica e rischio commerciale
Anche ipotizzando un lancio nel 2026, resta aperta la questione del successo commerciale. Le esperienze recenti dimostrano che non tutte le variazioni sul tema iPhone hanno incontrato il favore del pubblico. Linee come mini, Plus e più recentemente Air hanno mostrato che l’innovazione ingegneristica o di forma non basta, se non è accompagnata da una percezione chiara del valore.
Un iPhone pieghevole avrebbe senza dubbio un forte impatto mediatico, ma con un prezzo che secondo molte stime potrebbe superare i 2.000 dollari, la vera sfida sarà convincere i consumatori. Ed è probabilmente per questo che Apple continua a muoversi con grande cautela, mentre attorno al progetto si accumulano rumor, analisi e ricostruzioni sempre più dettagliate.












