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Android come Apple, l’interfaccia cambia pelle con Material 3 Expressive

Il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui Android e iOS hanno deciso di rifarsi il trucco, e non per moda ma per una precisa esigenza di rinnovamento. Da un lato Apple, che con iOS 19 si prepara a rivoluzionare il design con un’interfaccia chiamata Solarium, dall’altro Google, che in queste ore ha visto trapelare dettagli su Material 3 Expressive, il nuovo linguaggio visivo pensato per Android 16.

Un’interfaccia che guida lo sguardo e coinvolge

Il leak — riportato in anteprima da 9to5Google da cui riportiamo alcune schermate— rivela un cambio di passo: Material 3 Expressive rappresenta un’evoluzione ambiziosa, benchè non radicale, rispetto all’attuale Material You.

Più che cambiare l’aspetto cambia il metodo con cui Google progetta l’interazione visiva. Google evolve l’interazione visiva trasformandola in un’esperienza guidata dalla pratica d’utilizzo, partendo dal Material Design, di cui mantiene le basi ma le arricchisce con nuovi princìpi cognitivi elaborati a esperienze quotidiane.

Android come Apple, l'interfaccia cambia pelle con Material 3 Expressive - macitynet.it
Android Material 3 Expressive immagine 9to5Google

Material Design: un linguaggio in continua evoluzione

Introdotto da Google nel 2014, il Material Design era nato come un sistema visivo pensato per portare coerenza, chiarezza all’interfaccia di Android e delle app. L’idea era ispirata al mondo fisico: superfici che si sovrappongono come fogli di carta, ombre realistiche, transizioni fluide e interazioni intuitive.

Con gli anni, Material Design ha provato ad adattarsi costantemente. Material Design 2 ha semplificato forme e animazioni, mentre Material You — introdotto con Android 12 —l’interfaccia diventava più dinamica e legata ai gusti personali, in grado di cambiare colori e accenti in base allo sfondo scelto dall’utente.

Come accennato Material 3 Expressive, Google vorrebbe fare un passo avanti. Si passa da un’estetica fondata su qualche cosa di concreto un’estetica che deriva dal modo con cui l’uomo affronta la realtà. Un tentativo complesso, basato su studi scientifici e focalizzato sulla percezione visiva e cognitiva.

Per costruirla, il team di Android ha condotto 46 studi coinvolgendo 18.000 persone, tracciando il movimento degli occhi, misurando tempi di reazione e analizzando le preferenze cognitive. Gli utenti riuscirebbero con la nuova interfaccia a individuare le informazioni più importanti fino a 4 volte più velocemente rispetto al passato.

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Android Material 3 Expressive immagine 9to5Google

Le novità principali (finora note)

È importante sottolineare però che, secondo quanto dice TechCrunch, Material 3 Expressive non rappresenta uno stravolgimento radicale del design, ma piuttosto una evoluzione del linguaggio Material You.

A oggi, però, i dettagli tecnici sull’implementazione concreta del nuovo sistema sono ancora limitati. Google ha condiviso nel post solo indicazioni generali, parlando di un approccio basato su un “uso audace di forme e colori — per creare esperienze utente piacevoli e coinvolgenti”.

Dalle prime anteprime visive si nota proprio chiaramente che Material 3 Expressive ruota attorno a un uso deciso di colori e forme, con una particolare attenzione all’accessibilità degli strumenti: le floating toolbars, ovvero le barre degli strumenti galleggianti, giocano un ruolo centrale, permettendo di accedere alle funzioni principali con un solo tocco, senza dover navigare tra i menu.

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Android Material 3 Expressive immagine 9to5Google

Ecco qui di seguito quello che sappiamo sul nuovo linguaggio visivo Material 3 Expressive di Android:

  • Colori accesi e funzionali: pensati per orientare subito l’attenzione
  • Forme e contrasti più decisi, per semplificare la navigazione
  • Animazioni fluide e coerenti, che accompagnano ogni passaggio
  • Barra di stato e pannello rapido ridisegnati, con maggiore chiarezza e accessibilità
  • Maggiore coerenza tra app di sistema e interfacce personalizzate, utile per i produttori

Tutte queste novità debutteranno con Android 16, che sarà presentato ufficialmente al Google I/O 2025 in programma il 20 e 21 maggio.

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iOS 19 e Android 16: due visioni, stessa direzione

Il parallelismo con Apple è evidente. Come abbiamo già raccontato nel nostro approfondimento su iOS 19, Cupertino ha in cantiere un importante restyling dell’interfaccia. Il progetto, noto internamente come Solarium, prevede icone più luminose, sfondi più dinamici, effetti di profondità e animazioni fluide.

Anche Apple, dunque, punta su un linguaggio più espressivo, che faccia percepire il sistema operativo non solo come uno strumento, ma come un compagno digitale più personale e coinvolgente.

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