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Il trucco della multa torna a truffare gli italiani: un click e il prelievo è andato, basta poco per riconoscerla

Attenzione a questa truffa, basta un click e ti svuotano il conto. Ecco in cosa consiste e come fare per difendersi. 

Un tempo, le truffe si riconoscevano da lontano. Oggi, invece, il truffatore non ha più un volto: è un messaggio che appare sullo schermo, una voce al telefono, un click di troppo. In un mondo iperconnesso, dove la tecnologia è parte integrante delle nostre giornate, anche l’inganno si è evoluto, diventando più silenzioso, raffinato e terribilmente credibile.

Le nuove truffe non colpiscono più solo gli ingenui, ma chiunque. Basta un attimo di distrazione, una mail che sembra arrivare dalla banca, un link che appare perfettamente legittimo, e il danno è fatto. I criminali digitali sanno come muoversi. Imitano linguaggi, loghi, toni istituzionali. E la vittima, spesso, non si accorge di nulla fino a quando è troppo tardi.

Negli ultimi anni, le segnalazioni di frodi online sono cresciute in modo esponenziale. Ma ciò che rende questa nuova ondata di truffe ancora più insidiosa è la loro capacità di insinuarsi nella nostra quotidianità, con una naturalezza inquietante. Ed è proprio una di queste truffe, tanto semplice quanto ingannevole, a preoccupare oggi esperti e forze dell’ordine. L’esca è una multa e basta un clic affinché il prelievo vada a buon fine.

La truffa della multa: ecco come basta un click per prelevare e come proteggersi

C’è un nuovo inganno che si aggira silenzioso tra le nostre caselle di posta, e colpisce proprio dove ci sentiamo più al sicuro: nei pagamenti verso la pubblica amministrazione. È la truffa che sfrutta il nome e l’immagine di pagoPA, il sistema ufficiale utilizzato da milioni di italiani per versare tasse, multe e tributi.

Il trucco della multa torna a truffare gli italiani
Il trucco della multa torna a truffare gli italiani-macitynet.it

Tutto appare credibile e i truffatori si muovono in modi sempre più verosimili. Un’e-mail formale, il logo in bella vista, un importo preciso e un codice di riferimento che ricorda quelli autentici. Il messaggio parla di una presunta multa per eccesso di velocità e invita a saldare rapidamente l’importo, avvertendo che la cifra potrebbe raddoppiare entro 72 ore. Ma dietro questa apparente normalità si nasconde un sofisticato tentativo di phishing.

A lanciare l’allarme è il CERT-AgID, il centro nazionale che monitora la sicurezza informatica: da mesi si registra un’ondata di comunicazioni fraudolente che imitano alla perfezione le e-mail ufficiali. L’obiettivo? Indurre l’utente a cliccare su un link e a inserire i propri dati bancari in un portale che riproduce fedelmente grafica, colori e font del sito originale.

A rendere la truffa così insidiosa è proprio il suo realismo. Toni misurati, grammatica impeccabile, e quella sottile pressione psicologica che spinge ad agire in fretta. Ma è proprio lì che si gioca la difesa: fermarsi, respirare, verificare. Il portale pagoPA, ricordano infatti gli esperti, non chiede mai dati sensibili via e-mail o SMS, e controllare sempre il dominio, il lucchetto HTTPS e il mittente può fare la differenza tra un pagamento legittimo e una trappola digitale.

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