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Apple espande e potenzia la divisione pubblicità

Apple vuole guadagnare di più con le pubblicità e, oltre alle assunzioni in questa divisione, una delle strategie con cui intende raggiungere l’obiettivo prevede la creazione di una piattaforma demand-side platform (DSP) di alto livello, basata sull’apprendimento automatico. Lo si apprende da un nuovo annuncio di lavoro pubblicato dal colosso, che è alla ricerca di un senior manager per «guidare la progettazione di tale piattaforma rendendola più avanzata e sofisticata possibile».

Attualmente la multinazionale di Cueprtino mostra annunci pubblicitari su App Store e sulle app di Notizie e Borsa, e ne ha cominciato a lanciare qualcuno anche sul servizio di video in streaming Apple TV + durante la trasmissione di Friday Night Baseball.

Ma Apple vuole fare di più, e lo dimostrano le crescenti assunzioni per la divisione dedicata alla pubblicità Ad Platforms dell’azienda, aumentate in modo significativo già dall’inizio dell’anno. Da maggio poi il gruppo Apple Services ha perfino un dirigente dedicato, Todd Teresi, che lavora sulle iniziative legate alle pubblicità.apple divisione pubblicità

La piattaforma che Apple intende costruire per la divisione pubblità consentirebbe agli inserzionisti di impostare delle automazioni che aumentano l’efficacia delle campagne in base ad alcuni indicatori regolati dalle tecnologie di apprendimento automatico. Un sistema come questo, se ben progettato, permetterebbe di aumentare la soddisfazione degli inserzionisti, che di conseguenza sarebbero incentivati a spendere di più.

La DSP fa anche altre cose: ad esempio aiuta gli inserzionisti nella corrispondenza dei dati demografici di un determinato pubblico, oppure si può usare per provare più varianti di una campagna pubblicitaria attraverso test A/B dinamici. E’ utile anche per ottimizzare e aumentare la spesa per le pubblicità che rendono meglio.

D’altra parte creare un buon DSP richiede un investimento significativo in termini di spesa e di ore di sviluppo ingegneristico. Ma una volta che c’è e funziona, Apple potrebbe usarlo anche per potenziare gli annunci pubblicitari di App Store, per i posizionamenti sui media come la summenzionata pubblicità dell’MLB, e chissà cos’altro.

apple divisione pubblicità

Non è difficile immaginare l’approdo delle pubblicità in altre parti dei dispositivi dell’azienda, come all’interno delle ricerche Spotlight, oppure in altre app come Mappe, magari da mostrare mentre si cerca un luogo da raggiungere.

Anche nella televisione in streaming ci sono ampie possibilità d’impiego, tanto più che in questo periodo i contenuti supportati dalla pubblicità stanno diventando sempre più popolari. In questo senso è possibile che Apple stia vagliando l’idea di offrire un livello di abbonamento con le pubblicità come stanno già facendo i suoi concorrenti (Netflix e Disney+ in primis).

Con le pubblicità Apple dovrà comunque andarci cauta, visto che ha già attirato su di sé diverse critiche per averne aumentato il numero e allo stesso tempo per aver represso le reti pubblicitarie di terze parti. L’introuzione di App Tracking Transparency è stata una vittoria per i consumatori, ma ciò ha anche dato del filo da torcere alle reti pubblicitarie concorrenti, facendogli perdere «decine di miliardi di dollari» soltanto lo scorso anno.

Proprio negli scorsi giorni Apple ha annunciato l’espansione del suo programma pubblicitario con due nuovi posizionamenti per gli annunci su App Store.

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