Apple entro un anno avrà accettato la politica dei prezzi variabili per iTunes. La previsione è di quelle da ascoltare con attenzione per a stilarla non è un sito qualunque o un analista, ma Alain Levy, amministratore delegato di Emi, ovvero la casa discografica più vicina alla casa di Cupertino che, per giunta, in questo caso sembra avere attinto a fonti più che attendibili: lo stesso Steve Jobs.
‘Stiamo discutendo dell’argomento – ha detto Levy durante un incontro con la stampa che si è svolto a Londra in occasione della presentazione del bilancio trimestrale – e in base a come i colloqui stanno andando possiamo ritenere che entro un anno avremo i prezzi variabili su iTunes».
Se Levy avesse ragione e, come auspica, Apple comincerà a vendere le canzoni più popolari e recenti a prezzo più alto e quelle meno gettonate a prezzo più basso, cadrebbe il principale elemento di contrasto tra la Mela e le case discografiche che si può dire da anni puntano a questo risultato. «Il senso comune dice che la struttura di prezzo variabile è la strada da intraprendere – ha detto Levy – l’unica cosa da vedere è quando questo accadrà . Il fatto che le canzoni delle superstar abbiano un prezzo più alto è una cosa fondata».
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