Negli scorsi giorni avevamo segnalato che Apple ha registrato presso l’ente NCC di Taiwan due nuovi modelli di caricabatterie MagSafe compatibili con Qi 2.2, una certificazione che lasciava intuire una svolta nella strategia di Cupertino.
Oggi quella svolta comincia a prendere forma: i primi accessori Qi 2.2 certificati iniziano ad arrivare sul mercato, e tutto lascia intendere che il lancio degli iPhone 17 farà da catalizzatore per una vera nuova generazione di accessori per la ricarica wireless magnetica.
Più potenza anche con accessori di terze parti
Lo standard Qi 2.2 è l’evoluzione diretta del Qi2 promosso dal Wireless Power Consortium. A differenza del precedente, che si fermava a 15W con dispositivi di terze parti, Qi 2.2 permette di raggiungere fino a 25W anche con accessori non Apple, a patto che siano certificati. Una differenza che cambia radicalmente la situazione rispetto a oggi, dove gli iPhone 16 possono sì arrivare a 25W, ma solo utilizzando il costoso caricatore MagSafe ufficiale e un alimentatore da 30W.
Con iPhone 17, invece, il supporto a Qi 2.2 promette prestazioni elevate senza più limitazioni proprietarie. Ed è proprio per questo che i produttori di accessori stanno iniziando a muoversi. Belkin ha già annunciato l’arrivo dei suoi primi dispositivi certificati Qi 2.2, mentre Ugreen ha presentato il MagFlow Magnetic Power Bank, il primo power bank dichiarato conforme al nuovo standard, in arrivo in Europa e negli USA entro l’autunno.
Il segnale da Taiwan e l’ipotesi dei 50W
L’apertura di Apple a Qi 2.2 è significativa anche alla luce di un contesto in rapida evoluzione. Se da una parte a Taiwan sono stati certificati caricabatterie teoricamente in grado di raggiungere i 50W, dall’altra resta il nodo del controllo: Apple potrebbe infatti continuare a riservare il massimo della potenza agli accessori “di casa”, come già avviene con MagSafe 2, lasciando i 25W come soglia per il mondo esterno.
Nonostante questa possibile opzione, il passaggio a Qi 2.2 rappresenta un’apertura storica rispetto al passato, quando gli iPhone si fermavano a 7,5W mentre gli Android correvano verso i 30W e oltre. E se oggi sul mercato Android esistono già sistemi wireless che promettono 50 o addirittura 100W, va detto che spesso si tratta di tecnologie proprietarie, poco compatibili e lontane da uno standard condiviso.
Un futuro condiviso tra Apple e Android
In questo scenario, Qi 2.2 diventa qualcosa di più di un aggiornamento tecnico: è la base per un futuro wireless più efficiente. E possiamo scommettere che altri marchi seguiranno a ruota. Non solo stimolati dal lancio degli iPhone 17, ma anche dalla crescita di un ecosistema Android sempre più interessato alla compatibilità con questo standard.
Già oggi HMD ha integrato Qi 2.2 nel nuovo Skyline, mentre Samsung e OnePlus hanno iniziato a proporre custodie “Qi2 Ready” per i modelli più recenti. Segnali chiari che qualcosa si sta muovendo, e che la ricarica wireless — per una volta — potrebbe davvero diventare un linguaggio comune.












