Nel linguaggio partenopeo lo “scartiloffio” è un pacco ben confezionato (che teoricamente dovrebbe ospitare un determinato bene) contenente in realtà all’interno un mattone: truffa ben nota, un tempo praticata ai danni di qualche sprovveduto convinto di fare un vero affare. Questa parola ci è venuta in mente leggendo la curiosa vicenda riportata sul blog di uno sviluppatore russo.
Un amico del programmatore lavora in un centro per la riparazione degli HD in una città russa. Qualche giorno addietro un cliente del centro ha consegnato quello che apparenza era un disco rigido esterno da 500GB (completo di logo, adesivi e i tipici avvisi che si trovano su questi prodotti), un HD che aveva acquistato a un prezzo insolitamente basso in un negozio cinese. Il disco rigido presentava però uno strano difetto: salvando, ad esempio, un film sul drive era possibile visionare solo gli ultimi cinque minuti. Un difetto particolare che era già noto ai tecnici e che si è rivelato uguale ad altri casi già visti: aperto il disco, all’interno celava nient’altro che una pen drive da 128MB, collegata a una porta USB esterna e in una particolare modalità che consente di copiare file in loop sovrascrivendo sempre e soltanto gli ultimi 128MB. Non è chiaro come i truffatori siano riusciti a creare il loop che inganna i sistemi operativi, ma “l’idea” è certamente originale…
[A cura di Mauro Notarianni]
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