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Una funzione di Microsoft 365 permette alle società di spiare i dipendenti

Le società che impiegano gli strumenti di produttività e collaborazione Microsoft 365 possono sfruttare una funzione integrata nella piattaforma per monitorare e, secondo alcuni ricercatori, di fatto spiare l’operato dei dipendenti. Come notato dal The Guardian, il pacchetto software include infatti una funzione che permette alle aziende di monitorare i propri dipendenti. Ora, sapere quel che questi ultimi fanno durante le ore di lavoro ha i suoi vantaggi, perché permette di scoprire quando non si è produttivi come si dovrebbe essere e, in tal caso, vedere cosa sta realmente accadendo può aiutare a risolvere il problema. Tuttavia si tratta pur sempre di una violazione della privacy.

Questa caratteristica viene presentata come una sorta di “punteggio di produttività”. In poche parole, permette di raccogliere informazioni dettagliate sull’utilizzo della piattaforma e scoprire ad esempio se ci sono tempi di avvio lunghi (e quanto durano effettivamente), se c’è una collaborazione inefficiente sui documenti o nelle chat di gruppo, oltre a come e quanto viene usata la posta elettronica.

Nella documentazione ufficiale Jared Spataro, Corporate Vice President di Microsoft 365, cerca di tranquillizzare le persone spiegando che «Il Productivity Score non è uno strumento di sorveglianza» precisando inoltre che «I dati raccolti vengono aggregati in un periodo di 28 giorni» ma per molti questo non basta, anche perché i dati non offrono semplicemente una panoramica generale dell’azienda ma sono suddivisi per singoli dipendenti.

Una funzione di Microsoft 365 permette alle società di spiare i dipendenti

Questo rappresenta un problema soprattutto per il fatto che i dipendenti vengono valutati in base a metriche puramente quantitative, anziché per la qualità effettiva del loro lavoro, secondo quanto dichiara il ricercatore Wolfie Christl. Ad esempio alcune persone potrebbero lavorare velocemente ed avere più tempi morti, ma non per questo essere improduttive. Al contrario altri potrebbero impiegarci più tempo, ma magari lo fanno perché stanno semplicemente cercando di garantire la migliore qualità possibile. Sono due situazioni, queste, che non dovrebbero essere necessariamente penalizzate, cosa che invece accade utilizzando lo strumento incluso in Microsoft 365.

«Essere sotto costante sorveglianza sul posto di lavoro è un abuso psicologico» ha tuonato David Heinemeier Hansson, co-fondatore di Basecamp (una delle alternative alla suite di Microsoft attualmente esistenti) «La parola “distopico” non è abbastanza forte per descrivere il nuovo inferno che Microsoft ha appena aperto. Proprio mentre stavano costruendosi la reputazione di una società nuova e migliore, l’hanno fatta esplodere introducendo il sistema di sorveglianza sul lavoro più invasivo al mondo».

Ora va detto che, sebbene la funzionalità sia disponibile in Microsoft 365 fin dal 2019, non significa che le aziende la stiano utilizzando per tracciare e monitorare la produttività dei propri dipendenti. Tuttavia è il fatto che esista ad aver sollevato le preoccupazioni degli osservatori e degli utenti, soprattutto considerato il fatto che a causa della pandemia di coronavirus, da diversi mesi molte aziende per restare in piedi hanno dovuto attivare il telelavoro per tutta o parte della propria attività.

Ricordiamo che alla fine di aprile Microsoft ha presentato i nuovi abbonamenti Microsoft 365 Personal e Family che includono tutti i software di produttività Office per tutte le principali piattaforme: oltre a Mac e PC, anche iPhone, iPad e Android: ne abbiamo parlato in questo articolo. Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Microsoft Office e di Microsoft sono disponibili ai rispettivi collegamenti.

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